Un'eccellente Virginia Benini incanta il pubblico della Laudamo

Un’eccellente Virginia Benini incanta il pubblico della Laudamo

giovanni francio

Un’eccellente Virginia Benini incanta il pubblico della Laudamo

lunedì 01 Aprile 2024 - 19:27

Ottima performance della giovane pianista

MESSINA – Venerdì scorso alla Sala Laudamo, per la stagione concertistica dell’Associazione “V. Bellini”, si è esibita Virginia Benini, giovane pianista, classe 2001, che ha proposto un programma impegnativo e assai variegato, da Bach a Prokofiev.

Il concerto è stato un po’ penalizzato dalla data, Venerdì Santo, quanto a partecipazione di pubblico, ma i presenti sono stati premiati da una performance davvero ottima, e hanno applaudito convintamente la giovane artista.

Il concerto è iniziato con l’esecuzione della Toccata in mi minore BWV 914 di Johann Sebastian Bach. Il brano fa parte di una serie di 7 Toccate composte per clavicembalo negli anni giovanili, alla corte di Weimar. In tutte le Toccate lo stile è quello concertistico; quella in mi minore, in particolare, inizia con un allegro dal carattere solenne, al quale segue un fugato, poi un lento recitativo “Adagio”, quasi una pausa di riflessione, per concludersi con una splendida fuga a tre voci.

La Benini ha poi proseguito con la Sonata Op. 14, n. 1, di Ludwig Van Beethoven. Le due Sonate Op. 14, di Ludwig Van Beethoven, nonostante trattasi di “piccole” Sonate, soprattutto se paragonate alla precedente Op. 13 “Patetica”, furono molto amate dal compositore che dedicò ad esse un’ampia parte nei suoi “Quaderni di conversazione”, illustrandone i due principi fondamentali che le compongono: “il principio di opposizione” e “”il principio implorante”. La prima, in mi maggiore, si distingue per il primo movimento “Allegro”, ricco di idee melodiche dal carattere lirico, intimo, che anticipa Schubert.

La prima parte del concerto si è conclusa con Dumka Op. 59 di Pyotr Ilyich Ciajkovskij. Composta nell’ultimo periodo della vita del musicista russo, costituisce una sorta di breve poema sinfonico, una scena rustica russa; si tratta di un incantevole Andantino cantabile di carattere melodico, spesso eseguito anche per orchestra, dal malinconico incipit, al quale segue uno sviluppo più animato nella tipica forma di danza russa; dopo il ritorno del lento tema iniziale, il brano si conclude, con dei violenti accordi in fortissimo.

Eccellente l’interpretazione dei brani eseguiti da Virginia Benini, che ha esibito una notevole tecnica pianistica, ma soprattutto una spiccata personalità nell’esecuzione dei brani, fornendo una interpretazione originale mai banale.

La seconda parte è stata dedicata alla musica del ‘900, iniziando con “Jeux d’eaux” di Maurice Ravel. Il brano, spesso eseguito nelle sale concertistiche, riveste una fondamentale importanza nell’evoluzione della tecnica dello strumento, attraverso il quale il musicista francese riesce a creare, con un pianismo leggero e cristallino, una peculiare atmosfera ispirata, come scrisse lo stesso autore, “ai suoni musicali di getti, cascate e ruscelli”.

Ha fatto seguito lo Studio Op. 8 n. 9 di Aleksander Skrjabin. Gli 12 Studi Op. 8 costituiscono una evoluzione moderna degli Studi di Chopin, ai quali il musicista russo chiaramente si ispira. Il n. 9, in particolare, in do diesis minore, intitolato “Alla ballata”, affronta il problema tecnico delle ottave, ed ha un carattere appassionato, interrotto da un episodio centrale più disteso.

Il concerto si è concluso con l’esecuzione della Sonata n.1 di Serghej Prokofiev, in un solo movimento. La prima Sonata di Prokofiev si ispira anch’essa al pianismo romantico, di Chopin in particolare, ed alterna momenti di appassionata veemenza ad altri di intimo lirismo, che ricordano anche le composizioni di Rachmaninov e del primo Skrjabin.

Ottima l’interpretazione dei capolavori novecenteschi, di difficile esecuzione, in particolare Jeux d’eaux, ove la Benini ha saputo rendere quell’atmosfera eterea, fluida e cristallina che caratterizza il brano di Ravel, grazie ad una padronanza tecnica fuori dal comune. Molto sentita e appassionata anche l’interpretazione della bella Sonata di Prokofiev.

“Fairy tale op. 20 n. 1” brano di un autore poco conosciuto, Nikolai Medtner, il bis che ha concluso il pregevole concerto.

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