Muro contro muro tra società e sindacati. Oggi il quarto stop delle navi sullo Stretto

Muro contro muro tra società e sindacati. Oggi il quarto stop delle navi sullo Stretto

Giusy Briguglio

Muro contro muro tra società e sindacati. Oggi il quarto stop delle navi sullo Stretto

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martedì 23 Ottobre 2012 - 08:38

Per 24 ore a partire dalle ore 12 di oggi avrà luogo la nuova protesta dei lavoratori marittimi guidati dall'Orsa. Dalle 18 alle 21 e dalle 6 alle 9 il servizio verrà garantito per andare incontro alle esigenze dei pendolari. A sostegno del personale molte associazioni e sindacati. Domani mattina a piazza Cairoli ci sarà invece la protesta contro il passaggio dei tir in città

E’ il giorno del nuovo sciopero dei lavoratori marittimi, che per la quarta volta nel giro di un mese incroceranno le braccia contro le ultime decisioni avanzate dalla società Caronte&Tourist sul futuro del personale. Lo stop durerà dalle 12 di oggi fino alle 12 di domani. Per sei ore, divise tra la mattina e il pomeriggio, è garantito il servizio di una nave a singolo ponte.

Per le prestazioni indispensabili, Caronte e Tourist mette in servizio la nave traghetto Acciarello (o altra a doppio ponte) sulla tratta Rada San Francesco/Villa San Giovanni, e la nave traghetto Archimede (o altra a ponte unico) sulla tratta Tremestieri/Villa San Giovanni. Ma l’Orsa non ha permesso che neppure questi navi partissero e così il servizio è totalmente fermo. Il poco traffico è dirottato agli imbarcaderi delle Ferrovie dello Stato.

Il primo sciopero risale al 21 settembre. A guidare la protesta l’Orsa marittimi, affiancata a ruota da tutte le sigle sindacali. 69 licenziamenti o la decurtazione del 25% dello stipendio a tutto il personale. Sono queste le condizioni dettate dalla compagnia di navigazione, condizioni “inaccettabili” per i lavoratori. Sindacati e Caronte viaggiano su due rette parallele che non si incontrano mai. Nessuna ipotesi di compromesso si è profilata in quest’ultimo mese. A pesare sulla testa dei dipendenti come una spada di Damocle è però la scadenza della procedura sindacale, al termine della quale la normativa prevede che la società possa procedere ai licenziamenti.

Compattezza e solidarietà hanno determinato le manifestazioni promosse fino ad oggi, simbolo di stanchezza da parte dei lavoratori e di voglia di riconoscimento verso il lavoro svolto sino a questo momento. Dai sindacati, diverse le proposte avanzate, tra cui la condivisione di un accordo d’area o il riposizionamento della forza lavoro. Proposte tutte legate imprescindibilmente a un passo indietro rispetto alle posizioni iniziali che nessuno intende però abbandonare. La Caronte ha dato le sue motivazioni: calo del traffico marittimo, aumento del carburante, abolizione dei benefici contribuitivi.

Fino ad oggi nulla di fatto. Ai lavoratori grande solidarietà è stata dimostrata dalla città di Messina. Numerose le associazioni e le sigle sindacali che si sono affiancate alla loro protesta, a cui oggi si aggiunge anche il partito di Rifondazione comunista: “Questa vicenda da un lato è un segno ulteriore dell’atteggiamento di un’azienda che è abituata a non rendere conto a nessuno delle proprie scelte, dall’altra si inquadra nel periodo drammatico che stiamo vivendo, in cui in tutta Europa i padroni cercano di approfittare della crisi per incrementare i loro profitti a scapito dei salari e degli stipendi”.

E mentre ancora domani sarà in corso lo sciopero dei lavoratori marittimi, un’altra protesta avrà luogo a piazza Cairoli. Il comitato “La nostra città” ha promosso una manifestazione contro il passaggio dei mezzi pesanti in via la Farina, arteria purtroppo famosa per i tragici incidenti che l’hanno riguardata, l’ultimo solo due giorni fa. Insieme all’aiuto del comitato “SpazioMessina”, la manifestazione sin dal mattino coinvolgerà chiunque vorrà andare a firmare la petizione popolare, “in cui si chiedono provvedimenti immediati e adeguati per la sicurezza urbana collettiva di tutti, conoscere l’iter dei lavori di appalto del percorso alternativo di Via Don Blasco finanziati dall’Autorità portuale e, soprattutto, di avviare un’indagine approfondita per conoscere i motivi di ritardo nell’esecuzione dei lavori dell’approdo di Tremestieri”.

