Di Maio e Cancelleri a Musumeci: “Sorridi Ponzio Pilato, saluti da Messina”

Da oggi scatta l’operazione adotta un astensionista…. Portatelo al seggio, offritegli il caffè…Ricordatevi più persone andranno a votare e meno peserà il voto di scambio”, sorride Giancarlo Cancelleri, che nel tour elettorale ha fatto tappa in una Piazza Cairoli gremita insieme a Luigi Di Maio, dopo aver tenuto comizi a Villafranca ed a Milazzo. Hanno iniziato a girare la Sicilia ad agosto e da allora non si sono mai fermati.

Prima di loro, sul palco di Piazza Cairoli hanno parlato gli 8 candidati messinesi, poi è stata la volta del candidato alla Presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri e del candidato premier Di Maio. Per entrambi il rivale da battere alle urne è uno solo: Nello Musumeci. Per tutto il comizio non una sola volta è stato fatto il nome di Fabrizio Micari, candidato del centro-sinistra, nè il nome di Renzi.

La sfida, stando ai sondaggi, è a due, un testa a testa che si gioca soprattutto su quanti non hanno ancora deciso né se andare a votare né per chi: gli indecisi e gli incerti.

Da due mesi e mezzo incontriamo i siciliani- spiega Cancelleri– L’unica arma è la nostra storia, ascoltiamo sindaci, consiglieri, cittadini. Da 25 giorni non si parla d’altro che di impresentabili. Non mi fa arrabbiare il fatto che siano stati condannati o indagati, ma il tipo di reato. Hanno sottratto soldi alle infrastrutture, ai servizi, ai cantieri. Musumeci è il nuovo Ponzio Pilato, è ostaggio dei partiti. Musumeci è il Crocetta del centro-destra. Musumeci dichiara che per avere liste pulite dovremo aspettare 20 anni. Io rispondo: le liste pulite le abbiamo già, c’è la nostra, linda come la mia camicia stasera. Il confronto con lui non lo voglio sulle liste ma sul programma”.

Cancelleri inizia quindi a illustrare, tra gli applausi dei presenti alcuni dei punti del programma che pone grande attenzione alla ripresa per le imprese, con sistemi innovativi di accesso al credito, all’eliminazione e fusione delle partecipate della Regione, ad una rivoluzione nei rapporti con Bruxelles “La partita si gioca in Europa-prosegue Cancelleri- E’ lì che è stata decisa la fine dei nostri prodotti, del nostro grano, delle arance, che vanno al macero grazie all’azzeramento dei dazi per prodotti che vengono dal Marocco, dalla Tunisia, dalla Cina. Nell’ufficio della Regione Sicilia a Bruxelles manderemo due squadre: una di tecnici ed una di manager. Lì ci giocheremo la partita a difesa dei nostri agricoltori e dei nostri pescatori, dei nostri allevatori”.

Per la sanità la ricetta del M5S parte dalla riscrittura della Rete ospedaliera, dalla stabilizzazione dei precari, dai concorsi per assumere medici ed infermieri nonché dalla realizzazione di 4 centri d’eccellenza. Per il turismo la vera scommessa è la destagionalizzazione, con l’istituzione di un fondo da utilizzare per investire su agevolazioni e sconti destinati ai turisti stranieri che vengano in Sicilia in periodo dell’anno attualmente considerati meno appetibili.

I soldi che arriveranno con l’aumento dei flussi saranno investiti in infrastrutture, strade, servizi. Ma la prima legge che farò in caso di vittoria sarà di sole due righe, eccole: Aboliamo i vitalizi all’Ars”.

Non un cenno a Micari, e su Fava risponde solo alla nostra domanda di possibili convergenze “non facciamo alleanze né prima né dopo. Non c’interessa la spartizione di poltrone”.

L’ultima stoccata è sempre per Musumeci “non sorride mai, ha il cuore nero, noi gli rispondiamo così”, dice mettendosi al fianco di Di Maio per scattare il selfie con la folla e conclude “sorridi Nello, saluti da Messina”.

Ha poi preso la parola il candidato premier evidenziando come il progetto Sicilia sia direttamente collegato con il progetto Italia “Il voto del 5 non è un voto da poco- ha detto Di Maio– quando la Sicilia ha dato segnali di cambiamento è diventata un virus. Alle Regionali del 2012 il M5S è stato il primo partito all’Ars e di lì a pochi mesi, a febbraio 2018 siamo arrivati in Parlamento”.

Anche Di Maio nel suo discorso, spaziando da Roma a Palermo non nomina mai Renzi, ma Musumeci e Berlusconi “che ha a cuore solo Miccichè e sta portando avanti un’operazione di maquillage usando Musumeci come una foglia di fico”.

Si sofferma a lungo sullo Statuto speciale, che per 20 anni è stato sprecato e ridotto a carta straccia ma che offre alla Sicilia persino il doppio di quei vantaggi per i quali in questi giorni Lombardia e Veneto si sono espressi con un referendum.

Voi avete lo Statuto speciale che vi consente di fare leggi in alcuni settori senza bisogno di dover chiedere a Roma- ha continuato- Eppure non lo avete saputo usare. I politici siciliani hanno usato questa forza solo per contrattarsi le poltrone di sottogoverno. Avete gli strumenti per giocarvi la partita a Palermo. Vi dico, fateci governare e cambieremo la Sicilia. Non ascoltate chi vi dice che oggi la vuol cambiare, perché in 20 anni, quando aveva la possibilità non l’ha fatto. Noi quel che abbiamo detto abbiamo fatto. Ci siamo ridotti le indennità. In Sicilia i deputati del movimento hanno realizzato una trazzera con i loro soldi, hanno creato un fondo per il micro-credito”.

Per Di Maio la Sicilia a 5stelle potrebbe essere l’anteprima della vittoria alle Politiche: “Ai tavoli europei faremo sentire il nostro peso contrattuale. Taglieremo le indennità. Cancelleremo il job act, la legge Fornero e la riforma sulla scuola. Sapete su cosa investiremo? Siamo l’ultimo Paese per nascite ed il primo per desiderio di far figli. Siamo destinati a diventare un Paese di vecchi. Investiremo sulle politiche per le famiglie. Non votate chi avete già votato e vi ha ridotto così”.

Rosaria Brancato