Il Pd post-Genovese serra le fila per le Europee e congela gli scontri

Il Pd post-Genovese serra le fila per le Europee e congela gli scontri

Rosaria Brancato

Il Pd post-Genovese serra le fila per le Europee e congela gli scontri

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lunedì 12 Maggio 2014 - 00:39

Il Pd alle prese con il post-terremoto Genovese cerca di limitare i danni alle Europee e prepara una campagna elettorale lampo che sarà organizzata da uno staff di 12 persone. A coordinarle il segretario provinciale Ridolfo al quale è stato chiesto di sospendere le dimissioni. Dopo il voto si decideranno le sorti del Pd.

Meglio tardi che mai. A due settimane dalle elezioni Europee il Pd regionale si è ricordato che esiste anche il Pd messinese e che le urne del 25 maggio rappresenteranno il primo banco di prova post-terremoto Genovese.

Quattordici giorni sono davvero pochi per mettersi in moto mentre gli altri corrono da tempo con l’aggravante che la prossima settimana il caso Genovese ed il voto della Camera sull’autorizzazione a procedere peseranno come macigni, ma alla fine la macchina organizzativa si è messa in moto con un obiettivo: limitare i danni ed “evitare di buttare il bambino con l’acqua sporca”.

Nel corso di un incontro che si è tenuto nella sede ex Ds, alla presenza del segretario organizzativo regionale Antonio Rubino, sono state concordate le mosse di una campagna elettorale lampo all’insegna dell’unità.

“Il percorso per la ricostruzione del Pd locale non poteva certamente essere avviato in piena campagna elettorale, mentre si discute la vicenda Genovese- ha spiegato Rubino- Vogliamo intanto rimettere in piedi il Pd sperando che i messinesi ci seguano. Per questo è stato costituito uno staff di 12 persone che gestiranno la fase organizzativa, nel frattempo avvieremo una serie di consultazioni con la base sia a Messina che in provincia per capire quale sarà la strada da seguire dopo il 25 maggio”.

Il Pd ha chiesto al segretario provinciale, “dimissionario ma non dimesso”, l’ennesima prova di senso di responsabilità e attaccamento al partito, dal momento che ha invitato Basilio Ridolfo a sospendere le dimissioni presentate il 4 aprile dopo settimane di scontri tra le varie correnti. E Ridolfo, da persona perbene e uomo di partito quale è, ha accettato, nonostante le polemiche dei mesi scorsi, e coordinerà il gruppo di lavoro per due settimane, fino ad una data che sancirà anche una sorta di “verdetto” sullo stato di salute del Pd messinese post-Genovese.

Fanno parte del gruppo organizzativo esponenti delle diverse anime e delle diverse realtà della provincia: Fabio Orlando, Peppe Cocuzza, Giuppi Siracusano, Daniele Zuccarello, Luciana Intelisano, Filippo Cangemi, Tani Isaja, Liliana Modica, Teodoro La Monica, Francesco Italiano, Raphael De Francesco e Ciccio Barbalace.

In calendario ci sono i tre giorni di mobilitazione per e Europee voluti da Renzi il 16-17 e 18 maggio in tutti i Comuni, con una serie di banchetti informativi ed iniziative di vario genere. Il 20 maggio è prevista una manifestazione a Messina con tutti i candidati della lista Pd alle Europee (il Pd è l’unico partito, tranne la Lega Nord che non ha messo in lista un messinese) alla presenza del segretario regionale Fausto Raciti. Nel frattempo si procederà con un altro percorso, quello interno, e il segretario organizzativo incontrerà la base del partito, i responsabili dei circoli di città e provincia, le diverse “anime”, per cercare di capire quale potrebbe essere la soluzione migliore per ricostruire un Pd locale dilaniato da scontri ed inchieste. L’obiettivo è quello di capire se dopo il 25 maggio, al di là degli esiti delle urne, si dovrà procedere con un congresso, un commissariamento, un gruppo di lavoro o altre soluzioni che potrebbero emergere strada facendo.

“Cercheremo di capire- ha concluso Rubino- quale Pd si vuol costruire a Messina. Per il resto sono convinto che quanto sta facendo Renzi al governo porterà ad un consolidamento dei risultati sia in Sicilia che a Messina”.

