I dati dell’Osservatorio Epidemiologico regionale. Per l’Adasc è allarme sanitario

I dati dell’Osservatorio Epidemiologico regionale. Per l’Adasc è allarme sanitario

I dati dell’Osservatorio Epidemiologico regionale. Per l’Adasc è allarme sanitario

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sabato 13 Luglio 2013 - 09:01

L’ Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini riporta i dati dell'Osservatorio. Il profilo generale che ne è emerso è quello di una “alterazione della salute in relazione ad alcune categorie diagnostiche a componente multifattoriale tipiche delle aree dove prevalgono le esposizioni di tipo professionale o quelle dovute alla presenza di impianti industriali”. Richiesto anche che venga mantenuto il finanziamento per il Parco di Tribò

L’Adasc, Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini, lancia nuovamente l’allarme sulla salute dei cittadini di Milazzo e della Valle del Mela: “Ancora oggi, purtroppo, le nostre orecchie devono ascoltare opinioni di “luminari” che minimizzano la crisi sanitaria. Opinioni smentite dai fatti. Nel gennaio 2013, l’Osservatorio Epidemiologico Regionale (unica Istituzione regionale legittimata a pubblicare statistiche sulla morbilità e mortalità) ha pubblicato il rapporto lo “Stato di Salute della Popolazione residente nelle aree a rischio ambientale e nei siti di interesse nazionale per le bonifiche della Sicilia”. I dati sono veramente allarmanti. Nel rapporto, viene valutata sia la mortalità sia la frequenza di persone con ricovero ospedaliero (morbosità), con due livelli di confronto, uno interno, tra la popolazione in esame e la popolazione residente nei comuni limitrofi, ed uno esterno tra le singole aree in studio e l’intera regione”.

Il profilo generale che ne è emerso è quello di una “alterazione della salute in relazione ad alcune categorie diagnostiche a componente multifattoriale tipiche delle aree dove prevalgono le esposizioni di tipo professionale o quelle dovute alla presenza di impianti industriali.”

Il rapporto inoltre evidenzia per l’area di Milazzo che “negli uomini si osserva un frequenza più elevata dell’atteso relativamente al mesotelioma pleurico, oltre ad alcune categorie diagnostiche tumorali (fegato, mieloma) o, patologie del sistema nervoso e pneumoconiosi, così come, tra le donne, (tumori polmonari o del SNC), malattie psichiatriche e respiratorie. In entrambi i sessi si registrano eccessi di ospedalizzazione per cause selezionate.”
In particolare sulla mortalità “l’analisi per le specifiche sedi tumorali ha permesso di osservare tra gli uomini eccessi statisticamente significati sul livello di confronto locale per il tumore maligno del colon e del retto e del mieloma multiplo. Tra le donne eccessi statisticamente significativi sono stati osservati per il tumore multiplo del sistema nervoso centrale sia sul confronto locale che regionale, mentre sul confronto locale per il tumore maligno della trachea, bronchi e polmoni e tumore maligno delle ossa e del connettivo. L’analisi per le malattie non tumorali, ha permesso di osservare tra gli uomini eccessi di mortalità in entrambi i livelli di confronto per le malattie dell’apparato urinario. Rispetto al confronto locale sono stati osservati eccessi statisticamente significativi per le malattie del sistema nervoso, per la pneumoconiosi e per i sintomi, segni e stati morbosi maldefiniti. Tra le donne eccessi statisticamente significativi sono stati osservati sul confronto locale per i disturbi psichici, per le malattie croniche dell’apparato respiratorio e per i sintomi, segni e stati morbosi maldefiniti. Sul confronto regionale, per le malattie dell’apparato urinario”.

In merito alla morbosità “l’analisi per specifiche sedi tumorali evidenzia tra gli uomini eccessi statisticamente significati sul confronto per tutti i tumori in età pediatrica, per il tumore maligno della trachea, bronchi e polmoni, del sistema nervoso centrale, della tiroide e del sistema linfoematopoietico. Tra le donne eccessi statisticamente significativi sono stati osservati sul confronto locale solo per il tumore maligno della mammella. Tra gli uomini per le malattie non tumorali eccessi statisticamente significativi di morbosità per entrambi i livelli di confronto sono stati osservati per le malattie del sangue e organi ematopoietici e per le malattie dell’apparato respiratorio. Sul confronto locale gli eccessi sono stati osservati per le malattie psichiatriche, per le malattie del cuore, per le malattie acute dell’apparato respiratorio e per quelle croniche, per l’asma, la cirrosi epatica, per l’insufficienza renale e per i sintomi, segni e stati morbosi maldefiniti. Tra le donne su entrambi i livelli di confronto sono stati osservati eccessi statisticamente significativi per le malattie del sangue e degli organi ematopoietici, per le malattie ischemiche del cuore, per le malattie dell’apparato respiratorio. Solo sul confronto locale eccessi statisticamente significativi sono stati osservati per le malattie acute dell’apparato respiratorio”.

Inoltre dallo studio “biomonitoraggio” sono emersi risultati che sicuramente non possono tranquillizzare gli abitanti dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale Milazzo – Valle del Mela. L’indagine ha visto coinvolti ragazzi tra i 12 ed i 14 anni di età, ed i dati raccolti hanno evidenziato le criticità relative al Cadmio e al Cromo, oltre al Nichel con riferimento al comune di San Filippo del Mela; è emerso inoltre che oltre l’80 % della popolazione interpellata è preoccupata per il livello di inquinamento del territorio nel quale vive.

“Tantissimi studi – conclude l’Adasc – hanno dimostrato quello che dichiariamo in tutte le sedi da 5 anni a questa parte. Nel nostro territorio esiste una seria emergenza sanitaria. Siamo stanchi di ascoltare proclami, promesse, “annunci giornalistici”, è arrivato il momento di passare realmente ai fatti. Auspichiamo l’applicazione di una governance che mira solo alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.

E l’Adasc lancia l’allarme anche su un’altra vicenda. La sistemazione di una vasta area interposta tra lo stabilimento industriale della Raffineria di Milazzo e il centro abitato con realizzazione di un parco urbano tematico a Tribò, con sistemazione e mantenimento in sito dei reperti archeologici in atto presenti nel sottosuolo e piantumazione di essenze arboree autoctone ad elevata capacità di assorbimento di CO2. Il progetto prevede inoltre l’acquisto di centraline di monitoraggio ambientale e la ristrutturazione di due edifici di cui uno destinato ad ospitare uffici dell’Arpa dotandoli anche degli strumenti necessari per la loro opera di controllo e vigilanza ambientale.

Un bel progetto, utile al territorio, e già finanziato. Tutto bello, se non fosse per il fatto che adesso la Regione pare intenzionata a rivedere il finanziamento. “Non riusciamo a comprenderne le ragioni – dichiara Peppe Maimone, presidente del Coordinamento e dell’Associazione ADASC -. Ci viene da sorridere pensando agli “articoloni” giornalistici sui fondi europei non spesi e che le somme devono essere restituite alla Comunità Europea, visto che questo progetto è stata già finanziato con fondi europei. Riteniamo utile il progetto perché sono state “sottratte” delle aree alla Raffineria di Milazzo, evitando anche ulteriori espansioni, la realizzazione, anche se di piccole proporzioni, di un sistema di monitoraggio ambientale per la qualità dell’area, la realizzazione di una sede dell’ARPA Sicilia sul territorio (utile in caso di eventi straordinari come ad esempio quello del 22 novembre 2011), ed il recupero di reperti archeologici. Auspichiamo l’immediato intervento del governo regionale per assicurare la realizzazione del progetto”.

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