Dopo la presentazione della lettera di dimissioni, che però è revocabile, il sindaco Cateno De Luca traccia un bilancio della situazione
De Luca: “Messina al dissesto. Ognuno si prenda le sue responsabilità”. VIDEO
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venerdì 28 Settembre 2018 - 11:40
6 commenti
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Rinunciare ad un incarico rivelatosi più problematico di quanto si credesse invece è un grande atto di responsabilità.
Intanto, dal 30 settembre è arrivato ad ottobre.
Da oggi all’8 vedremo quanti cambiamenti.
Quacquaraquà!!!!!!!!!!!!!!
il problema del dissesto del comune di Messina è cosa nota e non si può imputare a De Luca però poteva dedicarsi di più a questo problema anzichè fare tutte le sue sceneggiate che non hanno fatto altro che danneggiare la comunità
Buonasera io in queste settimane lo sempre lodata per quello che sta facendo per questa città, però lei deve essere all’altezza del compito che ha voluto lei ha inizoato la campagna elettorale un anno prima rispetto a gli altri, ora dimostri lo sapeva quando ha accettato di fare il sindaco che non aveva nessun consigliere dalla sua parte quindi messina non può essere un cantiere-scuola abbiamo bidogno di risposte non propaganda già quella è stata fatta, allora svegliamoci forza messina
Non ci sono dimissioni di sicuro altrimenti lo avremmo già saputo da tanti consiglieri ed affini alcuni molto vicini al sindaco direttamente o indirettamente e pronti a scene di disperazione non per un morboso attaccamento alla poltrona ma ovviamente per il bene della città!
Io mi sono fatto l’idea che coloro che non vogliono de Luca siano i messinesi che vogliono continuare a buttare la spazzatura dove e quando gli pare, a parcheggiare in terza fila e sugli scivoli per gli invalidi, a mandare i figli in scuole a rischio (Dio protegga sempre quei poveri bimbi dato che i genitori non sembrano interessati alla vicenda ) , a non avere un servizio di trasporto pubblico, ad avere il tram ma senza pagare, a ricorrere sempre agli amici per un favore al comune, a non avere un teatro degno di questo nome, a godere del meraviglioso spettacolo delle baracche, a vedere i nostri figli andare mestamente altrove per avere un avvenire. Che tristezza