Svincoli Giostra-Annunziata: Comune, Cas e Anas premono l'acceleratore

Svincoli Giostra-Annunziata: Comune, Cas e Anas premono l’acceleratore

Francesca Stornante

Svincoli Giostra-Annunziata: Comune, Cas e Anas premono l’acceleratore

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lunedì 19 Agosto 2013 - 15:49

Incontro a Palazzo Zanca tra gli assessori De Cola, Cucinotta e Cacciola e i vertici di Cas e Anas. Il completamento dell'opera dipende dalla messa in sicurezza del viadotto Ritiro, trovata la soluzione per risparmiare tempi e costi. Un'ipotesi che nei mesi scorsi era già stata avanzata da più parti.

“Non abbiamo fatto altro che aprire i cassetti, tirare fuori le carte e riunire tutti attorno a un tavolo a discutere, rendendoci conto che bastava semplicemente questo per compiere un passo importante”. Sono state queste le prime parole dell’assessore all’urbanistica Sergio De Cola al termine dell’incontro di oggi con i vertici di Anas e Consorzio Autostrade. Oggetto della riunione, naturalmente, gli svincoli Giostra-Annunziata.

Lo scorso 15 maggio, dopo vent’anni, la città ha finalmente “ricevuto” quegli svincoli tanto attesi, ma l’opera è ancora a metà. Ci si può immettere in autostrada sia in direzione Catania che in direzione Palermo, mancano gli svincoli in uscita e se non prima però verrà messo in sicurezza il viadotto Ritiro nessuna rampa potrà mai essere collegata. Gli interventi sul Ritiro inizieranno nei prossimi mesi, il rischio da scongiurare era quello di creare un danno ancor peggiore ad automobilisti e all’intera viabilità cittadina.

L’incontro di oggi è servito per trovare la soluzione. Soluzione che ha messo tutti d’accordo e che sarà nuovamente discussa il prossimo 2 settembre dopo tutte le verifiche sulla fattibilità tecnica e amministrativa. L’ipotesi è questa: creare un bypass prima del viadotto Ritiro in modo che chi viaggia in autostrada in direzione Palermo, giunto in prossimità dell’area dove sorge adesso l’area di sosta, imbocchi il bypass e si immetta nuovamente in autostrada dalla rampa del nuovo svincolo inaugurato pochi mesi fa. In questo modo il tratto del viadotto Ritiro verrebbe completamente chiuso al transito, gli interventi di messa in sicurezza potrebbero essere svolti in minor tempo e tutto ciò non avrebbe la minima ripercussione sulla viabilità. Il bypass verrebbe creato “allungando” di circa 110 metri l’attuale rampa e portandolo su quel terrapieno di cui in passato avevano più volte parlato sia il Capo del Genio Civile come soluzione alternativa al giunto con il viadotto, sia la stessa ditta Ricciardello in fase di esecuzione dei lavori, sia lo stesso Commissario del Cas Nino Gazzara. Oggi su questa ipotesi “rispolverata” si sono trovati d’accordo l’assessore De Cola, insieme ai colleghi di Giunta Filippo Cucinotta e Gaetano Cacciola, il commissario del Consorzio per le autostrade siciliane Gazzara, il direttore regionale dell'Anas, Salvatore Tonti, il direttore dei lavori, Cristiano Fogliano.

Questa soluzione farebbe risparmiare tempo e costi. Per il Comune non ci sarebbe alcuna spesa perché trattandosi di una via di fuga il Cas anticiperebbe le somme che poi sarebbero coperte dalla Protezione Civile, e a proposito di questo già giovedì 22 Palazzo Zanca porterà proprio questa tematica sui tavoli del Dipartimento regionale di Protezione Civile. Servirà dunque solo un’integrazione al progetto originario, probabilmente si potrebbe anche procedere ad aggiornare la convenzione con l’Anas che ha permesso la realizzazione dell’opera. Il 2 settembre a Palazzo Zanca si snoccioleranno numeri e cifre più precisi per capire se effettivamente questa è la strada giusta da seguire. Oggi ne sembravano tutti convinti. Il dubbio che rimane, anche agli esponenti della giunta Accorinti, è perché questa stessa soluzione non sia stata programmata prima considerato che l’ufficialità sulla necessità di mettere in sicurezza il Ritiro fu firmata dal Capo del Genio Civile Gaetano Sciacca nell’agosto dello scorso anno.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. franco martino 19 Agosto 2013 17:11

    Apprezzo, ovviamente, lo sforzo di quanti vorrebbero il completamento dell’opera, però non posso fare a meno di notare che questa vicenda assomiglia tanto ad una bella barzelletta, che anche se hai sentito 100 volte ti fa ridere sempre!

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  2. benissimo, non bene

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  3. benissimo, non bene

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  4. Apprezzo lo sforzo di tutti e principalmente di chi ha avuto l’idea del tavolo comune ma, visto che questa soluzione si conosceva da tanto tempo, stento a capire come mai l’accordo non fosse stato raggiunto prima.
    Sono cambiate le persone? E’ cambiata la politica? Mancano i soldi e di necessità si fa virtù?
    Applaudo incondizionatamente all’iniziativa sperando che abbia buon seguito.

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  5. ….a quando l’eliminazione totale dell’iniquo, discriminatorio, odiato, ingiusto…..pedaggio del casello di Messina nord (dicasi Comune di Messina e non Villafranca Tirrena o Divieto!!!)????…La parola ai saggi!!!!

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  6. 1) Ma chi sono stati i furbi che hanno progettato gli svincoli? Chi sono gli esperti che hanno dato il benestare al progetto? Non ditemi che quello della messa in sicurezza del viadotto Ritiro sia un imprevisto, non penso che l’attuale situazione non era prevedibile ai geni dell’ingegneria civile di allora.

    2) 20 anni per 2 svincoli quando in 10 si farebbe il ponte sullo stretto… ma la magistratura non si è chiesta il motivo di tali abnormi ritardi?

    3) Bretelle a carico della protezione civile e non a carico del Comune? Intanto non è una bretella da fare su terra ferma ma in aria, chiamiamolo anche cavalcavia e poi i costi di questa “variante prevedbile in corso d’opera decennale” gravano sugli italiani, messinesi compresi… mica i soldi della protezione civile vengono da un altro pianeta!!!

    Le solite porcherie messinesi create ad hoc dagli ex fenomeni Leonardi e Buzzanca!

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  7. Questa soluzione che sembra l’uovo di Colombo non è stata adottata prima ,forse, perché troppo semplice? Oppure perché, più semplicemente, non ci guadagnava nessuno?

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