Jane Austen al giorno d’oggi: fra zombie e pari opportunità

Jane Austen al giorno d’oggi: fra zombie e pari opportunità

Jane Austen al giorno d’oggi: fra zombie e pari opportunità

giovedì 05 Novembre 2009 - 09:22

Due originali revisioni di -Orgoglio e pregiudizio- sbarcano in libreria

Da 200 anni i libri di Jane Austen sono considerati dei classici della letteratura e ogni anno si vendono oltre 35 mila copie delle sue opere, ulteriore testimonianza del fatto che la vera letteratura è senza tempo.

Anche per questo motivo non credo debba stupire la circostanza che le trame della Austen abbiano ispirato numerosi film (ben 7 sono i rifacimenti cinematografici di “Orgoglio e pregiudizio”) e serie-tv ma anche e soprattutto diversi spin-off letterari («Le indagini di Mr. e Mrs. Darcy» di Carrie Brebis e «Le indagini di Jane Austen» di Stephanie Barron) cui si aggiungono due novità degne di nota, edite dalla casa editrice Nord e da TEA.

Penso soprattutto alle numerose fan della Austen e mi domando se non sarebbero felici di rileggere la mitica storia d’amore fra la ribelle Elizabeth e lo stizzoso Fitzwilliam George Alexander Darcy, se non sarebbero liete di completare idealmente “Orgoglio e pregiudizio” integrandolo con il punto di vista maschile della storia. Beh, credo proprio di sì. Forse anche qualche uomo ne sarebbe lieto.

In “Per orgoglio o per amore”(Tea; pp.288; €12), Pamela Aidan accetta la rischiosa scommessa dando vita ad una nuova trilogia (seguiranno nei mesi futuri “Tra dovere e desiderio” e “Quello che resta”) che riprende le splendide ambientazioni storico-sociali dell’epoca Regency, andando a tinteggiare quei personaggi e quelle vicende che il punto di vista di Lizzy Bennet lasciava in ombra. Alla ribalta sale Mr. Darcy con il suo fascino e la sua altezzosità cittadina cui fa da contraltare sin da pagina 1, il genuino Charles Bingley, colpevole, agli occhi di Darcy, tanto di voler diventare un possidente della piccola Meryton che di «volersi mischiare di buon grado alla plebaglia».

La narrazione prende vita da quel fatidico ballo che riunì tutta la comunità e che fece nascere la scintilla di un sentimento nel cuore di Darcy, affascinato dal sorriso irriverente di Elizabeth, ciò nondimeno si ostinò a non invitarla a danzare, scatenando le ire di Bingley cui disse la celebre frase: «E’ passabile, ma non abbastanza bella per tentare un uomo par mio». La Aidan inoltre indaga sul rapporto epistolare con la sorella Georgiana e approfondisce il corteggiamento, affatto velato ma sempre rispettoso dell’etichetta, di Caroline Bingley nei confronti del gentiluomo.

Ma cosa accadrebbe se la tranquilla contea di Meryton fosse invasa dai morti viventi? Se lo chiede Seth Grahame-Smith in “Orgoglio e pregiudizio e Zombie” (Casa editrice Nord; pp. 368; €15). Originariamente pubblicato in America da una piccola casa editrice, questo titolo ha venduto oltre un milione di copie, destando grande interesse. La cosa più intrigante è che oltre il 75% del libro è fedelissimo all’originale, difatti Grahame-Smith, scrittore e sceneggiatore americano, lo ha riletto con attenzione potenziando e sviluppando trame ed elementi che nell’originale restavano nell’ombra (ad esempio qui l’esercito ha un ruolo attivo), virando decisamente sul genere pulp.

Elizabeth che vive secondo il Codice dei Guerrieri, oltre alla lingua di tagliente avrà anche un pugnale legato alla caviglia con il quale farà strage di cuori non solo metaforicamente. Già si parla di un adattamento cinematografico che dovrà riportare sul grande schermo non solo l’azione sanguinaria del libro ma soprattutto il divertente contrasto fra la lotta per la sopravvivenza e il rispetto dell’etichetta, espresso alla perfezione nei divertenti battibecchi fra Mr. e Mrs. Bennet.

Ovviamente i puristi storceranno il naso, tuttavia mi piace sottolineare come entrambi i libri rendano un ovvio tributo alla scrittura della Austen e al suo impianto narrativo, capace a distanza di secoli, di dar vita ad un vero e proprio sotto-genere che in parte la imita e in parte conduce le sue trame in ambientazioni impensabili eppure con sorprendenti risultati, difatti entrambi i libri sono divertenti, scorrevoli e godibilissimi. Nel peggiore dei casi vi verrà voglia di riprendere in mano l’originale. Non è poco.

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