Atm, da Palermo nessuna buona notizia. Si va verso lo sciopero

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giovedì 04 Agosto 2011 - 22:38

Non è diventato legge nemmeno l’emendamento sui contributi per la tranvia. Servono 18 milioni per arrivare a fine anno. La Cisl: ora basta coi teatrini della politica

Ci si potrebbe consolare col detto “chi fa per se fa per tre”, ma è davvero magra come consolazione. Per il resto c’è ben poco di che gioire, dopo il vertice di Palermo sull’Atm, cui hanno partecipato il sindaco Buzzanca, il commissario dell’Atm Alligo e i sindacati, “invitati” dal direttore generale del dipartimento Mobilità e Infrastrutture della Regione, Vincenzo Falgares. «Chi aveva pensato che la Regione si sarebbe fatta carico dell’attuale disastro dell’Atm si sbagliava di grosso». Così il segretario generale della Fit Cisl di Messina Enzo Testa, il responsabile mobilità Michele Barresi e il segretario aziendale dell’Atm Lillo Sturiale commentano l’incontro. «E’ emerso a chiare lettere – spiegano Testa, Barresi e Sturiale – che l’Atm ha avuto e continuerà ad avere solo il dovuto. Lo sbandierato emendamento per i contributi del periodo 2003/09 dell’esercizio tranvia viario non risulta essere stato tramutato in legge. A questo punto – sostengono i rappresentanti della Fit Cisl – bisogna rimboccarsi le maniche e smetterla con gli stucchevoli teatrini della politica che ha dimostrato scarso senso di responsabilità attraverso continui rinvii della problematica che hanno peggiorato la situazione aziendale in termini di costi e di servizi».

Per la Fit Cisl occorre approvare i bilanci e trovare i 18 milioni necessari per arrivare a fine anno ma, contestualmente, è necessario «avviare subito un serio progetto di efficientamento che come Cisl chiediamo da anni e, guarda caso, oggi è posto come vincolo pregiudiziale anche da parte della Regione. Considerato che – concludono Testa, Barresi e Sturiale – ormai non possono più esistere alibi per nessuno, in assenza di immediate e concrete risposte da parte dell’amministrazione comunale, la Fit Cisl considera chiuse negativamente le procedure di raffreddamento già attivate preparandosi sin da oggi alla mobilitazione della categoria per una prossima azione di sciopero».

Un commento

  1. La regione è Catania e Palermo.
    I problemi di Messina e provincia vengono sistematicamente ignorati dalla regione Sicilia che non è la regione di Messina ma una matrigna tiranna che spreme, toglie, priva anche dell’indispensabile i messinesi.
    Il vero problema di Messina e provincia è la dipendenza da una regione che scarta, taglia ed esclude.
    Bisogna assolutamente trovare il sistema per rendere autonoma la provincia di Messina da una regione che la opprime sempre di più.

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