"Vara immota manet": esposizione straordinaria sull'Agosto messinese

“Vara immota manet”: esposizione straordinaria sull’Agosto messinese

Daniele Ferrara

“Vara immota manet”: esposizione straordinaria sull’Agosto messinese

Tag:

lunedì 10 Agosto 2020 - 07:00

Dal 10 al 31 agosto alla chiesa dei catalani

Si avvicina sempre più il Ferragosto. Come già abbiamo constatato, questo sarà un Ferragosto molto più che “monco”: sarà “orfano”. Da parte del Comune e della Curia c’è stata la volontà di concentrarsi unicamente sul lato religioso della nostra festa, rinunciando del tutto quello tradizionale e storico, in questo tempo di pericolo sanitario. Eppure, qualcosa si è mosso nell’apparente rassegnazione di Messina.

Il Comitato Vara – che da venticinque anni ha svolto impeccabilmente il compito di conservare e continuare la tradizione ferragostana – presenta una mostra eccezionale, dal titolo Il cuore di Messina batte per la Vara: esposizione straordinaria sull’Agosto messinese. 2020: Vara immota manet.


L’evento sarà ospitato dal 10 al 31 Agosto sempre dalle 18:00 alle 22:00 nella Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani, già Tempio di Nettuno e poi moschea islamica, sacrario plurimillenario e sintesi perfetta della movimentata storia siciliana e peloritana in particolare. Sono vivamente partecipi dell’evento la Nobile Arciconfraternita della Santissima Annunziata dei Catalani per l’ospitalità e l’Associazione Amici del Museo di Messina per l’allestimento; le luci che vi accoglieranno all’ingresso sono della ditta ArteLuce – Gruppo Raimondo di Barcellona-Pozzo di Gotto. Viene così superata una immobilità che sembra cagionata dall’epidemia di coronavirus.

In seno a questo evento di lunga durata saranno esposti al pubblico oggetti di valore storico, molti di questi esposti per la prima volta al pubblico, mentre alcuni sono realizzati di recente e altri prossimi all’essere creati pubblicamente.

  • Si presenteranno le medaglie dei due maestri Correnti. Il padre Alfredo Correnti ha realizzato un medaglione “barocco” in argento, di grandi dimensioni, con nel dritto la Madonna Assunta in Cielo con una ricca cornice a lato, e nel rovescio la raffigurazione della Vara in uno scenario urbano con il campanile del Duomo sullo sfondo, e sopra i cinque stemmi della città (la falce, la M, le Tre Torri, l’aquila bicipite, lo scudo crociato); l’altra medaglia è stata fatta dal giovane orafo Carlo Correnti che ha preparato un conio in acciaio con cui verranno battute per l’occasione delle medaglie in argento in cui al diritto c’è una raffigurazione della Vara e al rovescio la frase fatidica “Rebus sic stantibus Vara immota manet 2020” (“stando così le cose, nel 2020 rimane ferma la Vara”).
  • Ci sarà l’esposizione straordinaria del modellino della Vara creato nel 1756 da Paolo Cara, ora di proprietà dell’ingegner Nino Quartarone; è un pezzo unico nel suo genere, visto che possiede un meccanismo al suo interno che permette la rotazione del Sole e della Luna e il movimento degli Angeli, insomma riproduce in scala tutto il meccanismo interno della Vara. Questo modellino è importante, perché quando Francesco Chiarello ricostruì la Vara nel 1926, usò come prototipo in scala questo straordinario reperto.
  • Faranno parte della mostra anche due statuette in terracotta raffiguranti il Gigante e la Gigantessa messe a disposizione dal professor Sergio Todesco per ricordare i mitici colossi di Zanclo e Rea che quest’anno anch’essi non escono dalla loro parva dimora.
  • Concesso dal Museo Cultura e Musica dei Peloritani di Gesso – curato dal professor Mario Sarica –, sarà messo in mostra anche un costume completo dei tamburini che precedevano la Vara, un’usanza un tempo imprescindibile che alcuni anni fa si era ripresa, e che sarebbe certamente opportuno proseguire nel futuro.
  • Altra esposizione veramente straordinaria sarà quella di due dipinti, un olio su tela della prima metà dell’Ottocento, del noto pittore messinese Michele Panebianco – autore di moltissimi quadri ritraenti situazioni storiche di Messina –, attualmente di proprietà del dottor Anthony Greco, e sempre dello stesso autore il quadro Nicola ‘u Nanu appartenente al dottor Franz Riccobono.
  • Nell’esposizione saranno incluse anche opere d’arte contemporanea, come la piccola tela dell’architetto Enzo Colavecchio e un curioso dipinto che raffigura la Vara trainata dai messinesi illustri di ieri e di oggi – segno di continuità e attaccamento alla tradizione ferragostana –, opera del maestro Gregorio Cesareo.

L’inaugurazione in anteprima per la sola stampa sarà alle ore 10:00.

Tra queste occorre sottolineare, come già accennato, il conio del primo esemplare delle medaglie commemorative di Alfredo Correnti che avverrà Venerdì 14 alle ore 19:00 alla presenza del signor sindaco Cateno De Luca nel cortile esterno del tempio in apposita cerimonia, un momento che potremmo definire storico visto che in esso si condenserà ciò di cui da mesi parliamo, ossia l’assenza della Vara, che nel pomeriggio del 15 non giungerà in Piazza Duomo.

Bisogna sottolineare che tutte queste iniziative, come le altre portate avanti dal Comitato Vara, hanno avuto costo zero per il pubblico erario, segno della straordinaria forza di volontà e di dedizione alla causa della cultura messinese che anima i suoi componenti.

Patrocinano la mostra il Centro Interconfraternale Diocesano e l’Ufficio Diocesano della Pastorale del turismo, tempo libero e sport della nostra Arcidiocesi.

Dal manifesto: “La visita alla mostra sarà consentita nel rispetto della normativa anti-covid. Tutte le iniziative salienti della manifestazione verranno trasmesse in diretta su Facebook nella pagina Museo Vara e Giganti”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007