Tabucchi alla ricerca del tempo perduto

Tabucchi alla ricerca del tempo perduto

Tabucchi alla ricerca del tempo perduto

lunedì 19 Ottobre 2009 - 09:11

L'intellettuale toscano subito in vetta alle classifiche

«Alcune di queste storie prima di trovare esistenza nel mio libro, sono esistite nella realtà. Mi sono limitato ad ascoltarle e a raccontarle a mio modo», forse per questo motivo tutti i personaggi de “Il tempo invecchia in fretta” (Feltrinelli editore, pp. 176, € 15) – raccolta di nove racconti firmata da Antonio Tabucchi subito balzata in vetta alle classifiche – sembrano venir fuori dalla quotidianità e incappano in una sorte assai comune: si confrontano col tempo, con la memoria, con la coscienza e spesso ne escono vinti, amaramente sconfitti perché se i ricordi si confondono – come accade alla protagonista de “Il cerchio” – se sfugge la certezza delle nostre impressioni, l’assoluta proprietà dei nostri pensieri, delle nostre azioni, rischiamo di perdere tutto persino la nostra identità.

Questa la sorte cui va incontro il protagonista del miglior racconto di questa raccolta, “I morti a tavola”, un ex agente dei Servizi Segreti orfano della solidità che solo il Muro poteva dargli («Era lì, solido, concreto, segnava un confine, marcava la vita, dava la sicurezza di un’appartenenza») invece adesso si sente diviso a metà e il riflesso nelle porte del tram in partenza rendono giustizia a questa frammentazione interna, alla sua insonnia persino. Eppure Karl, questo è il suo vero nome, è agiato, perché lui a differenza di altri è stato previdente: oggi cena in ristoranti lussuosi, calza mocassini italiani, ha una bella villetta indipendente nella Karl-Liebknecht-Strasse ma fuma ancora quelle stesse sigarette dolci americane per le quali «molti avrebbero ucciso prima della caduta del Muro, ben prima che gli americani decidessero che fumare faceva male».

La nostalgia di Karl, a passeggio per Berlino, senza alcuna missione da compiere, senza l’amata Renata ad attenderlo a casa, trasuda dalle pagine di Tabucchi insieme all’ironia, due sentimenti agrodolci che lo spingono quotidianamente a scegliere un Obiettivo, uno qualunque fra la folla e a pedinarlo, «perché altrimenti che senso avrebbe questa Vita?». Neanche la tanto ostentata agiatezza lo aiuta a dimenticare il suo ingombrante passato, l’unico a cui può parlare senza fronzoli è il suo compianto “testone”, il suo B.B. (il drammaturgo tedesco Bertolt Brecht) cui a malincuore può confessare persino di aver dovuto rovistare foglio per foglio l’intera casa ma di aver pianto alla sua morte, lacrime sincere. Ma il destino è stato beffardo con l’ex agente, facendo crollare le sue certezze, elogio indiretto al bel film “Le vite degli altri”.

Nessuna certezza le ha il lettore dinanzi a “Controtempo”, la storia con cui Tabucchi chiude questo volume, ponendolo davanti ad un Tempo e ad un Narratore capriccioso che prima osserva e documenta gli orrori sanguinosi del Novecento e poi balza in avanti di vent’anni.L’ironia amara è, invece, protagonista di altri due racconti: in “Festival” Tabucchi conduce col ricordo del narratore in una terra di regime dove quello che sarebbe divenuto un grande regista, si decise a filmare in tribunale i processi contro soggetti accusati di eversione: sentenze durissime in cambio di accuse fiacche e pretestuose. Ma ecco che con la comparsa della telecamere, con l’evidenza della memoria storica, del giudizio altrui, persino i giudici del regime si fanno docili, comprensivi: questo accade «in uno stato fondato sul reciproco sospetto». In “Nuvole” invece, un soldato di pace ritorna sulla spiaggia che fu teatro di una guerra a godersi un “meritato” riposo del guerriero e mentre aspetta gli effetti dell’uranio impoverito, sotto l’ombrellone si dedica alla Nefelomanzia, l’arte di indovinare il futuro osservando la forma delle nuvole e dialoga con la piccola Isabél della forza controproducente di certi ideali e del valore politico di un leader che vorrebbe sostituire l’inno di Mameli.

Gli aficionados di Tabucchi, ne “Il tempo invecchia in fretta”, vi ritroveranno la sua amara ironia ma soprattutto un sentimento di impotenza dinanzi al tempo che sfugge, lasciando rimpianti e ricordi talvolta confusi, il tutto rinchiuso in un flusso narrativo complesso e insidioso, ricco di cambi di prospettiva e di narratori che conduce il Lettore in giro per l’Europa da Varsavia a Bucarest, dal Kosovo a Berlino, mischiando realtà, pensieri e ricordi.

Titolo: Il tempo invecchia in fretta

Autore: Antonio Tabucchi

Editore: Feltrinelli Editore

Pagine: 176

Prezzo: €15

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED