Messinambiente 2015, chiesto il rinvio a giudizio di Ciacci e Rossi

Messinambiente 2015, chiesto il rinvio a giudizio di Ciacci e Rossi

Rosaria Brancato

Messinambiente 2015, chiesto il rinvio a giudizio di Ciacci e Rossi

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sabato 25 Marzo 2017 - 03:02

La vicenda è quella della consulenza affidata alla Re-Sources, società di Rossi. La partecipata, in caso di processo, si costituirà come parte lesa. Nel febbraio 2015 Zuccarello presentò l'esposto in Procura

A distanza di 2 anni dalla presentazione dell’esposto la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Alessio Ciacci e Raphael Rossi per la vicenda relativa al contratto di collaborazione tra Messinambiente e la Re-Sources s.a.s.

Per l’ex commissario liquidatore della partecipata, chiamato dall’amministrazione nell’ambito dell’operazione verità per riportare in carreggiata il carrozzone, l’ipotesi contestata è abuso d’ufficio per aver assunto Rossi nonostante all’interno dell’azienda vi fossero dipendenti con lo stesso profilo del consulente. Anche per quest’ultimo, che ha stipulato il contratto attraverso una società costituita pochi giorni prima della firma, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio.

La richiesta è all’esame del Gup Maria Vermiglio che aveva fissato l’udienza al 16 marzo, slittata al 30 marzo perché uno dei due indagati stava poco bene.

Sin dal febbraio 2015, due mesi dopo che Ciacci stipulò il contratto con Rossi, il consulente da lui scelto e portato in riva allo Stretto fino ad ottobre, Tempostretto seguì la vicenda evidenziando gli aspetti poco chiari in diversi articoli (leggi qui). Successivamente, il 15 febbraio 2015, il consigliere comunale Daniele Zuccarello presentò un esposto in Procura, facendo riferimento a quelle che definì “decisioni a dir poco disinvolte prese dal commissario liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci” (leggi qui).

All’attenzione della magistratura finì quindi il contratto di collaborazione firmato il 3 dicembre 2014 tra Messinambiente e la società Re-Sources s.a.s. della quale Raphael Rossi, consulente della partecipata fino al 17 ottobre 2014 risulta amministratore unico. L’importo del contratto era pari a 31.334 euro, esclusa Iva ed esclusi i rimborsi spese per trasferte, vitto e alloggio.

Rossi aveva concluso la sua consulenza (a pagamento) con Messinambiente nell’ottobre 2014. Poco dopo aveva assunto l’incarico di amministratore unico della società Formia Rifiuti Zero, ruolo che non gli avrebbe potuto consentire di proseguire la consulenza a Messina con le stesse modalità. Ecco che il 28 novembre del 2014, un mese dopo la cessazione del contratto con Messinambiente, Raphael Rossi fonda la Re-Sources. Pochi giorni dopo, il 3 dicembre la Re-Sources viene iscritta nel registro delle imprese e lo stesso giorno stipula il contratto con Messinambiente. E’ lo stesso Ciacci nel contratto a spiegare perché ha scelto la società dell’amico e collega motivando l’affidamento dell’incarico grazie al fatto che “la Re-Sources occupa un ruolo di primaria importanza nel settore e di comprovata esperienza nella gestione dei progetti, collaborando lo stesso socio con molteplici società a partecipazione pubblica”.

Il 3 dicembre del 2014, quando Ciacci affidava l’incarico alla Re-Sources la società aveva 5 giorni di “vita”, tanto che le attività, in base alla visura camerale, sarebbero iniziate il 17 dicembre. Risultava quindi difficile aver acquisito ruolo di primo piano o comprovata esperienza in un arco così breve.

“Se in 5 giorni è riuscita a ottenere un ruolo di primaria importanza nel settore non oso immaginare cosa potrà fare in un mese, probabilmente diventare leader in ambito mondiale- ironizzava Zuccarello a febbraio 2015- Non ci sono dubbi sulla professionalità dimostrata da Rossi a Messinambiente al punto da non poter più farne a meno, ma che almeno vengano rispettate le regole e non si offenda la nostra intelligenza con scappatoie. In meno di 1 anno Rossi costerà a Messinambiente con le due consulenze 70 mila euro più i rimborsi”.