(Giusy Briguglio)

4 commenti

  1. puzza di bruciato 23 Ottobre 2012 11:39

    Oramai le aziende negli ultimi decenni hanno sempre vinto tutte le battaglie contro i lavoratori.. le lotte erano sterili e le federazioni molto colluse, la gente perdeva il posto di lavoro ma gli ammortizzatori sociali, diciamo, coprivano il resto.. Adesso i disoccupati sono il 25% del popolo italiano per cui la cigs non basta più.. Quindi dico ai dipendenti “nominati” resistete e uscite le unghie se perdete questo lavoro non ne troverete mai più un’altro.

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  2. Fino a quando rimarrà in servizio una nave, ai Franza questa situazione fa comodo.
    Il traffico è quello tipico invernale ed una nave all’ora basta ed avanza.
    Risparmiano nafta, spese di personale e di gestione mezzi e guadagnano pure.
    Se si vuole fare sciopero i lavoratori devono bloccare TUTTE le navi.
    I nodi sono giunti al pettine e l’impero dei Franza si è rivelato per quello che le menti più acute avevano sempre detto.
    Un impero di cartone, tenuto su dagli affari che venivano permessi ai Franza da un mondo politico corrotto ed imbelle.
    I geni della finanza creativa, dell’impero degli alberghi e dei traghetti è sparito.
    Per costruire buone case ci vogliono fondamenta robuste, pena il misero crollo.
    Mi dispiace per i lavoratori.
    Giuseppe Vallèra.

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  3. DIRITTO DI SCIOPERO
    Nei vari scioperi (Diritto dei Lavoratori a difendere il proprio posto di lavoro) dei Marittimi della CaronteTourist.
    Da viaggiatore (ahimè periodico da Nord a Sud e viceversa) visti i “PROCLAMI” della società (che garantiva ben 2 (due) navi, mi sono detto : al massimo un paio di ore di attesa è attraverserò lo Stretto di Messina.
    Invece “aria fritta” dopo un po’ di attesa e fatta qualche telefonata rilevo che : i media nazionali” non comunico lo sciopero nello Stretto di Messina. In effetti, continuando le indagini, apprendo che nessun giornale nazionale di settore ha riportato tale notizia (Informare, Avvisatore Marittimo, Secolo XIX, la RAI che trasmette i notiziari “Onda Verde” di giorno su Radio1, Radio2 e Radio3, e di notte su Rai Isoradio ogni 30). E’ nonché la stessa CONFITARMA). Allora mi sono posto : vuoi vedere che nella seconda/terza repubblica ce qualcuno che (ovviamente xxxxxxxxxxx) riesce a nascondere queste notizie !!!! – Sul piazzale in attesa di imbarcare (dopo essere invitato di passare con le FF.SS. con notevole difficoltà ed attesa) una Persona “bene informata “ mi comunica che il xxxxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx per cui la notizia viene nascosta ……sarà vero ???? Se così fosse non si ritiene che le Autorità preposte dovessero fare una indagine, e successivamente scusarsi.
    Grazie.

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  4. DAL SITO CARONTE & TOURIST
    News Caronte & Tourist
    Giorno 22/10/2002 – Ore 14.58
    19/10/2012
    Stretto di Messina: proclamato sciopero per martedì 23 ottobre
    La Caronte & Tourist S.p.A. comunica alla propria clientela che, in occasione dello sciopero proclamato dall’Organizzazione Sindacale Or.S.A. dalle 12.00 di martedì 23 ottobre alla medesima ora di mercoledì 24 ottobre 2012, come previsto dalla vigente normativa e prescritto dalla competente Commissione di Garanzia, per l’intera durata dell’agitazione rimarranno in servizio per le prestazioni indispensabili:
    la N/T Acciarello (o altra a doppio ponte) sulla tratta Rada San Francesco/Villa San Giovanni e la N/T Archimede (o altra a ponte unico) sulla tratta Tremestieri/Villa San Giovanni.
    Sebbene non direttamente responsabile, la Società si scusa ancora una volta con la clientela e i cittadini di Messina e Villa San Giovanni per i disagi che potrebbero derivare dall’agitazione.

    I N V E C E
    Piazzali vuoti e caos, caos, caos.

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