Terranova: "Il mio testo sugli studenti rifiutato dalla Rai"

Terranova: “Il mio testo sugli studenti rifiutato dalla Rai”

Redazione

Terranova: “Il mio testo sugli studenti rifiutato dalla Rai”

Tag:

lunedì 22 Aprile 2024 - 15:16

L'episodio è avvenuto dopo le cariche della polizia a marzo. Ecco il testo della scrittrice messinese. In questi giorni è esploso il caso Scurati

“Per chi me lo sta chiedendo: ecco il testo del monologo che mi era stato commissionato sulle parole della Hybris e che poi il programma Rai Chesarà aveva rifiutato”. La scrittrice messinese Nadia Terranova racconta un episodio avvenuto dopo le cariche della polizia agli studenti a Pisa, nel mese di marzo, e scoppia un nuovo caso dopo la vicenda con al centro Antonio Scurati. Lo scrittore che avrebbe dovuto leggere un monologo sul 25 aprile nello stesso programma. Ma così non è stato. La presidente del Consiglio Meloni ha negato che ci siano state pressioni ma l’allarme censura è esploso.

Di seguito il testo di Nadia Terranova.

Abusare del potere

“Adesso narrerò un apologo ai giudici. Uno sparviero, dopo aver ghermito un piccolo usignolo variopinto, lo trascinò in alto fra le nubi, e quello, trafitto dagli artigli ricurvi, piangeva di dolore. Allora lo sparviero gli disse: “Infelice, di che ti lamenti? Sei preda di uno più forte di te; dove ti porto io, tu andrai, anche se canti; ti divorerò o ti libererò a mio piacere. Stolto è chi combatte i più forti: non riporterà alcuna vittoria e, oltre al danno, dovrà subire la beffa”.

L’apologo dello sparviero e dell’usignolo è la prima favola della storia della letteratura occidentale. Si trova nelle Opere e i giorni di Esiodo ed è curioso che la favola sia anche una delle prime riflessioni della nostra civiltà sulla Hybris, la tracotanza, che tanta parte avrà nel mondo classico.

Il potere, si evince dalle parole di Esiodo, è innanzitutto un potere fisico: il più forte, il più grosso, colui che ha più armi – in questo caso, gli artigli – tiene in scacco in più debole.

Partendo da qui, da una storia per bambini, la Hybris diventò nel mondo classico la più disdicevole delle violazioni: abusare di una carica, agire dentro un dislivello politico era un peccato disonorevole, la rivelazione dell’incapacità di essere all’altezza del proprio ruolo. Il dovere dell’uomo che governa, proprio in virtù della propria carica divina, è ergersi al di sopra degli istinti e delle passioni proprie del piano umano.

Nella Politica, Aristotele elenca i comportamenti che i tiranni devono evitare per non cadere nella Hybris, e ne individua due in particolare: percuotere i sudditi e abusare della loro giovinezza.

Le parole di Monica, madre di uno dei ragazzi manganellati

Monica, madre di uno dei ragazzi colpiti durante la manifestazione in difesa della Palestina a Pisa, ha risposto ai giornalisti che chiedevano se avrebbe accettato delle scuse. È con le sue parole che voglio concludere.

“A me delle scuse importa fino a un certo punto. Voglio che queste cose non succedano più. Un’amica di mio figlio è rimasta in osservazione per un trauma cranico, un altro è stato colpito all’addome e aveva sangue nelle urine, si temeva un’emorragia interna. Stiamo parlando di ragazzini, li hanno curati in pediatria”-

Articoli correlati

4 commenti

  1. la presidente Meloni non si è ancora resa conto che ha stufato a tre quarti di italiani

    2
    2
  2. Dopo la censura preventiva, aspettiamo le veline del Minculpop e le leggi razziali.

    1
    1
  3. Fra poco la rai manderà in onda dei saggi sul libro del generale, di cui al momento non ricordo il nome.

    2
    1
  4. I bambini da “pediatra”… Non assaltano i rettorati

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007