“Tua figlia mi deve 700 euro sennò l’ammazzo”. Tre arresti per estorsione, rapina e lesioni

“Tua figlia mi deve 700 euro sennò l’ammazzo”. Tre arresti per estorsione, rapina e lesioni

Marco Ipsale

“Tua figlia mi deve 700 euro sennò l’ammazzo”. Tre arresti per estorsione, rapina e lesioni

sabato 01 Giugno 2024 - 14:38

Hanno preso di mira una donna tossicodipendente, il convivente e il padre

“… la pervicacia criminale dei prevenuti, la elevatissima pericolosità delle loro condotte, la ostinazione criminosa tradita, l’assenza di qualsivoglia forma di resipiscenza, la spregiudicatezza con la quale hanno posto in essere la brutale e violenta aggressione… rendono i fatti per i quali si procede particolarmente gravi e tradiscono una indole criminale priva di freni inibitori e di qualsivoglia autocontrollo…”.

Così il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, nell’ordinanza di arresto per tre persone di Sant’Agata Militello, portate al carcere di Barcellona perché ritenute gravemente indiziate dei reati di spaccio di cocaina, estorsioni, rapina, lesioni aggravate, commesse ai danni di una famiglia, composta da una 43enne in condizioni di fragilità e tossicodipendente, il suo convivente ed il padre di lei che poi, superata la paura iniziale, si sono convinti a denunciare.

Le indagini sono state fatte dai carabinieri di Sant’Agata, coordinate dalla Procura di Patti.

La donna era cliente degli spacciatori e uno dei tre, oltre al denaro, avrebbe in cambio preteso e ottenuto anche rapporti sessuali.

Minacce, intimidazioni e violenze

E poi minacce, intimidazioni e violenze per ottenere il pagamento della droga.

“… se non mi porti 300 euro facciamo del male a tua figlia. Le spezzo le gambe”. Così, a settembre 2023, aveva detto uno degli spacciatori al padre della donna. L’uomo aveva pagato i 300 euro, supplicando di non dare più droga alla figlia.

Due mesi dopo, il padre e il convivente della donna erano stati chiamati in casa di uno degli spacciatori e di nuovo minacciati: “…te l’ho detto io di andare dall’avvocato a levare la querela. Fagli levare la querela a tua figlia” – e così succede il giorno dopo); e ancora: “… tua figlia mi deve dare 700 euro, se non me li dà l’ammazzo…”.

L’aggressione

Il padre aveva detto di non avere denaro, allora i tre gli avevano preso il borsello e, constatato che in effetti non c’erano soldi, l’uomo era stato gettato giù dalle scale e preso a calci, pugni e schiaffi, mentre il genero era stato immobilizzato contro un muro, dicendogli “… non ti muovere, tu fatti i fatti tuoi” e “ora avete capito chi siamo…”.

Il ricovero, l’intervento e la prognosi di 40 giorni

L’uomo era stato portato all’ospedale di Sant’Agata Militello, dove per paura aveva dichiarato di essere “caduto dalla macchina”. Gli era stato diagnosticato un “Trauma cranio facciale con ematoma zigomo destro e frattura transcervicale femore destro”, con necessità di intervento chirurgico, era rimasto ricoverato per diversi giorni e infine dimesso con una prognosi finale superiore a quaranta giorni.

Oggi l’epilogo, con l’arresto dei tre indagati.

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