40 anni di antibracconaggio sullo Stretto. Anna Giordano: "Una rivoluzione culturale" VIDEO

40 anni di antibracconaggio sullo Stretto. Anna Giordano: “Una rivoluzione culturale” VIDEO

Daniele Ingemi

40 anni di antibracconaggio sullo Stretto. Anna Giordano: “Una rivoluzione culturale” VIDEO

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venerdì 31 Marzo 2023 - 08:00

Intervista con lo storico volto dell'ambientalismo siciliano e sabato 1 aprile si celebra un sito migratorio d'importanza mondiale alla Forestale di Colle San Rizzo

MESSINA – Sabato 1 aprile, nel centro polivalente della Forestale di Colle San Rizzo, si terrà una cerimonia per i 40 anni di antibracconaggio nello Stretto di Messina. Quello dello Stretto è uno dei campi dei campi di antibracconaggio più longevi d’Italia e sicuramente uno dei migliori esperimenti di contrasto alla caccia e all’uccisione degli uccelli migratori che attraversano i cieli della penisola verso il nord dell’Europa. “In questi anni è avvenuta una vera e propria rivoluzione”, sottolinea nella video intervista Anna Giordano, volto storico dell’ambitalismo siciliano. In particolare, nel corso dell’evento per le attività di contrasto al bracconaggio, sarà dato un premio alle forze dell’ordine che in questi 40 anni di attività hanno combattuto il fenomeno del bracconaggio sui Peloritani, lungo i percorsi battuti dagli uccelli migratori.

Il presidio diretto dei volontari, nato sul territorio grazie all’impegno della stessa Anna Giordano e di altre figure dell’ambientalismo messinese, come Debora Ricciardi, che per decenni hanno denunciato il fenomeno del bracconaggio attorno i Peloritani, ha favorito un incredibile incremento degli uccelli in volo sullo Stretto, durante le migrazioni di primavera e d’autunno. “Tanta fatica, tanti anni duri con reazioni spesso violente, che pero ha consentito, grazie al lavoro delle forze dell’ordine, ad un cambio culturale enorme, per cui molte persone che prima li uccidevano hanno compreso l’importanza del rispetto della loro vita”, dice Giordano ai nostri microfoni. Quella dello Stretto è una delle rotte migratorie più importante e pericolose del mondo per questi uccelli.

Un commento

  1. Forse oltre ai monti peloritani, farebbero meglio a controllare anche la sponda calabrese dove anche se in maniera limitata continuano a sparare.

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