A.T.M. efficiente? E' possibile se si compiono le scelte giuste: ecco alcuni suggerimenti

A.T.M. efficiente? E’ possibile se si compiono le scelte giuste: ecco alcuni suggerimenti

Salvatore Vernaci

A.T.M. efficiente? E’ possibile se si compiono le scelte giuste: ecco alcuni suggerimenti

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domenica 11 Settembre 2011 - 07:59

Il Comune deve assumere decisioni importanti che conducano al risanamento e al rilancio dell'Azienda Trasporti. Si tratta di intervenire sulla pletorica gestione del personale e sullo spreco di risorse, avviando azioni di responsabilità contro gli amministratori che hanno alimentato meccanismi di spesa incontrollati. Ma si tratta anche di definire un piano operativo che allarghi l'area di interesse dell'A.T.M. e assicuri il futuro della mobilità pubblica a Messina.

Nella città di Messina i problemi che, giorno dopo giorno, vengono sollevati sono tanti, ma non vengono prospettate le possibili soluzioni.
Nello schema del bilancio di previsione 2011, approvato dalla Giunta Municipale, a proposito dell’A.T.M., come riportato da notizie di stampa, risulta che: “ Nella manovra, tra l’altro, attraverso interventi mirati, sono state previste risorse aggiuntive per l´A.T.M. incrementando da 13 a 16 mln. lo stanziamento annuale e nel pluriennale 2011/2013 un importo di euro 15.000.000,00 quale “accantonamento prudenziale” in attesa delle determinazioni che il Consiglio Comunale vorrà adottare sulla proposta di riorganizzazione dei servizi di mobilità urbana”.
Nulla dice lo schema di bilancio sul risanamento dell’Azienda e sul suo futuro.
Il sito informatico della Azienda di trasporto pubblico di Catania riportava, giorni fa, a caratteri cubitali, la notizia che il 1° agosto 2011 ha inaugurato la sua attività la nuova Azienda Metropolitana Trasporti Catania S.p.A.
Perché il Comune di Catania ha potuto trasformare la propria municipalizzata in S.p.A. mentre il Comune di Messina non lo può fare?
Nella risposta a questo interrogativo si cela il futuro dell’ATM.
Probabilmente non si è tentato e non si vuole tentare la strada della trasformazione dell’Azienda in S.p.A., perché, dicono i diretti interessati, i debiti sono tali e tanti che i creditori, immediatamente assalirebbero il patrimonio, gli immobili ed il parco mezzi, che il Comune dovrebbe, per legge, trasferire alla costituenda Società.
Orbene, a mio parere, la soluzione ci sarebbe ed è molto semplice:
1.- Azzeramento dei debiti dell’Azienda Trasporti Municipalizzata, attraverso le seguenti fasi:
a) Il Comune di Messina deve verificare, analiticamente, tutti i debiti contratti dall’Azienda Municipalizzata
b) Portare in Consiglio Comunale, per il riconoscimento quali debiti fuori bilancio, quelle spese effettivamente sostenute e dimostrate, con pezze giustificative, che sono state necessarie per la gestione indispensabile del servizio, senza il rispetto del regolare iter procedimentale.
c) Avviare azione di responsabilità ex art. 2393 c.c. rivalsa nei riguardi di chi ha procurato quei debiti, che, legalmente, non possono essere riconosciuti e di coloro che abbiano procurato un danno diretto o indiretto all’Azienda, danno che non si sarebbe prodotto se essi avessero gestito e vigilato in conformità degli obblighi della loro carica e perciò responsabili.
d) Trasformare l’Azienda in S.p.A., libera e franca dei debiti che resterebbero accollati dal Comune.
Nelle more avviare una politica di risanamento, concretizzando queste idee:
1.- Stipula del contratto di servizio, sulla base del previsionale del Comune.
2.- Rideterminare la pianta organica dell’Azienda, tenendo conto delle effettive esigenze dei servizi e del rapporto dipendente/autobus/ utenza.
3.- Messa in quiescenza del personale riconosciuto legalmente fisicamente “ inidoneo”.-
4.- Riduzione o abolizione del lavoro straordinario, visto che l’ATM può contare su una pianta organica di “682 dipendenti”, come da notizia di stampa.
5.- Riqualificazione e specializzazione del personale in esubero, per manutenere, all’interno dell’Officina dell’Azienda, i tram ed autobus con proprio personale. Eventuale messa in mobilità fra le altre compartecipate del Comune, dell’eventuale personale in esubero.
6.- Abolizione delle consulenze e dei compensi fissi, che sono abbastanza onerosi, per i legali. Dovrebbero essere sufficienti i compensi legali stabiliti in sentenze
7.- Utilizzo economico degli spazi interni,ad es. per gli automezzi sotto sequestro o per quelli prelevati a mezzo carro attrezzi, dei locali, dell’officina e gestione oculata dei parcheggi
8.- Individuazione, scelta e gestione economicamente produttiva di attività complementari ( auto a propulsione elettrica, autobus turistici a due piani su cui fare convergere i turisti delle navi da crociera, noleggio auto, istituzione di Officine autorizzate da parte di fabbriche nazionali ed extra, nell’ambito della provincia di Messina, come ad es. l’ATM di Trapani che è officina autorizzata Bredamenarinibus per tutta la Provincia, ecc…).
8.- Richiesta di finanziamenti europei, nazionali e regionali per aumentare ed aggiornare il parco mezzi e rendere servizi completi ed efficienti.
Acquisizione di nuovi autobus a metano e non ed individuazione di fonti di produzione di energia elettrica che consentano una gestione più economica del tram.
Ritengo che l’ATM ha avuto in passato una gestione molto allegra, è stato un ufficio di collocamento delle varie Amministrazioni, è sovradimensionata, ha un parco macchine insufficiente ed inefficiente, ha dato e dà “da mangiare” a tanti, a discapito di qualsiasi danno erariale, tanto c’è “Cappiddazzu chi paja tuttu”.

