Dal 1 ottobre le navi Bluferries lasciano il porto storico, l'Orsa scrive a sindaco e prefetto

Dal 1 ottobre le navi Bluferries lasciano il porto storico, l’Orsa scrive a sindaco e prefetto

Dal 1 ottobre le navi Bluferries lasciano il porto storico, l’Orsa scrive a sindaco e prefetto

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mercoledì 16 Settembre 2015 - 10:16

Problemi legati alla manutenzione del naviglio riducono per almeno sei mesi di una unità la flotta del vettore pubblico che per rispettare le ordinanze comunali sul traffico gommato pesante manterrà le due navi disponibili sull'approdo di Tremestieri. Il sindacato in una nota al sindaco chiede di convocare con urgenza gli armatori.

“La precarietà in cui storicamente versa il sistema di traghettamento sullo Stretto nella tratta di mare Messina – Villa San Giovanni senza adeguati e urgenti interventi si trasformerà già dal prossimo 1 Ottobre in un concreto isolamento con l'abbandono delle navi Bluferries dal porto storico”. A lanciare l’allarme è il sindacato Orsa che ha scritto al sindaco Accorinti, all’assessore Pino e al Prefetto Trotta per chiedere di convocare gli armatori.

Il sindacato spiega di aver appreso che tutte le tre navi (Enotria – Riace – Fata Morgana) che compongono la flotta del vettore Bluferries saranno sottoposte a rotazione alla manutenzione ordinaria obbligatoria prevista dal regolamento marittimo e quindi dal primo ottobre sarà la Riace ad andare in cantiere restando ferma per circa due mesi e a seguito analogo intervento toccherà ai restanti due navigli della flotta pubblica.

“Tale situazione, in presenza delle attuali regole ed ordinanze che vincolano il flusso del gommato pesante al porto di Tremestieri , comporterà per motivi commerciali e per almeno sei mesi inevitabilmente l'abbandono del servizio da parte di Bluferries nella tratta Villa San giovanni – Messina porto storico in quanto le uniche due navi restanti della flotta pubblica saranno entrambe impiegate sulla tratta Tremestieri per garantire le 22 corse giornaliere in adempimento agli accordi sottoscritti tra Comune e armatori finalizzati alla piena utilizzazione dell'approdo a sud”.

Il segretario di Orsa Trasporti Michele Barresi evidenzia come, secondo i dati in possesso del sindacato, nonostante sia scaduta lo scorso 31 agosto la deroga estiva concessa agli armatori servita a garantire, peraltro con ottimi risultati, un regolare flusso auto legato al controesodo festivo, il numero complessivo di corse espletate a Tremestieri dal 1 al 15 settembre non appare in linea con quanto previsto dagli accordi. “Risulta effettuata una media di 53 corse giornaliere contro le 70 previste dagli accordi vigenti tra armatori e Comune di Messina con l'evidente dato che palesa come mentre Bluferries e Meridiano rispettano pressoché integralmente la quota di corse da garantire con una media rispettivamente di 22 e 12 corse nei giorni feriali lo stesso, non può dirsi per il vettore privato Caronte&Tourist che mantiene nel periodo in questione una media di 25 corse giornaliere con unico picco di 28 solo nei primi giorni del mese e sempre ben al disotto delle 36 corse pattuite”.

Per l’Orsa occorrono da parte di questa Amministrazione Comunale interventi mirati a regolare i flussi e idonei a scongiurare l'abbandono del porto storico da parte delle zattere di Bluferries. “L’attuale precarietà e l'inadeguatezza del collegamento veloce espletato sulla tratta per Villa da due sole monocarene di Bluferries non può da solo garantire il flusso dei pedoni sia in termini di quantità e frequenza e sia in termini di sicurezza della mobilità visto, per esperienza decennale, che con frequenza viene ad interrompersi alle prime sciroccate autunnali e con esso, senza le zattere oggi in servizio, ogni continuità territoriale per pendolari e utenti del ferroviario sulla sponda calabrese”.

