Cronaca

La bomba ecologica a Gravitelli, parla il difensore dei Mancuso: “Situazione delicata” VIDEO

MESSINA – Dal 2014 al 2019 la collina di San Corrado è stata trasformata e in mezzo si è allargata in maniera pericolosa una discarica. Nel 2019 i sigilli. Ma in quella collina sventrata in pieno centro città si continuava a scaricare di tutto, in particolare materiale di edilizia.

Una vera e propria bomba ecologica, spiegano Procura e Guardia di Finanza sia nel 2019. Una tesi ribadita qualche giorno fa, con l’arresto dei Mancuso nell’operazione Montagna Fantasma, la famiglia che gestisce de facto il sito. Sito che ora attende la bonifica e la messa in sicurezza.

Qual è la situazione lo spiega l’avvocato Filippo Mangiapane, difensore dei Mancuso insieme alla collega Caterina Cavallaro. Loro restano ai domiciliari, spiega il legale. Al primo confronto col giudice dopo i domiciliari, infatti, hanno preferito non rispondere all’interrogatorio.

Una scelta difensiva “strategica”. Gli atti sono stati notificati in tempi stretti e i legali ancora non hanno finito di leggere le carte per capire in toto qual è l’Accusa.

Mangiapane, nell’intervista video rilasciata ad Alessandra Serio e Silvia De Domenico, spiega cosa è cambiato rispetto al 2019. Oltre al reato ambientale viene contestato ai Mancuso l’accusa di associazione a delinquere, che aggrava la loro posizione.

E viene anche ipotizzata la “complicità” di una lunga lista di imprenditori edili cittadini e della provincia che continuavano a servirsi della discarica di Gravitelli malgrado le inchieste precedenti.

Il legale svela inoltre un retroscena: la prima “accusa” che l’oggi procuratore aggiunto Rosa Raffa mosse ai Mancuso risale a quasi 30 anni fa, all’epoca del coinvolgimento di uno di loro nel maxi processo Peloritana. Allora vennero assolti per mancanza di prove. Oggi la stessa contestazione “riemerge” e viene agganciata al profilo ambientale.