L’impoverimento della provincia jonica: mazzata spending review e interventi attesi da anni

L’impoverimento della provincia jonica: mazzata spending review e interventi attesi da anni

Giusy Briguglio

L’impoverimento della provincia jonica: mazzata spending review e interventi attesi da anni

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sabato 01 Febbraio 2014 - 11:00

Tagli alla giustizia e alla sanità, ma non solo. Infrastrutture latenti nel territorio della provincia jonica messinese dove alle bellezze paesaggistiche e ai luoghi caratteristici si oppone la mancanza degli interventi necessari alla risoluzione delle problematiche

La spending review ha avviato nella provincia jonica un processo di impoverimento destinato a declassare l’immagine e i servizi della riviera. Ciò che ha fatto discutere maggiormente negli ultimi tempi sono state le decisioni riguardanti prima i presidi di giustizia e poi la sanità. In particolare, amara è stata la scelta di abolire il Tribunale di Taormina e i giudici di pace di Santa Teresa di Riva e Alì Terme. Ancora a Taormina oggetto di discussione è la riduzione dei posti letto dell’ospedale San Vincenzo, misura che viene respinta a gran voce, ma ancora digeribile rispetto invece alla paventata chiusura. Il bacino di utenza della provincia – che fa contesto a sé, approssimativamente equidistante da Messina e Catania – è un bacino importante. Le conseguenze della riforma giudiziaria sono assolutamente negative e sovraccaricano un sistema che già si distingue per una certa lentezza burocratica a fronte di un alto numero di cause e, naturalmente, pesano nelle tasche dei cittadini. I tagli al San Vincenzo preoccupano di più, perché ad essere messo in discussione è naturalmente il valore assoluto di una persona, la salute, che lo Stato dovrebbe tutelare. Assistiamo al paradosso della spending review: lo Stato risparmia sulle spalle dei cittadini, costretti ad affrontare spese maggiorate per l’indispensabile (salute e giustizia) e trovandosi a dover risparmiare sul “superfluo”, di fatto paralizzando un’economia già immobile che invece dovrebbe girare per il rilancio del Paese. Ma torniamo al processo di impoverimento della Provincia che ha in realtà origini più lontane e diverse che cominciano dalla mancanza di infrastrutture. Tanto per citarne qualcuna: raddoppio ferroviario, svincolo autostradale, messa in sicurezza di montagne-fiumi-ponti-strade. Le ir-responsabilità sono spalmate equamente tra governo, regione, provincia, comuni e c’è un minimo comune denominatore tra tutti: l’assoluta mancanza di certezze al riguardo. Pensateci, qualcuno di voi può affermare quando si avrà lo svincolo ad Alì Terme? Sì, certo, ultimamente se ne parla di nuovo (se ne parla da 20 anni con regolare cadenza), ma la situazione è la medesima: c’è un progetto e ci sono (dicono) sempre 15 milioni e ne mancano sempre altri 13. Il raddoppio ferroviario? Pare che nel 2005 ci fosse un finanziamento del Cipe, ma non se ne è fatto nulla. Qualcuno, forse, potrà allora dirci quando il ponte Nizza-Alì Terme verrà messo in sicurezza? Quando avete detto, una volta costruita la passerella? Ah, sì, giusto. Ma quando costruiranno la passerella? Non si sa, manca l’accordo progettuale tra i comuni e l’Anas, così è risultato da un incontro tenutosi a settembre 2013. Per non parlare delle condizioni delle strade provinciali che collegano il centro jonico ai comuni collinari come Savoca, Antillo, Forza d’Agrò, Casalvecchio. E’ una continua emergenza: viabilità, torrenti, crolli. Abbiamo fatto storia, infinita.

Giusy Briguglio

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