Intervista a Gian Antonio Stella: «Basta con il fatalismo dei siciliani, che non protestano abbastanza e al momento del voto si accontentano di due pigne secche»

Intervista a Gian Antonio Stella: «Basta con il fatalismo dei siciliani, che non protestano abbastanza e al momento del voto si accontentano di due pigne secche»

Intervista a Gian Antonio Stella: «Basta con il fatalismo dei siciliani, che non protestano abbastanza e al momento del voto si accontentano di due pigne secche»

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lunedì 28 Novembre 2011 - 21:14

Sulle alluvioni di Saponara e Barcellona P.G., “diversamente considerate” dai media nazionali, il giornalista e scrittore riconosce un «un certo distacco dei giornali del nord verso quello che succede nel profondo sud», ma bacchetta l’atteggiamento dei siciliani, che dovrebbero far sentire più forte la loro voce . ALLEGATO IL VIDEO CON L’INTERVISTA

Abbiamo incontrato Gian Antonio Stella in occasione della sua ultima visita a Messina. Il noto giornalista, editorialista del Corriere della sera ed autore di libri di successo è approdato in riva allo Stretto per presentare la sua ultima fatica editoriale : “Licenziare i padreterni. L’Italia tradita dalla Casta” scritto – come “La casta” e “Vandali , l’assalto alle bellezze d’Italia” – a quattro mani con il collega Sergio Rizzo. Nel libro, i due giornalisti-scrittori analizzano la situazione politica italiana attuale, partendo dalla definizione che Luigi Einaudi diede, in un articolo pubblicato sul Corriere della sera, del termine padreterni, che – come ci spiega Stella – indica quella categoria di «politici che fanno confusione tra l’interesse pubblico e l’interesse privato e, ovviamente, danno preferenza all’interesse privato» .

Durante il nostro incontro con Gian Antonio Stella, svoltosi in un noto locale del centro, abbiamo voluto affrontare anche l’ argomento razzismo, partendo dal suo libro ,scritto nel 2009, “Negri, froci e giudei. La guerra contro l’altro”, in cui l’autore racconta storie vere di xenofobia, violenza, pregiudizio, ed emarginazione che hanno riempito le pagine di storia ed anche quelle di cronaca degli ultimi anni. Con un parallelismo forse azzardato, siamo passati da queste forme estreme di razzismo alle forme più blande ma anche più subdole del razzismo tutto italiano, fomentato da chi rinnega l’Italia unita e lo fa spesso con la complicità dei media nazionali , disattenti e superficiali nei giudizi anche di fronte a catastrofi che non possono essere catalogate in base all’area geografica in cui avvengono . L’alluvione di Giamplieri prima e quelle di questi giorni a Saponara e Barcellona Pozzo di Gotto ci hanno “insegnato” che , per certa opinione pubblica , qui le colline franano, i torrenti esondano e le abitazioni crollano, seminando morte e distruzione, perché siamo tutti abusivi; al Nord perché certe “reazioni” della natura sono imprevedibili, salvo poi osservare con i propri occhi che a Genova come a Messina si è costruito troppo e male.

Gian Antonio Stella riconosce, anche se con po’ di scetticismo, «un certo distacco dei giornali del nord verso quello che succede nel profondo sud», ma è diretto quando afferma che la colpa è anche di un «certo fatalismo del siciliano , che non protesta abbastanza quando ci sarebbe da protestare» e che, poi, «quando è il momento di votare si fa bastare due pigne secche». Dice molto più di questo Stella, che non ha paura di “bacchettare” il Meridione: «dovrebbe avere più consapevolezza di se stesso, essere più orgoglioso di se stesso e più duro nel difendere i propri princìpi. Ad un certo punto – conclude impietoso – chi è causa dei suoi mali pianga se stesso». (Danila La Torre)