Il 30 marzo sarà il giudice a decidere se Ciacci e Rossi debbano essere rinviati a giudizio oppure no. Nel frattempo Messinambiente ha dato incarico ad un legale di fiducia per eventualmente costituirsi in sede processuale e far valere il danno subito: “E’ chiaro che dobbiamo attendere l’esito della vicenda e vige la presunzione d’innocenza- ha specificato Giovanni Calabrò commissario di Messinambiente- Ma qualora dovesse essere disposto il rinvio a giudizio noi non possiamo che agire a tutela della società. Se quelle somme non erano dovute ne chiederemo la restituzione. Messinambiente ha una serie di problematiche e criticità ben note a tutti. Abbiamo seguito pedissequamente la vicenda. L’immagine della società deve essere tutelata in ogni sede e decideremo di conseguenza”.

Rosaria Brancato

24 commenti

  1. Franco Caliri 25 Marzo 2017 08:11

    E’ solo l’inizio…..

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  2. Franco Caliri 25 Marzo 2017 08:11

    E’ solo l’inizio…..

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  3. bene bene spero che ora i puliti che vengono dal BASSO ed quelli CHE INDIETRO NON SI TORNA si presenteranno parte civile come fatto x gettonopoli in PRIMIS u pulitu ACCORINTI

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  4. bene bene spero che ora i puliti che vengono dal BASSO ed quelli CHE INDIETRO NON SI TORNA si presenteranno parte civile come fatto x gettonopoli in PRIMIS u pulitu ACCORINTI

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  5. A suo tempo, scrissi che i due compari si sarebbero inguaiati con una operazione sponsorizzata dal tibetano scalzo.
    Ancora una volta, i fatti mi danno ragioneo ed irridono i cretini di turno.
    Io conosco fatti che nessuno di voi immagina.
    E non finisce qui……………….

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  6. A suo tempo, scrissi che i due compari si sarebbero inguaiati con una operazione sponsorizzata dal tibetano scalzo.
    Ancora una volta, i fatti mi danno ragioneo ed irridono i cretini di turno.
    Io conosco fatti che nessuno di voi immagina.
    E non finisce qui……………….

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  7. Antonio Arena 25 Marzo 2017 15:03

    Tre personaggi: il Gatto, la Volpe e il Pirla ( che gli ha sottoscritto il contratto)

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  8. Antonio Arena 25 Marzo 2017 15:03

    Tre personaggi: il Gatto, la Volpe e il Pirla ( che gli ha sottoscritto il contratto)

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  9. In imprese “normali” esiste sempre il rapporto costi/benefeci, ma Messinambiente, si sa, non è un’impresa normale. A fronte dei costi sostenuti qual’è il valore delle centinaia di miglia di euro risparmiati dai contribuenti ? Leggo che in azienda erano presenti figure professionali analoghe, ma qualcuno ha mai letto ed analizzato i curricula di Ciacci e Rossi pre e dopo Messina ? Perchè cotanta solerzia nel tutelare l’interesse della società non è stata usata con l’ex amministratore Di Maria ( a cui viene pagato anche il legale ) o nel caso Cucè ? Vicende strane assai in una città strana assai con gente strana assai…….Un giorno la Procura darà risposte a tutti.

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  10. In imprese “normali” esiste sempre il rapporto costi/benefeci, ma Messinambiente, si sa, non è un’impresa normale. A fronte dei costi sostenuti qual’è il valore delle centinaia di miglia di euro risparmiati dai contribuenti ? Leggo che in azienda erano presenti figure professionali analoghe, ma qualcuno ha mai letto ed analizzato i curricula di Ciacci e Rossi pre e dopo Messina ? Perchè cotanta solerzia nel tutelare l’interesse della società non è stata usata con l’ex amministratore Di Maria ( a cui viene pagato anche il legale ) o nel caso Cucè ? Vicende strane assai in una città strana assai con gente strana assai…….Un giorno la Procura darà risposte a tutti.

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  11. Se c’è un esposto è giusto che la procura indaghi ed è giusto accettarne la sentenza.
    Intanto:
    Zuccarello ci spieghi perché lui, sentitosi offeso dalle dichiarazioni di Ciacci non si sente in colpa quando offende la nostra adducendo scuse risibili a sua discolpa nel caso gettonopoli.
    Ci spieghi Calabro’ la sua solerzia nel dichiarare M.A. parte lesa, vista la velocità con la quale ha reintegrato Cuce’. Attorno a quella vicenda così poco chiara ruota a mio parere gran parte della faccenda. Secondo me Ciacci è la persona che meno ha da perdere in questa inchiesta. La sua presenza era semplicemente scomoda, e le offese mossegli a suo tempo dai malati di protagonismo di turno, gratuite interessate e volgari.