Salvatore Vernaci

5 commenti

  1. La prima cosa da fare è quella di far pagare i cittadini (se cosi possono essere ancora definiti coloro che vogliono usufruire dei servizi pubblici “aggratis”). I vertici dell’ATM, insieme a quell’inconcludente del sindaco e soprattutto con S.E. il signor Prefetto debbono garantire la sicurezza dei cittadini onesti e del personale adibito alla guida dei mezzi ed al controllo. In una democrazia compiuta si fa così. La mobilità collettiva è praticata ed incentivata in tutte le città civili. Solo dopo aver raggiunto standard di trasporto pubblico efficienti si possono fare le isole pedonali e limitare l’accesso delle auto nel centro città. Limitando così al massimo l’inquinamento atmosferico e soprattutto quello acustico, per il quale Messina è ai primi posti nella classifica nazionale.

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  2. …cavolo Vernaci…avevo perso ogni speranza che a Messina vi fossero persone in gamba…canditati che ti voto…complimenti
    PS: non sto ironizzando

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  3. …quello che scrivi tu l’aveva ipotizzato mio suocero una sera a cena…lui è l’A.D. della Dolomiti Bus.

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  4. Le proposte andrebbero studiate e realizzate dai Dirigenti dell’Azienda, pagati profumatamente per fare questo. Invece questi signori attendono, ancora, i contributi delle amministrazioni per sanare i debiti. Interessante la messa in funzione di un servizio per i turisti a costi contenuti, sarebbe un buon segnale di cambiamento.
    Trasformate questa Azienda altrimenti pagheranno, come sempre, i lavoratori e le loro famiglie, i più deboli, con la perdita del posto di lavoro. Portare i debiti fuori l’Azienda e lasciarli in dono alla città mi sembra improponibile, non è corretto nei riguardi delle tante realtà private che soffrono a proprie spese.

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  5. Da anni mi porto dentro una domanda che mi assilla; non l’ho voluta porla prima perché mi vergogno: è troppo stupida o eccessivamente puerile. Oggi ho deciso di porla a qualche amministratore, senza ovviamente sognare risposta. Il nostro super-moderno tram effettua ogni dieci fermate normali (stazioni), almeno altre venti fermate per semafori rossi, raddoppiando il tempo di percorrenza. Essendoci circa cento città che hanno risolto questo problema delle fermate inutili, non si potrebbe copiare? – G. Di Prima

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