ALLEGATO IL VIDEO CON L’INTERVISTA INTEGRALE A GIAN ANTONIO STELLA

8 commenti

  1. rossetti mariano 29 Novembre 2011 07:12

    Quella di Stella è una santa verità, detta sommessamente a mezza voce.
    Le alluvioni di Genova e di Saponara adesso (e di Giampilieri ieri) nascono da differenti motivazioni.
    Nel Messinese la responsabilità è dovuta alla mancata manutenzione e pulizia dei corsi d’acqua (ciò non vuol dire che i fondi non sono stati stanziati, ma che non sono stati fatti i lavori).
    In LIguria la causa è stata l’ingordigia di chi, abitando in un posto infame, ha pensato di costruire rubando spazio vitale ai fiumi. Accanto ai fiumi la natura ha creato quelle che vengono chiamate “aree golenali”, ovverosia spazi dove il fiume si può espandere senza problemi al momento delle piene.
    A Genova hanno rubato le aree golenali al fiume, ristretto (per giunta!!!) il letto naturale ed alzato argini, poi ricoperti con cemento armato. Queli che erano fiumi sono diventate aree edificabili!.
    Se il fiume in piena ha compiuto il disastro è stato un atto di sacra giustizia nei confronti dei ladri di terreno, profittatori che, per impinguare il proprio conto in banca, , con la complicità dei politici e dei tecnici, hanno violentato la natura che, alla prima occasione, si è vendicata.
    La stessa cosa succede a Milano. L’Olona ha subito lo stesso “trattamento” ed ogni volta che piove Viale Fulvio Testi si allaga per l’esondazione.
    L’anno scorso il fiume ha causato danni enormi (persino un convoglio della metropolitana è finito sott’acqua).
    Mancano solo i morti, che non mancheranno a tardare.

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  2. x dott.Stella,guardi che le pigne secche li promettono ai Buddaci e poi nemmeno glieli danno; e pure il popolo si pone sempre a 90 gradi.Tanto ,lui conosce l’onorevole e cosa vuoi di più’

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  3. Stimo il dottor Stella, avendo letto i suoi libri… ma ci si dovrebbe decidere: per i “settentrionali” noi siciliani ci lamentiamo in continuazione, per il dott. Stella non protestiamo abbastanza. Qual’è la verità?

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  4. Burrascano fatalista ed antimessinese.
    Parla solo in negativo…..non è mai propositivo.

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  5. BEH, MI TROVA D’ACCORDO PER QUANTO RIGUARDA IL VOTO, CI ACCONTENTIAMO DI MAL VOTARE. POI A MESSINA…CONSIGLIERI ED ASSESSORI CHE ADDIRITTURA SCONOSCONO LA LINGUA ITALIANA,CON LA MENTALITA’ DELL’800 MA CHE ATTENZIONI DOVREMMO AVERE DAL RESTO D’ITALIA?!
    E CHI SE LO SCORDA IL NOSTRO CARO SINDACO, IN OCCASIONE DELL’ALLUVIONE DI GIAMPILIERI INTERVISTATO HA DETTO PRIMA ANCORA DI SALUTARE << PREMETTO CHE SONO SINDACO DA SOLI 15 GIORNI...>> LE DIMISSIONI LE ASPETTO ANCORA, LE AVREMMO DOVUTI TUTTI PRETENDERE DOPO QUESTE PAROLE. ED ANCORA DORMIAMO, DORMIAMO… L’AVETE VISTA LA COLLINETTA DI GALATI MARINA FRONTE LA FERROVIA? ASPETTIAMO LA MORTE NOI MESSINESI.

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  6. Purtroppo ha ragione

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  7. …L’unica proposizione che mi auguro per la sventurata città di Messina sarebbe quella di cambiare TUTTA la classe politica. Ma il cambiamento DEVE venire dal basso: alle prossime elezioni cambiamo: facce e partiti.

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  8. x De Angelis,io sono fatalista? può darsi,ma non in stato di passività e sicuramente non mi pongo a 90 gradi. Non propongo nulla,perchè in una città piena di luminari di idea ,la mia farebbe ridere.Comunque una proposta mi sorge spontanea: mandiamo a casa questa gente che si “illuminano ” di politica e chiediamo ai partiti di candidare gente ONESTA,pulita e competente enon dei quaquaraqua…

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