Imu 2013.De Luca: «Non si tratta di cartelle pazze, è una verifica necessaria»

Imu 2013.De Luca: «Non si tratta di cartelle pazze, è una verifica necessaria»

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Imu 2013.De Luca: «Non si tratta di cartelle pazze, è una verifica necessaria»

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sabato 19 Gennaio 2019 - 09:35
IL CASO

Continua a far discutere il “caso” delle cartelle Imu relative all’anno 2013, sul quale per la prima volta interviene il sindaco Cateno De Luca.

«Il frutto delle cosiddette cartelle pazze (dati errati )- spiega con un post sulla sua pagina Facebook – è frutto dell’inesistenza di una banca dati unica del contribuente che implementa tutti i dati di consumo e servizi urbani di ogni singolo contribuente (dati catastali – contratto elettrico – contratto acqua e gas – nettezza urbana). Stiamo lavorando alla bonifica della banca dati ed alla creazione della banca data unica del contribuente per stanare gli evasori ed applicare il principio “pagare tutti per pagare meno”».

Come chiarito dal primo cittadino, dunque, il Comune ha la necessità di aggiornare la banca dati dei contribuenti e ha notificato più di 20 mila cartelle per procedere con i dovuti accertamenti e regolarizzare le posizioni incrociando varie informazioni, alcune delle quali mancanti. Obiettivo dichiarato: combattere l’evasione fiscale. Nei giorni scorsi, siamo stati con le nostre telecamere all’Ufficio Tributi ed abbiamo dato voce sia ai cittadini, arrabbiati per i disagi, sia ai responsabili comunali, i quali hanno spiegato che le verifiche in corso sono il frutto di una procedura necessaria per accertare la situazione di molti contribuenti (GUARDA IL VIDEO).

«Allo stato attuale –afferma ancora De Luca – si riscontra una evasione media di circa il 50% su tutti i tributi e servizi a richiesta individuale. Ogni anno si è registrato lo stesso problema dei dati errati ma al solito non si è proceduto alle correzioni consequenziali. Questa volta la situazione degli errori è più ampia perché sono stati notificati circa 25 mila cartelle rispetto alle 3 mila cartelle notificate negli anni precedenti».

Da parte di Palazzo Zanca, dunque, non c’è alcun accanimento nei confronti dei cittadini, anche perché chi può dimostrare che nella cartella ricevuta c’è un errore non ha nulla da temere, e ovviamente non gli sarà chiesto alcun pagamento non dovuto. Certo, i disagi non mancano per i cittadini costretti a recarsi agli uffici del viale San Martino e a mettersi in fila aspettando il proprio turno per verificare la propria posizione ma si tratta di un “sacrificio” necessario per poter scovare chi, tra tanti messinesi onesti, vuol fare il furbetto. Sterili poi le polemiche sul danno erariale che sarebbe stato causato dalle spese di notifica. A meno che non si è convinti che le cartelle si sarebbero potute recapitare tramite piccione viaggiatore…

Danila La Torre

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