Lezioni in piazza per i lavoratori della Formazione Professionale

Lezioni in piazza per i lavoratori della Formazione Professionale

Francesca Stornante

Lezioni in piazza per i lavoratori della Formazione Professionale

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lunedì 27 Maggio 2013 - 11:33

Dopo il sit- in della scorsa settimana davanti le Prefetture di tutta la Sicilia, oggi i lavoratori della formazione hanno provocatoriamente portato in strada libri e banchi per fare lezione in strada. Chiedono alla Regione stipendi e garanzie sul futuro.

Dal sit-in in Prefettura alle “lezioni in piazza”. I lavoratori della Formazione professionale non hanno intenzione di arrendersi e dopo la protesta della scorsa settimana organizzata anche a Messina, in contemporanea con le altre province siciliane, oggi si torna in strada. Hanno portato davanti la sede dell’Ufficio Provinciale del Lavoro sedie, banchi e “attrezzi del mestiere” per farsi vedere, sentire e ricordare il loro ruolo fondamentale se il sistema della formazione professionale in Sicilia fosse organizzato in modo concreto e rispondente alle necessità del territorio. Senza stipendi da mesi e con un futuro che dipende fondamentalmente dal Presidente della Regione Crocetta, i lavoratori della formazione non sanno più come andare avanti.
Insieme ai sindacalisti del comparto di Cgil, Cisl e Uil, hanno voluto ribadire ancora una volta che insieme a tutti i colleghi siciliani svolgono un ruolo centrale all’interno delle strategie complessive dello sviluppo della Regione e che, se non si intende fare solo demagogia, appare urgente definire la vocazione economica della Sicilia e, di conseguenza, gli ambiti e le prospettive di questo comparto.
La rivoluzione del settore avviata dal Governatore Crocetta da un lato punta a smantellare anni di clientelismo, dall’altro però sta scaricando sulle spalle dei lavoratori tutte le conseguenze. “Sebbene il Governo Crocetta sia apparso impegnato in una necessaria azione moralizzatrice del settore, d’altro canto affronta le vertenze con annunci che lungi dal risolvere i problemi mettono in forse l’offerta formativa e l’occupazione di chi ci lavora. Oggi la situazione non si può più affrontare con strumenti ordinari, con improvvisazioni e salti nel buio” dicono i sindacati.
Lavoratori e organizzazioni sindacali chiedono di mettere in trasparenza il sistema per responsabilizzare la pubblica amministrazione e gli enti di formazione; pubblicare i nomi dei responsabili dei procedimenti amministrativi, la condizione patrimoniale degli enti e gli indicatori previsti per l’accreditamento, la raccolta di dati attualizzati e completi, a partire da quelli raccolti e analizzati nell’inchiesta parlamentare della scorsa legislatura, evitando gli annunci mediatici che creano solo allarme tra i lavoratori e accelerano la determinazione degli enti, anche quelli che – fino a prova contraria – hanno operato con correttezza pur se con crescente difficoltà finanziaria, ad avviare procedure di licenziamento collettivo.
Per Graziamaria Pistorino, segretaria della FLC CGIL di Messina, “l’intero comparto non può e non deve essere assimilato alle logiche clientelari che, troppo spesso hanno accompagnato la costituzione e la gestione di molti, anche se non tutti gli enti datoriali. È indispensabile comprendere che moltissimi lavoratori, a cui gli Enti “canaglia” non versavano il TFR o non riconoscevano il salario dovuto per contratto, nonostante non ricevessero stipendio da molti mesi, ogni giorno hanno svolto la propria lezione per gli alunni, in molti provenienti da contesti a rischio devianza, altri in situazione di handicap, che intendono assolvere all’obbligo di istruzione non più nella scuola, ma nella formazione professionale, per avvicinarsi direttamente al mondo del lavoro”.
Salvatore Musolino, Coordinatore provinciale Cisl Scuola F.P. di Messina, chiede garanzie a partire da chi è già stato licenziato. “Migliaia di posti di lavoro sono messi a repentaglio e non è più accettabile sentirsi dire che tutto è a posto e che nessuno dovrà preoccuparsi perché il governo regionale darà soluzioni. Chiediamo a Crocetta: quando? Se qualcuno ha sbagliato deve pagare, non certo i lavoratori. Si metta mano al riordino di questo settore ormai allo sbando”.
Lidia Musarra, Resp. Prov. dipartimento F/P UIL Scuola di Messina, sottolinea che “in un momento così drammatico, è inaccettabile che il governo Regionale convochi i sindacati per affrontare esclusivamente le nuove regole dell’accreditamento, pur considerando importante l’argomento non può essere prioritario; la priorità in questo momento deve essere data allo sblocco immediato dei mandati di pagamento, alla tempestiva semplificazione delle procedure amministrative per evitare che tutto ciò  si riproponga ancora una volta, all’attuazione di una concreta programmazione futura che consenta di poter proseguire le attività senza soluzione di continuità e ridare dignità e serenità ai lavoratori ma anche chiarezza a tutti gli utenti che ogni giorno usufruiscono dei servizi; disabili, cassaintegrati, disoccupati e allievi.”

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