Le Rappresentanze sindacali di base diffidano l'amministrazione universitaria affinché i due posti vacanti di dirigente vengano subito messi a concorso

La vicenda proroghe è tutt’altro che chiusa. A lasciare aperta la porta delle polemiche è l’organizzazione sindacale RdB, che lancia un’accusa gravissima: l’ormai ex dirigente Appalti, Servizi e Patrimonio continuerebbe a rimanere al proprio posto di comando, nonostante la mancata concessione della proroga bis da parte del Cda.

“Risulta alla scrivente O .S.- si legge in un comunicato – che l’ex Dirigente della Direzione Appalti,Servizi e Patrimonio, Dr. Raffa Danilo, nonostante che sia stato messo a riposo dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del giorno 30 u.s.,c che ha respinto la sua richiesta di proroga fino al novembre 2010, si presenta regolarmente in ufficio e impartisce disposizioni ai propri collaboratori come se fosse ancora in servizio”.

Nel documento, le Rappresentenze sindacali di base “intimano e diffidano l’amministrazione universitaria affinché i due posti vacanti di dirigente vengano subito messi a concorso nel più breve tempo possibile e che, nelle more, i funzionari della qualifica EP (Elevata Professionlità) presenti in organico presso le strutture Personale e Appalti, fino al 30 dirette rispettivamente dal Dr. Lupo Aldo e dal Dr. Raffa Danilo,vengano

incaricati pro-tempore della loro direzione”.

“Si fa anche presente – scrive ancora l’organizzazione sindacale – che il Dr. Raffa Danilo, oltre che Direttore della Direzione Appalti,Servizi e Patrimonio, era ad interim anche Capo della medesima Area e che nella stessa sono presenti funzionari strutturati di categoria E P aventi i requisiti di professionalità, esperienza e competenza tali da poter ricoprire quell’incarico”.

L’organizzazione sindacale Rdb parla espressamente di “miopia della Direzione Amministrativa che, pur avendo avuto un anno di tempo per preparare i bandi di concorso non vi ha ancora provveduto”.

“Non si può – conclude il sindacato – pensare di mandare sulla carta in pensione i dirigenti e poi indirettamente consentire loro – di fatto – di continuare operare benché senza remunerazione-. Rdb si “riserva pertanto di agire nelle sedi competenti per la tutela degli interessi dei lavoratori dell’Università e più in generale della collettività tutta”.