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  12. Se c’è un esposto è giusto che la procura indaghi ed è giusto accettarne la sentenza.
    Intanto:
    Zuccarello ci spieghi perché lui, sentitosi offeso dalle dichiarazioni di Ciacci non si sente in colpa quando offende la nostra adducendo scuse risibili a sua discolpa nel caso gettonopoli.
    Ci spieghi Calabro’ la sua solerzia nel dichiarare M.A. parte lesa, vista la velocità con la quale ha reintegrato Cuce’. Attorno a quella vicenda così poco chiara ruota a mio parere gran parte della faccenda. Secondo me Ciacci è la persona che meno ha da perdere in questa inchiesta. La sua presenza era semplicemente scomoda, e le offese mossegli a suo tempo dai malati di protagonismo di turno, gratuite interessate e volgari.

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  13. Veda in procura allora se non lo ha già fatto.

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  14. Veda in procura allora se non lo ha già fatto.

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  15. Hardfreelance 25 Marzo 2017 22:51

    Queste sono solo gli antipasti per tibetani ed appartenenti al cerchio magico!

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  16. Hardfreelance 25 Marzo 2017 22:51

    Queste sono solo gli antipasti per tibetani ed appartenenti al cerchio magico!

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  17. Trascrivo qui un mio commento del 19.04.2014: ART.2489 CC: SALVO DIVERSA DISPOSIZIONE STATUTARIA ADOTTATA IN SEDE DI NOMINA,I LIQUIDATORI HANNO IL POTERE DI COMPIERE TUTTI GLI ATTI UTILI PER LA LIQUIDAZIONE DELLA SOCIETA’. Mi chiedo se la nomina di esperti rientra quindi fra le sue prerogative.

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  18. Trascrivo qui un mio commento del 19.04.2014: ART.2489 CC: SALVO DIVERSA DISPOSIZIONE STATUTARIA ADOTTATA IN SEDE DI NOMINA,I LIQUIDATORI HANNO IL POTERE DI COMPIERE TUTTI GLI ATTI UTILI PER LA LIQUIDAZIONE DELLA SOCIETA’. Mi chiedo se la nomina di esperti rientra quindi fra le sue prerogative.

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  19. Chi le dice chi ho bisogno di andare in procura?

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  20. Chi le dice chi ho bisogno di andare in procura?

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  21. si vada a rileggere il programma di lavoro proposto da Ciacci e sottoscritto per accettazione dal Comune, Ciacci aveva il compito di far uscire l’azienda dalla liquidazione e non fare semplicemente il liquidatore, non lo interessava e non avrebbe accettato. Quando ha capito che il Comune non stava rispettando i patti si è defilato con un “gentilmente agreement”……. conoscere prima di parlare è una regola aurea.

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  22. si vada a rileggere il programma di lavoro proposto da Ciacci e sottoscritto per accettazione dal Comune, Ciacci aveva il compito di far uscire l’azienda dalla liquidazione e non fare semplicemente il liquidatore, non lo interessava e non avrebbe accettato. Quando ha capito che il Comune non stava rispettando i patti si è defilato con un “gentilmente agreement”……. conoscere prima di parlare è una regola aurea.

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  23. Caro GRIFONE, CONOSCA LEI PRIMA DI PARLARE!! Nel mio commento, che lei aspramente critica, c’è scritto SALVO DIVERSA DISPOSIZIONE STATUTARIA ADOTTATA IN SEDE DI NOMINA, I LIQUIDATORI ( si badi bene: I LIQUIDATORI!!!!!) HANNO ECC. ECC.
    Mi pare un controsenso invece quello che Lei scrive! E cioè CIACCI viene come LIQUIDATORE con il compito di FARE USCIRE L’AZIENDA DALLA LIQUIDAZIONE?????? Se così è bisogna fare una semplice considerazione che poi è questa: Allora dovrebbero essere correi AMMINISTRAZIONE COMUNALE con CIACCI E ROSSI!!!

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  24. Caro GRIFONE, CONOSCA LEI PRIMA DI PARLARE!! Nel mio commento, che lei aspramente critica, c’è scritto SALVO DIVERSA DISPOSIZIONE STATUTARIA ADOTTATA IN SEDE DI NOMINA, I LIQUIDATORI ( si badi bene: I LIQUIDATORI!!!!!) HANNO ECC. ECC.
    Mi pare un controsenso invece quello che Lei scrive! E cioè CIACCI viene come LIQUIDATORE con il compito di FARE USCIRE L’AZIENDA DALLA LIQUIDAZIONE?????? Se così è bisogna fare una semplice considerazione che poi è questa: Allora dovrebbero essere correi AMMINISTRAZIONE COMUNALE con CIACCI E ROSSI!!!

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