Centro termale realizzato solo “su carta” per intercettare fondi europei

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lunedì 25 Luglio 2011 - 13:12

Sette persone indagate nell’ambito della truffa ai danni dell’Unione Europea, scoperta dalla Guardia di Finanza di patti

Una truffa milionaria ai danni dell’Unione Europea è stata scoperta dai militari delle Fiamme Gialle di Patti, che questa mattina hanno sottoposto a sequestro, nel centro tirrenico, uno stabilimento idrotermale con annesse strutture recettive, per la cui realizzazione, mai completata, l’assessorato al Turismo, Spettacolo e Sport della Regione Sicilia aveva stanziato ingenti finanziamenti dal Por/Sicilia 2000-2006. Il provvedimento di “sequestro preventivo per equivalente” è stato emesso dal Gip del Tribunale di Patti, per un valore di circa 1.000.000,00 di euro, equivalente appunto al profitto derivante dalla truffa, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Patti, la dott.ssa Rosanna Casabona.
Gli indagati infatti sono tutti accusati, a vario titolo, di aver messo in piedi, in concorso tra loro, un’articolata serie di artifizi e raggiri per ottenere il finanziamento comunitario. Le persone raggiunte da provvedimento, hanno prodotto tutta la documentazione necessaria per mettere mano ai fondi europei, senza però realizzare la lussuosa struttura prevista dal progetto: nella documentazione “costruita” ad arte, veniva attestato lo stato di avanzamento lavori, il compimento e il pagamento a saldo delle opere secondo i dettami del Business-Plan presentato dalla società beneficiaria, senza che però nulla fosse stato realizzato.

Sulla carta, sarebbe dovuta sorgere una struttura complessa dotata di centri termali diagnostico-terapeutici, curativi ed estetici, palestra, campi polivalenti, piscina, con una capiente area ricettiva, ristorante e bar, non sarebbero dovuti mancare nemmeno i pannelli solari. Il progetto si sarebbe dovuto ultimare e rendere operativo alla fine del 2009, nonché per tutto l’anno 2010 avrebbero dovuto trovare impiego nella nuova attività economica ben 41 lavoratori a tempo pieno. Un piano minuziosamente ideato per aderire fittiziamente agli obiettivi di sviluppo del finanziamento, che si sostanziavano, pertanto, nella riqualificazione e completamento dell’offerta turistica e nella promozione e sostenimento dell’occupazione nell’area della Regione Sicilia. Scopi del tutto disattesi dal momento che la predetta struttura non è stata mai né completata né tantomeno messa in funzione. I sopralluoghi e i riscontri “sul campo”, effettuati dai finanzieri, hanno infatti attestato l’incompletezza delle opere, l’assenza di diversi impianti, attrezzature o arredamenti, nonché, conseguentemente, la mancanza di qualsiasi ospite o turista. (E.DEP.)

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