Barresi ricorda anche che l’abbandono del servizio da parte di Bluferries comporterebbe pesanti ricadute occupazionali che il sindacato quantifica in circa 40 unità tra marittimi e indotto (biglietterie , pulizie e piazzali), ma anche l'ennesima desertificazione commerciale di tutta l'area che insiste attorno al porto storico già fortemente provata dalla crisi economica in cui versa la città .

“E' chiaro come tale stato di cose richieda un adeguato intervento dell'amministrazione comunale e pertanto questa organizzazione sindacale ritiene opportuno che la stessa convochi con urgenza gli armatori, l'autorità marittima e le parti sociali per trovare ogni utile iniziativa al fine di scongiurare l'ennesimo isolamento della città, inevitabili disagi all'utenza e ricadute occupazionali”.

8 commenti

  1. Nel nome del Cielo, basta. Pure un bambino di 4 anni capirebbe che le Ferrovie non vogliono più buttare risorse in quel pozzo senza fondo che è il traghettamento dello Stretto. E i sindacati continuano a piagnucolare pretendendo più corse (cioè più costi) e fingono da decenni di non capire che l’unica soluzione è l’attraversamento stabile. Questo sindacato si ostina a combattere una ridicola e perdente battaglia di retroguardia che danneggia la situazione degli iscritti, dei pendolari e dei Messinesi.

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  2. Nel nome del Cielo, basta. Pure un bambino di 4 anni capirebbe che le Ferrovie non vogliono più buttare risorse in quel pozzo senza fondo che è il traghettamento dello Stretto. E i sindacati continuano a piagnucolare pretendendo più corse (cioè più costi) e fingono da decenni di non capire che l’unica soluzione è l’attraversamento stabile. Questo sindacato si ostina a combattere una ridicola e perdente battaglia di retroguardia che danneggia la situazione degli iscritti, dei pendolari e dei Messinesi.

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  3. Bisogna fare ‘sto c***o di ponte al più presto. Non se ne può più!!!!!!!

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  4. Bisogna fare ‘sto c***o di ponte al più presto. Non se ne può più!!!!!!!

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  5. L’unica soluzione credibile e sostenibile è quella di pensare ad un collegamento veloce dalla marittima di Messina alla stazione di Villa S. Giovanni utilizzando le moderne tecniche (vecchie di 30 anni) quali scale mobili e tapis roulant (che funzionino |) evitando di far traghettare i treni come si faceva ai primi del novecento. Assicurando una adeguata frequenza nei collegamenti e possibilmente collegando oltre che la Marittima di Messina anche altre zone. Il ponte sullo stretto è un sogno velleitario che costerebbe un sacco di soldi e di tempo e che soprattutto non sarebbe a costo zero per gli utenti.

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  6. L’unica soluzione credibile e sostenibile è quella di pensare ad un collegamento veloce dalla marittima di Messina alla stazione di Villa S. Giovanni utilizzando le moderne tecniche (vecchie di 30 anni) quali scale mobili e tapis roulant (che funzionino |) evitando di far traghettare i treni come si faceva ai primi del novecento. Assicurando una adeguata frequenza nei collegamenti e possibilmente collegando oltre che la Marittima di Messina anche altre zone. Il ponte sullo stretto è un sogno velleitario che costerebbe un sacco di soldi e di tempo e che soprattutto non sarebbe a costo zero per gli utenti.

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  7. Messina rinasce soltanto con il ponte 17 Settembre 2015 12:07

    L’unica cosa che non è a costo zero, attualmente, è il mantenimento della antieconomica flotta pubblica, che costa un quarto di miliardo l’anno.

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  8. Messina rinasce soltanto con il ponte 17 Settembre 2015 12:07

    L’unica cosa che non è a costo zero, attualmente, è il mantenimento della antieconomica flotta pubblica, che costa un quarto di miliardo l’anno.

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