Messina. Per le Giornate Fai d'Autunno la chiesa dell'Immacolata e la Lanterna del Montorsoli VIDEO

Messina. Per le Giornate Fai d’Autunno la chiesa dell’Immacolata e la Lanterna del Montorsoli VIDEO

Giuseppe Fontana

Messina. Per le Giornate Fai d’Autunno la chiesa dell’Immacolata e la Lanterna del Montorsoli VIDEO

mercoledì 12 Ottobre 2022 - 11:23

Visite guidate sabato e domenica, ecco come partecipare

MESSINA – La Lanterna del Montorsoli e la Chiesa di San Francesco dell’Immacolata. Sono questi i due luoghi di Messina, come da noi anticipato, che sabato e domenica apriranno le proprie porte ai messinesi per le giornate del Fai.

A presentare gli appuntamenti sono la nuova capo delegazione Fai Messina, Cettina Scimone, con a fianco la storica rappresentante Giulia Miloro che passa il testimone dopo 22 anni di attività. Con loro il sindaco Federico Basile, l’assessore alla cultura Enzo Caruso, padre Nestor Livera e il comandante di Marifari Messina, il capitano di Fregata Bruno Francesco De Luca.

Basile: “Percorsi stabili”

“Sono particolarmente contento – dice Basile – perché comprendo l’impegno che serve per organizzare eventi come questi, utili ad avvicinare i cittadini alla città. L’intenzione nostra è di creare percorsi stabili come quelli del Fai, apriamo così una stagione ancora più ricca per coinvolgere i messinesi. E la nostra idea è di aprirci ad altri Comuni della Città Metropolitana”.

Miloro passa il testimone

Emozionata e felice Giulia Miloro: “Da 22 anni il Fai lavora nella città e ha fatto un lavoro importante, che ci ha portato a fare cose bellissime. Ringrazio la delegazione che ha lavorato in questi anni, grazie non da capo delegazione ma da cittadina. Ora tocca a loro, ai giovani, a Cettina Scimone, e loro sono la dimostrazione di quanto bene abbiamo fatto. Sono felice di questo passaggio e che i ragazzi prendano il testimone e continuino a portare avanti il nostro lavoro. I ragazzi sono il presente, vogliono stare qui e fare bene per la città”.

Fai Giovani

A raccogliere il testimone è Cettina Scimone insieme ai ragazzi di Fai Giovani: “Ho l’onore di rappresentare il Fai di Messina. Una bella responsabilità da portavoce che riceve un’eredità fatta di 22 anni senza paure e confini. Noi vogliamo portare avanti le attività sul territorio comunale e provinciale allo stesso modo. Ora non c’è più il problema della pandemia e avremo di nuovo i ciceroni delle scuole. Ringrazio Giulia e la delegazione per l’attenzione e la formazione che ci hanno dato”.

Caruso: “L’importanza della memoria storica”

“Questi sono due siti importantissimi per varie ragioni – aggiunge l’assessore Caruso -. I messinesi in queste due giorni apprezzeranno una memoria ancora troppo frammentata dopo il terremoto. Serve dare un nuovo senso di identità, soprattutto ai giovani. Il senso di rispetto dell’arte e dei monumenti va ricostruito. Il Fai da sempre è una sentinella, che si spende gratuitamente per dare qualcosa agli altri. Noi saremo sempre al vostro fianco”.

Chiesa di San Francesco all’Immacolata

La chiesa di san Francesco all’Immacolata, monumento oggetto delle visite guidate di questa XI edizione delle Giornate Fai di Autunno, è situata in pieno conteso urbano sul viale Boccetta. Tale zona in epoca Normanna rappresentava il limite Nord dell’allora piccolo cento abitato di Messina, ancora privo di fortificazioni, proprio sulla riva sinistra del torrente allora ancora navigabile venne insediato il primo nucleo della chiesa.

L’edificazione del primo impianto risale al secolo XIII, a seguito dell’arrivo dell’Ordine dei Frati Minori, la chiesa venne assegnata all’ordine Francescano, la stessa rappresenta il primo tempio francescano in Sicilia. Si segnala nel 1221 un pellegrinaggio di San Antonio da Padova. Continuando a rappresentare nei secoli un baluardo della Cristianità ed un riferimento per i fedeli, sotto la casata spagnola degli Aragona, l’ edificio fu oggetto di notevoli abbellimenti ed impreziosenti artistici di rilievo, tanto da diventare Cappella Reale per i regnanti di Aragona. Nel 1475 venne commissionata un’opera allo stesso Antonello. Rivisitata a eseguito di un incendio avvenuto nel 1884, cadde a causa del devastante terremoto del 1908. Fu riaperta al culto nel 1928, dopo la ricostruzione ad opera dell’Ing. Francesco Valenti, solo parzialmente è stato possibile reimpiegare gli elementi strutturali, i fregi ed i paramenti originari.