Il primo di questi incontri è fissato per il 16 maggio. I due percorsi,quello organizzativo e quello “politico” cammineranno su due binari paralleli ed entrambi guarderanno a quanto accadrà sia in Parlamento che nelle urne.

Ridolfo quindi ha sospeso le dimissioni del 4 aprile, presentate perché erano venute meno quelle condizioni di unità tra i gruppi che erano state alla base della sua elezione ad ottobre, avvenuta in seguito ad un accordo sottoscritto tra i rappresentanti di alcune delle anime e che poi è stato disatteso nel corso dei congressi di circolo. Strada facendo l’inchiesta sulla formazione e le primarie nazionali e regionali del Pd hanno fatto il resto. La richiesta d’arresto nei confronti di Genovese ha poi portato la situazione al punto massimo, così che il 4 aprile Ridolfo ha presentato la lettera di dimissioni, rimasta nei cassetti del partito fino a quando non gli è stato chiesto di sospendere le sue decisioni.

“Io sono un uomo di partito. Ad ottobre mi è stato chiesto di svolgere l’incarico di segretario provinciale in base ad un accordo e ho accettato- ricorda Basilio Ridolfo- Mi sono messo al servizio del partito. Adesso mi è stato chiesto di avviare questo percorso e dico di nuovo sì. Molti miei colleghi si considerano iscritti prima alla corrente di appartenenza e poi al Pd. Per me è il contrario. Mi è stato chiesto un atto di servizio e lo farò. Per il resto, dal 26 maggio in poi sono aperto a qualsiasi soluzione. Sono convinto che se si fa riferimento al Pd si può ricostruire”.

Due settimane quindi per capire sia che “faccia” avrà il Pd dopo il terremoto che da un anno continua a lasciare segni evidenti, sia quanto pesa, in termini di voti, il partito senza Genovese.

Intanto nei giorni scorsi si è riunita a Catania la corrente Civati che ha eletto il messinese Piero David coordinatore regionale e Antonella Monastra portavoce del gruppo.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. puzza di bruciato 12 Maggio 2014 08:32

    Prevedo molte stangate dagli elettori…

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  2. puzza di bruciato 12 Maggio 2014 08:32

    Prevedo molte stangate dagli elettori…

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  3. letterio.colloca 12 Maggio 2014 08:38

    Eravamo certi che li avevano messi nel dimenticatoio facendoli CLAMOROSAMENTE scaraventare dalla porta principale con IGNOMINIA, per non rivederli MAI PIU’; invece, DI SOPPIATTO, si aggregano e,prendendola subdolamente da lontano, SI INTRUFOLANO da sotto la finestra dopo la decimazione.Segno che, quest’ultima, non é stata sufficiente ad ESTIRPARLI E DISPERDERLI definitivamente.Ho fiducia che,come per le MALE PIANTE,costoro costiuiscano le radici “piccole ausiliarie” appendici di quelle “madri più resistenti” ma meglio estirpabili nel corso della “santificazione giudiziaria”:vedremo altri coinvolgimenti e conosceremo nomi di “celati fiancheggiatori”, domani “canterini”.
    Messina si riscatterà.!!!!!!!!

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  4. letterio.colloca 12 Maggio 2014 08:38

    Eravamo certi che li avevano messi nel dimenticatoio facendoli CLAMOROSAMENTE scaraventare dalla porta principale con IGNOMINIA, per non rivederli MAI PIU’; invece, DI SOPPIATTO, si aggregano e,prendendola subdolamente da lontano, SI INTRUFOLANO da sotto la finestra dopo la decimazione.Segno che, quest’ultima, non é stata sufficiente ad ESTIRPARLI E DISPERDERLI definitivamente.Ho fiducia che,come per le MALE PIANTE,costoro costiuiscano le radici “piccole ausiliarie” appendici di quelle “madri più resistenti” ma meglio estirpabili nel corso della “santificazione giudiziaria”:vedremo altri coinvolgimenti e conosceremo nomi di “celati fiancheggiatori”, domani “canterini”.
    Messina si riscatterà.!!!!!!!!

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  5. A Messina esiste un Partito Democratico senza Francantonio Genovese? Che ridere.

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  6. A Messina esiste un Partito Democratico senza Francantonio Genovese? Che ridere.

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