Il commento - Il posto fisso e l'alluvione di Messina

Il commento – Il posto fisso e l’alluvione di Messina

Il commento – Il posto fisso e l’alluvione di Messina

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domenica 25 Ottobre 2009 - 21:34

Non so quanti non abbiano ancora capito che quella del “posto fisso” del Ministro Tremonti è una boutade per spiazzare l’opposizione, per prendere tempo, per distogliere il dibattito nel Paese e non ultimo per togliere il governo dall’impasse del “non fare”, altro che la politica del fare.

Siamo nella completa stagnazione dei problemi:

stiamo vivendo di Protezione Civile a tutti i livelli!

Mentre si smantella (e non da oggi) e si piccona quotidianamente con leggine decreti normative e colpi di fiducia l’intero “apparato pubblico o meglio la rete pubblica” su cui si regge l’impianto dello Stato ( impiegati statali, regionali, comunali, professionisti della Sanità, della Scuola Pubblica, delle Forze dell’Ordine…e compagnia cantando) il Ministro esalta il Posto Fisso. E chi dovrebbe garantirlo? La Grande Industria che stenta a riprendersi? Le Medie e Piccole Imprese che vivono quasi alla giornata, e, che hanno (loro sì!) bisogno di strumenti duttili: mobilità, agevolazioni, competitività per non soccombere alle leggi del mercato? Dunque? Bravo Ministro Tremonti! Intanto mettetevi d’accordo coi Ministri Brunetta Sacconi Gelmini e poi potrete continuare a prendere in giro il Paese, chissà che qualcuno ci caschi e si incrementano le percentuali di gradimento del Governo.

Giampilieri, Altolia, Scaletta Zanclea, Molino, Itala… e tutte le nostre vallate contrade villaggi e la nostra stessa Città sono circondati da colline tutte belle e paesaggistiche (da lontano!). Un tempo si lavorava la terra, si coltivava, si piantavano alberi, si terrazzavano i terreni, ci si difendeva dalle insidie della Natura, unico denominatore comune: la presenza dell’uomo, la vigile presenza dell’uomo che ne controllava o monitorava lo stato dell’arte del proprio territorio. Malgrado i lavoratori della terra quotidianamente passavano dalle strade provinciali, i “cantuneri”, che passarono alla storia come fannulloni, nonostante controllassero il territorio, pulissero i cigli delle strade, bruciassero erbacce secche e ci hanno lasciato cascine (oggi perlopiù abbandonate), punti di ritrovo e togliendoci come cittadini dalla disperazione di fare manifestazioni per farci sentire. Loro avevano i canali e sapevano come farsi ascoltare dall’Assessorato all’Agricoltura e Foreste.

Avviene così che un giorno nefasto una montagna che tutti gli abitanti percepivano che poteva venir giù, ma in quanto semplici abitanti nulla potevano per farsi ascoltare dal Sistema attuale se non scrivere petizioni, fare interrogazioni, protestare. Tutte cose che han fatto ma la montagna non ne ha potuto più dell’indifferenza e dell’ignavia di questo Sistema che esclude la presenza dell’uomo e ha trovato come scusante una pioggia torrenziale per distendersi sulle case facendo molto male troppo male, e lasciando per sempre segni inimmaginabili. La Protezione Civile che anni prima era intervenuta coi suoi canadair a buttare acqua di mare per spegnere gli incendi disgregando la compattezza del sottosuolo, poi non si preoccupa più se “i locali” stanno facendo qualcosa per mettere al sicuro il territorio. I forestali sono pochi e male in arnese, e la borsa la tiene Tremonti e il suo sottosegretario Superman Bertolaso.

Il 2 Ottobre 2009 la Protezione Civile è tornata col volto infastidito del suo Capo a fare dichiarazioni nell’immediato della sciagura fuori luogo depistando l’intera stampa nazionale: abusivismo. Anche stavolta la Protezione Civile dopo aver dato le giuste “dritte”se n’è già andata promettendo soldi sicurezza e bacchettandoci (non a torto). In quei giorni terribili e ancora in questi abbiamo notato quanto coraggio abnegazione generosità amor proprio hanno dimostrato i forestali i vigili del fuoco i volontari e non ultimi gli stessi abitanti. Quante innumerevoli scene di eroismo! Ma siccome non siamo popolazioni virtuose per definizione: friulani veneti o lùmbard ci hanno descritto come i soliti piagnoni assistenzialisti per dare maggior vigore al loro stupido pregiudizio.

