Lo scrtittore torna in libreria con il seguito de -La biblioteca dei morti-
La biblioteca dei morti è stato il libro d’esordio più venduto in Italia nel 2009, un successo clamoroso ed inaspettato – soprattutto se si tiene conto del fatto che ben 60 editori rifiutarono di pubblicarlo: «molto spesso gli agenti sono semplicemente troppo impegnati per riuscire a prendere in seria considerazione un nuovo autore». Oggi, esce in Italia il secondo romanzo di Glenn Cooper, Il libro delle anime (Nord edizioni; pp. 421 € 19.60) destinato a bissare il successo, grazie ad una intuizione del suo agente: «Avevo pensato ad un unico romanzo ma fu lui ad indurmi a lasciare qualche “buco” in modo che potessi riprenderli ne Il libro delle Anime». Cooper, che si è dedicato a lungo alle sceneggiature cinematografiche, dice di aver finalmente capito cosa farà «da “grande”», fautore delle innovazioni tecnologiche, porta sempre con se il suo Ipad ma svela: «se un libro mi piace davvero, mi assicuro di avere a disposizione anche una copia cartacea da tenere nella mia biblioteca per poterla sfogliare e rileggere. Una volta chiuso un e-book, invece, non ti rimane in mano niente».
Il suo è stato il libro d’esordio più venduto in Italia nel 2009: Un successo clamoroso. Ovviamente c’era grande attesa per il suo secondo libro. Ha sentito la pressione dei suoi fans o le ha dato ancor più carica?
«Il successo che ha avuto in Italia La biblioteca dei morti mi ha lasciato stupefatto e ovviamente mi ha fatto anche molto piacere. Tengo vivi giornalmente i contatti con i lettori che mi scrivono su facebook (anche in Italia) o attraverso il mio sito, tengo molto alla loro opinione e faccio tesoro dei suggerimenti. Certamente, l’uscita del Libro delle Anime mi aveva messo molta ansia, ma per ora sembra che stia andando bene. Spero che ai lettori piaccia quanto è piaciuto il precedente.
Molti autori si sono rifugiati nella scrittura per trovare il successo o sfuggire da una vita noiosa. Al contrario la sua è una vita già ricca di traguardi professionali raggiunti. Sono curioso di sapere, com’è nata la sua passione per la scrittura?
«Il mio amore per la scrittura nasce molto tempo fa: sono più di 25 anni che scrivo! Per un lungo periodo mi sono dedicato a sceneggiature per il cinema, ma è un campo davvero molto difficile e inoltre è molto raro vedere realizzati i propri lavori. Per anni ho scritto nei fine settimana, durante la notte e nei weekend, nei ritagli di tempo insomma, e come può immaginare è stato molto complicato organizzare tutti i miei impegni. Ora che sono uno scrittore a tempo pieno credo di aver trovato la mia dimensione perfetta, credo di aver finalmente trovato quello che voglio fare “da grande”».
”Il libro delle anime” è intrigante ma anche inquietante. Com’è nato il suo secondo romanzo?
«Devo essere onesto: La biblioteca dei morti è nata come romanzo unico e indipendente, non come una serie. Il mio agente, però, credeva fosse un’idea abbastanza buona da sviluppare nell’arco di 2 romanzi invece di uno. Quindi ho seguito il suo suggerimento e mi sono messo di nuovo al lavoro; per fortuna avevamo abbastanza tempo perché io riuscissi a fare qualche piccola modifica qua e là nel primo libro: lasciare qualche “buco”, aggiungere qualche dettaglio che si potesse poi approfondire e far evolvere in un seguito, Il libro delle anime appunto».
C’è un libro cui lei è particolarmente legato, che regalerebbe o consiglierebbe di leggere?
«Mi piace moltissimo il vostro Andrea Camilleri. Consiglierei senz’altro il suo penultimo romanzo, Il nipote del Negus».
Entrambi i suoi libri sono legati al fascino e al mistero dei libri antichi. In America l’e-book è già una realtà, lei è favorevole, le piacciono?
«Sono stato uno tra i primi ad acquistare la prima versione del Kindle, poi la seconda e ora porto sempre con me il mio Ipad. Grazie a quello riesco a portare con me anche in viaggio moltissimi libri, credo che sia una cosa fantastica. Il futuro va in quella direzione, non c’è dubbio, e io sono assolutamente favorevole. Certo è che, se un libro mi piace davvero, mi assicuro di avere a disposizione anche una copia cartacea da tenere nella mia biblioteca: lì posso vedere i miei libri, prenderli in mano e sfogliarli ogni volta che voglio. Con l’ebook, invece, una volta chiuso non ti rimane in mano niente».
Ha dichiarato che ben 60 editori rifiutarono il suo libro, destianto a diventare un best-seller grazie al passaparola. Ai tanti aspiranti scrittori affascinati dalla sua vicenda cosa consiglierebbe, di non perdere mai la fiducia?
«Direi che la mia storia da questo punto di vista è davvero esemplare. La lezione che personalmente ho imparato è che molto spesso gli agenti sono semplicemente troppo impegnati e hanno già troppo lavoro per riuscire a prendere in seria considerazione un nuovo autore. Infatti, quello che alla fine ha accettato il mio romanzo era un nuovo agente, uno appena entrato nel settore e quindi interessato a crearsi una lista di autori. Questo lo ha reso maggiormente ricettivo, il mio libro gli è parso insolito rispetto agli altri e ha scelto di scommetterci sopra. Molto spesso la possibilità, quella giusta, arriva per un misto di fattori che vanno a combinarsi tra loro: la tempestività, il destino e anche un po’ di fortuna. Il mio consiglio a chi vuole davvero impegnarsi in questo mestiere è: non abbandonare finché non si sono esaurite tutte le possibilità».
Glenn Cooper è uno straordinario caso di self-made man. Dopo essersi laureato con il massimo dei voti in Archeologia a Harvard, ha scelto di conseguire un dottorato in Medicina. Oggi è presidente e amministratore delegato della più importante industria di biotecnologie del Massachusetts ma, a dimostrazione della sua versatilità, è anche sceneggiatore e produttore cinematografico. Grazie al clamoroso successo della Biblioteca dei Morti, il romanzo d’esordio più venduto in Italia nel 2009 e pubblicato in 29 Paesi, si è subito imposto anche come autore di bestseller.
Sul web: http://www.labibliotecadeimorti.it/
http://www.illibrodelleanime.it/
I diritti fotografici sono di Loius Fabian Bachrach.
