Il consigliere comunale scrive una lettera aperta di pace all'assessore ed allo storico: "lavoriamo insieme"
Dopo un agosto di fuoco, scandito da liti su facebook e comunicati al vetriolo, il consigliere comunale Salvatore Sorbello seppellisce l’ascia di guerra e manda segnali di pace all’assessore Enzo Caruso ed al consigliere dell’Ente Teatro Nino Principato. Per la verità con quest’ultimo gli attriti sono di vecchia data, risalgono al quadro della discordia nell’Aula consiliare, ma la mancata processione della Vara ha fatto scoppiare una vera e propria guerra tra i tre.
Agosto di fuoco
La miccia è stata accesa da Sorbello con il Corteo di don Giovanni d’Austria, evento ideato e organizzato da Caruso sin dalla prima edizione (quando non era assessore) e che si è tenuto regolarmente, sia pure in modalità anti-covid. Agosto è stato scandito dallo scontro quasi quotidiano sulla mancata esposizione della Vara a Piazza Castronovo e sul corteo di don Giovanni d’Austria, tra Sorbello, Caruso e Principato. Oltre alle polemiche sono fioccati gli annunci di querela per diffamazione. Adesso è lo stesso Sorbello a gettare acqua sul fuoco e a scrivere una lettera di pace. E chiede scusa.
Sorbello: chiedo scusa
“Ho deciso di chiudere il capitolo di scontro con PRINCIPATO e CARUSO e di chiedergli scusa– scrive Sorbello- Purtroppo ho un carattere impulsivo e quando mi sento attaccato rispondo dando il peggio di me. Non ho mai portato rancore in vita mia e mi pento sempre quando sbaglio. Chiedo scusa all’Architetto Principato, al quale ho voluto anche bene nei primissimi tempi del mio mandato, cioè prima che scoppiasse la polemica del quadro e ci sono rimasto male quando non mi ha voluto stringere la mano. Chiedo scusa all’Architetto Principato per il grave errore commesso da me qualche giorno fa, poiché, frettolosamente, avevo percepito che avesse intascato lui i 3.000 euro per la direzione artistica del corteo. Ero stato ingannato dal fatto che quest’anno fosse lui, in sostituzione di Caruso, il direttore artistico di Don Giovanni d’Austria per cui è stata conteggiata la somma di euro 3.000,00 nel progetto di spesa. L’induzione in errore è dovuta al fatto che Egli è stato sempre lo sceneggiatore del corteo storico e non il direttore artistico dell’intero evento.
Mi sono accorto degli errori
Purtroppo, quando poi mi sono accorto dell’errore era troppo tardi, l’avevo già scritto. Detto questo, mi piacerebbe chiudere ogni discussione sia con Principato, sia con Caruso, verso il quale non nutro sentimenti di inimicizia o di rancore personale, in fondo, neanche ci conosciamo. Ammetto di essere stato con lui un po’ pesante ma anche lui non è stato proprio leggero con me e certe affermazioni mi avevano ferito parecchio. Non solo io, ma anche Caruso e Principato hanno alimentato lo scontro su Facebook e sono stati pesanti con gli insulti. In ogni caso, io mi scuso con entrambi e per me si chiude qui.
Sorbello dopo aver chiesto scusa guarda avanti ed auspica anzi un clima di pace tra storici, esperti ed amanti della città e dei suoi tesori artistici e culturali.
Lavoriamo insieme per Messina
“Mi piacerebbe mettermi a disposizione della città, nei limiti delle mie conoscenze e capacità, per far sì che tutti insieme riuscissimo a dare uno scossone a questo settore affascinante della cultura che spesso viene messo da parte proprio per mancanza di risorse e non di uomini. Una delle cose per cui m’impegnerei, nel mio piccolo, a dimostrazione che non ce l’ho mai avuta con Principato, è proprio l’idea dell’Architetto di voler realizzare a Messina un Museo della Vara e dei Giganti aperto tutto l’anno. Spero che si trovi un nuovo equilibrio in città fra i vari storici e che si guardi a Messina con amore, più di quanto ne sia già presente in ciascuno di noi. Spero che non si arrivi più alle scaramucce fra vari storici che sfociano con la creazione delle solite fazioni contrapposte tra guelfi e ghibellini. Ci sono e ci saranno, ma nascono e devono finire lì. Non ho mai fatto battaglie preconcette, la città è di tutti, così come lo sono la Vara e i Giganti. Io umilmente sono qui a tendere la mano all’Architetto Principato e all’Assessore Caruso, nel rispetto loro, di tutta la città e del mio ruolo istituzionale . Mi piacerebbe una maggiore collaborazione nel rispetto per la città e una ribellione anche da parte Vostra quando le cose non funzionano. Dimostriamo di essere tutti grandi, liberi e meritevoli della fiducia accordataci dalla città, accettando le mie scuse e stringendoci la mano.
“Prima di parlare domandati se ciò che dirai corrisponde a verità, se non provoca male a qualcuno, se è utile, ed infine se vale la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire.”