L'atteso ritorno in libreria del magistrato e senatore Gianrico Carofiglio con -Le Perfezioni Provvisorie-
Dopo aver “tradito” la pista investigativa con il romanzo Né qui né altrove, Gianrico Carofiglio, magistrato dal 1986 e senatore eletto nelle liste del PD, ritorna alle origini con il suo nuovo libro, Le Perfezioni Provvisorie (Sellerio editore; pp. 352; € 14) riportando sulla pagina le avventure dell’avvocato penalista Guido Guerrieri, con cui esordì nel 2002 con Testimone inconsapevole e che gli fecero meritare il tributo di pubblico e critica. Barese di nascita, Carofiglio ambienta i suoi libri in una città che alterna verità e finzione: «voglio che l’ambientazione sia perfettamente riconoscibile ma al tempo stesso allusiva di un immaginario metropolitano universale».
Una nuova avventura per l’avvocato penalista Guerrieri: Com’è cambiata la sua scrittura nel tempo?
«Non saprei dire come il mio stile è mutato nel tempo, mi rimetto al giudizio dei lettori. Credo che il paradigma etico dello stile letterario sia la ricerca dell’essenzialità, per cui credo che in questi anni la mia scrittura si è andata asciugando, privandosi delle parole inutili, superflue».
Simenon-Maigret e Montalbano-Camilleri: Lei che rapporto ha con il suo alter ego letterario?
«Un rapporto amichevole. Credo che lui imiti alcuni miei comportamenti ma anch’io mi ispiro a lui talvolta. Diciamo che si tratta di uno scambio equo».
Frequentemente nel libro si parla di libri, cinema e gusti culinari. Quanto c’è di autobiografico nelle passioni del Guerrieri?
«C’è molto di autobiografico ma alcuni tratti fanno proprio parte di quel personaggio. Mi piace anche scoprire delle cose nuove attraverso le mie esplorazioni letterarie: alcune letture e alcuni riferimenti musicali li ho approfonditi solo dopo averne scritto…però non svelerò il segreto».
E’ stato eletto senatore nelle liste del PD. I suoi impegni si moltiplicano, dove trova il tempo per dedicarsi alla scrittura?
«Oggi è decisamente un brutto giorno per rispondere a questa domanda: sono uscito di casa alle 7 e non vi tornerò prima delle 23… Mi sto cominciando a porre anch’io il problema delle risorse temporali, temo che dovrò eliminare qualcosa dalle mie giornate».
Come nascono le sue storie, cosa la ispira?
«In realtà traggo ispirazione da ogni cosa ed è difficile risalire all’esatta origine delle singole storie. Può essere una faccia vista per strada, una frase carpita in un discorso o anche degli episodi presi dall’attualità. Ma ciò che più conta è il lavoro di totale rielaborazione a cui sottopongo tutto il materiale da cui prendo spunto. In definitiva è la fantasia il punto di vista della scrittura».
La Bari che porta sulle pagine è una città reale o trasfigurata dai ricordi e dall’immaginazione?
«Entrambe le cose direi. Mi piace molto mescolare elementi di grande realismo con trasfigurazioni fantastiche che rendano, al tempo stesso, l’ambientazione perfettamente riconoscibile e allusiva di un immaginario metropolitano universale».
In relazione al suo doppio ruolo di scrittore e senatore, vorrei chiudere con una considerazione sulla situazione della giustizia in Italia
«Nei miei libri solitamente non esprimo delle considerazioni sulla condizione della giustizia italiana perché credo la letteratura abbia a che fare con le storie, mentre devono essere la politica e il dibattito civile a doversi occupare di questi temi. Detto ciò, naturalmente sono preoccupato per la situazione attuale: c’è un’inefficienza dovuta a molte cause come la mancanza di mezzi, di personale ma anche un certo conservatorismo nelle classi dei ceti legali, tanto dei magistrati che degli avvocati. Il problema più grave è il fatto che la Giustizia sia al centro dello scontro politico e non è facile trovare delle soluzioni eque quando entrano in gioco fattori spuri e fatti personali propri di esponenti della maggioranza».
Titolo: Le Perfezioni Provvisorie
Autore: Gianrico Carofiglio
Editore: Sellerio
Pagine: 352
Prezzo: € 14
