Tre milioni per ripristinare otto barriere frangiflutti e salvare le coste di Messina

Tre milioni per ripristinare otto barriere frangiflutti e salvare le coste di Messina

Carmelo Caspanello

Tre milioni per ripristinare otto barriere frangiflutti e salvare le coste di Messina

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lunedì 10 Febbraio 2020 - 17:04

Già pubblicata dall'Ufficio per il dissesto idrogeologico la gara per l'affidamento dell'opera, ecco le aree interessate

MESSINA – Ammonta a tre milioni di euro l’importo dei lavori per ripristinare otto barriere frangiflutti a Messina. I fondi sono stati stanziati dall’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, il quale ha parlato di “una grande operazione di messa in sicurezza”.

La struttura diretta da Maurizio Croce ha già pubblicato la gara. I riflettori sono stati puntati sulle barriere che ricadono tra la via Fazzino e la via Campanella nel Villaggio Ortoliuzzo; tra il torrente Tarantonio e il torrente Marmora; tra il torrente Cicerina e il torrente Rodia nell’omonimo villaggio. Ed ancora tra il torrente Puccino e il torrente Giudeo nel Villaggio San Saba e tra lo stesso corso d’acqua e Capo Rasocolmo. Infine, nei tre tratti compresi tra il depuratore fognario e il torrente Mulinello nel Villaggio Acqualadrone, in cui è previsto anche il recupero di circa seicentocinquanta massi scalzati dai marosi che saranno riposizionati insieme ai nuovi blocchi.

Erosione, un fenomeno velocizzatosi negli ultimi anni

Parliamo di zone interessate da un arretramento accentuato della costa. Di un fenomeno che negli ultimi anni si è velocizzato “con il mare che – spiegano alla Regione – in diversi casi, ha causato perfino lo scalzamento alla base dei muri di contenimento delle strade. Privi, ormai, di un’adeguata protezione, alcuni di questi litorali si sono ritirati di oltre cinque metri. Ricostruite le barriere, che saranno simili a quelle del passato in modo da minimizzare l’impatto visivo-paesaggistico sull’ambiente circostante, sarà pertanto necessario operare un adeguato ripascimento”.

Le otto barriere frangiflutti in argomento, erano state realizzate nel primi anni ’80 per difendere le coste dall’erosione. Negli anni successivi, i marosi le hanno però distrutte completamente.

Ad avviso dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico “è oramai irrinunciabile un’operazione di rifioritura che le renda nuovamente efficienti e in grado di assolvere alla loro funzione di schermo protettivo della spiaggia. Al contempo sono necessarie tutte le strutture pubbliche e private che si trovano a ridosso dell’arenile e, più in generale, dei centri abitati che si affacciano su quegli specchi d’acqua”.

Un commento

  1. e nella riviera ionica?

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