Ergo, ne discendeva che non meritavamo alcun aiuto perché in fondo ce l’eravamo cercata. Disoneste dichiarazioni di giornalisti irresponsabili.

Messinesi, cambiate canale quando vedete Sposini o Giletti.

Non guardate le loro trasmissioni. Si accorgeranno della nostra indignata protesta. Staranno più attenti e avrete contribuito a far fare meglio il loro mestiere, fin troppo ben pagato. Non si è nemmeno attivato una raccolta fondi, una lotteria, un qualsiasi aiuto dimenticando che la Sicilia e Messina in testa svettano nelle classifiche nazionali per donazioni (Telethon insegna). Quest’anno consiglio di “teledonare“ solo per la nostra sventurata Messina, del resto la Ricerca non incrementa i posti di ricercatori a Messina, sappiatelo bene cari miei concittadini. Torniamo al tema iniziale: il posto fisso di Tremonti. Che c’entra direte?

Solo uno Stato Unitario, Solidale e Responsabile può garantire il posto fisso.

Dove c’è l’uomo vi è controllo manutenzione e conservazione del territorio e…non può che non essere un uomo col posto fisso. L’uomo del posto fisso è la prima cellula della Protezione Civile: vede chi deturpa la città, scoraggia i vandali, avvisa in tempo, soccorre. Avete mai visto una macchinetta di una vuota stazione soccorrere un passeggero in difficoltà? O in un bus smascherare una violenza o una minaccia? Anche a questo servono i bigliettai, a scoraggiare atti di bullismo. Concludo a favore del posto fisso indicando alcuni Enti Utili con Uomini Utili. Non devono essere troppi, devono amare ciò che fanno, e sapere di dover svolgere un servizio alla collettività.

a) Le Comunità Montane vanno salvaguardate, devono essere organi snelli di raccordo delle varie istanze dei territori montani.

b) Gli Uffici Postali devono raggiungere ogni comunità come una volta rielaborando i compiti dell’ufficiale postale. La loro chiusura ha di fatto consegnato al silenzio i luoghi storici, un disastro.

c) Le Caserme dei Carabinieri sono state un magnifico controllo delle attività illecite sparse sul territorio e un aiuto determinante alle popolazioni in molte situazioni eccezionali.

d) Ripristino delle Stazioni Ferroviarie col suo omino che controlla le rotaie telefona avvisa e oggi col computer farebbe miracoli: siamo o non siamo un Paese a vocazione turistica. Perché il turista non può visitare un piccolo centro scendendo dal treno ed avere le prime informazioni turistiche proprio dall’impiegato delle ferrovie che avocherebbe a se anche questo compito?

e) Bigliettai tecnologicizzati sui mezzi di trasporto pubblico senza bisogno di “rozze ronde padane” con la svastica nel cuore che assorbono risorse e creano odio di razza.

f) E non sottovaluterei l’accalappiacani di professione e le squadre di quartiere che puliscono tutti i tombini.

g) Sulle Guardie forestali si è già detto.

Costa troppo? Molto meno di quello che pensate.

Tutto questo esistette quando eravamo più poveri e pagavamo meno tasse, il mio capo prendeva solo 3 volte la mia busta paga, e svolgeva compiti immani, oggi lo stipendio dei Capi non è quantizzabile (10,20,50 volte? in più del mio e del vostro), e quanto ci costano i Consigli di Amministrazione? E i Politici? E i Manager?

Per fare tutto ciò ci vorrebbe una grande inversione di marcia, tornare indietro perché siamo lanciatissimi verso la catastrofe, le catastrofi.

Siamo ormai su un treno velocissimo che corre sempre più verso lo smantellamento definitivo dello Stato così come lo conoscevamo, e nello scompartimento chiacchierando amabilmente di come eravamo ci intrattiene un signore che celebra i bei tempi andati: Giulio Tremonti, e il racconto pare sia piaciuto anche a lui, a Silvio. (FOTO STURIALE)

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