L'opposizione di Raccuja chiede lo stato di calamità a Prefettura e sindaco
L’allarme cinghiali sui Nebrodi ha raggiunto livelli considerati preoccupanti in alcuni comuni e, dopo le ripetute denunce, da Raccuja è partito un vero e proprio appello alle istituzioni per dichiarare lo stato di calamità.
Il gruppo consiliare di opposizione “Coerenza, onestà e partecipazione”, rappresentato dai consiglieri comunali Antonino La Bianca, Antonio Adornetto e Sebastiano Leone, ha inviato alla Prefetta di Messina e al sindaco di Raccuja una richiesta di intervento urgente e di dichiarazione dello stato di calamità naturale per l’emergenza provocata dalla proliferazione incontrollata dei suidi (cinghiali e ibridi) nel territorio comunale.
La raccolta firme e la relazione
Già nei mesi scorsi il gruppo di opposizione ha intrapreso diverse iniziative, tra cui un consiglio comunale aperto al pubblico, al quale hanno preso parte anche numerosi esperti del settore che hanno presentato proposte e suggerimenti e ha promosso una petizione popolare, sottoscritta da oltre 150 cittadini nel 2023, accompagnata da una dettagliata relazione tecnica, per denunciare la gravità del fenomeno. Nonostante ciò, ad oggi nessun riscontro operativo è pervenuto dalle istituzioni competenti, mentre la situazione è drammaticamente peggiorata.
Verso il tavolo tecnico e il monitoraggio

Il gruppo politico segnala inoltre il pericolo ambientale legato alla distruzione del suolo e al rischio di dissesto idrogeologico, nonché la crescente minaccia sanitaria dovuta alla possibile diffusione della Peste Suina Africana (PSA), che avrebbe effetti devastanti sull’intera filiera suinicola siciliana.
L’obiettivo della richiesta è avviare il tavolo istituzionale che coinvolga anche l’Asp per favorire le attività di monitoraggio e contenimento.