Chiesa ad unica navata centrale coronata da tre absidi. L’aula rettangolare alterna elementi snelli ed archi che coronano in una copertura lignea intarsiata sorretta da volte lapidee di chiaro stampo medievale francese. Nel suo impianto richiama fortemente il gotico misto all’architettura essenziale dei Francescani. La rinuncia agli elementi decorativi murari fa da contro altare al virtuosismo degli archi ogivali. Elemento distintivo sono le tre absidi, esempio compiuto del virtuosismo gotico. Tre occhi absidali, danno alla chiesa una connotazione simbolica dove chiaro è il rimando alla Trinità.

Scoprirete un’opera architettonica rinnovata i cui elementi di spicco artistico originari oggi si trovano custoditi presso il Museo Regionale. Delle precedenti opere si conserva tutt’ora la statua in lamina d’argento dell’Immacolata Concezione, diversamente i dipinti mariani risiedono nel museo cittadino, come anche la statua marmorea della Madonna degli Angeli. A coronare la visita sono l’altare maggiore che ospita la statua bronzea del Cristo Crocifisso (1993), opera del Triburzi e l’altare officiale (portato lì solo nel 1990) da dove Papa Woijtila, nel giugno 1988 benedì e canonizzò la Beata Eustochia. Durante le visite è inoltre programmato lo svolgimento di un breve intrattenimento musicale, realizzato da strumentisti locali appartenenti ad un’istituto cittadino.

Visite a cura di Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico “Archimede”, XI IC Paino Gravitelli orchestra “Carmelo Puglia” con brevi esibizioni musicali .

Le visite, della durata di un’ora, si interromperanno per consentire le Sante Messe. Orari previsti: sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17, domenica dalle 12.30 alle 18.

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Lanterna del Montorsoli

Un’antica tradizione introduce la Torre della Lanterna del Montorsoli sulla penisoletta di San Raineri. Estrema propaggine della zona Falcata del porto cittadino, un’area di particolare interesse storico, culturale di Messina. area che sin dai tempi antichi aveva suscitato interessi e clamori, luogo incantato e di ritiro spirituale.

Un toponimo conferma la presenza di una torretta già in epoca normanna. I frati Continenti li trovarono rifugio, in aria di eresia, a patto ch vigilassero l’area e segnalassero terra ferma. Da metà 1500 la struttura duecentesca viene rivisitata ad opera spagnola, dando nel 1547 mandato a Giovannello Montorsoli di erigerla. Se ne certifica l’esercizio già nel 1554, della precedente non si ha ad oggi traccia.

La torre ad oggi può rappresentare un edificio simbolo del ruolo di Messina nel mediterraneo. Ne risulta un elemento architettonico turrito dalle forme squadrate ed imponenti, con larghe mura e fondazioni, che via via si snellisce lasciando che la facies militare si sintonizzi livello dopo livello al contesto urbano, lasciando inoltre che la facciata non esposta al mare guardi alla città con un autentico richiamo all’arte Rinascimentale. La libertà stilistica emerge dalla sapienza scultorea e le aperture sulle pareti, contornate da archi strambati richiamo gli occhi dell’anima del progettista. Segreta all’interrato rimane la cappella dello stilita San Raineri.

Immersi nella punta negata della città, simbolo di storia ed orgoglio. Visiterete un bene poco noto, esempio di architettura civile; rutto delle esigenze logistica navale e dell’ingegneria militare. Conoscerete da vicino il funzionamento dei fari di segnalamento, le loro liturgie i macchinari ed il linguaggio dei segnalatori. In via del tutto eccezionale sarà consentito, condizioni climatiche permettendo, visitare tutti i livelli del farò fino a giungere alla terrazza panoramica ed aprire lo sguardo verso lo stretto e la città di Messina.

Il luogo è solitamente chiuso al pubblico perché sede della Marina Militare.

Visite a cura di: Liceo Scientifico “Archimede”; Liceo Statale Emilio Ainis”; Isg. Minutoli; IC Tremestieri “Gaetano Marino “; IC “Giuseppe Mazzini ” ; IC Giuseppe Catalfamo”; IC “Cannizzaro Galatti”; Istituto d’istruzione Superiore “Verona-Trento con la collaborazione dei narratori ed il personale di istanza alla Base.

In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito. Le visite, della durata di un’ora e mezza, sono in programma sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.

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Un commento

  1. Ma come si partecipa, dove ci si incontra e a che ora?

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