Messina sarà "Città dei vaccini": l'impegno di 8 hub va oltre il Covid INTERVISTE

Messina sarà “Città dei vaccini”: l’impegno di 8 hub va oltre il Covid INTERVISTE

Giuseppe Fontana

Messina sarà “Città dei vaccini”: l’impegno di 8 hub va oltre il Covid INTERVISTE

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lunedì 30 Maggio 2022 - 13:04

Ci si potrà vaccinare per difterite, tetano, polio, pertosse, morbillo, rosolia, parotite, varicella, meningococco B, meningococco tetravalente e HPV

di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico

MESSINA – Mentre la curva epidemica relativa ai contagi Covid sembra sempre più protesa allo zero, con centinaia di casi in meno ogni giorno, resta il nodo della vaccinazione. Soprattutto le quarte dosi e soprattutto al sud, la popolazione è stanca e non tutti nutrono fiducia nei vaccini, tanto da rinunciare al secondo booster. Ma Messina, che in oltre un anno di attività della propria struttura vaccinale ha fatto registrare un gran numero di iniziative, si prepara ad alzare l’asticella su vaccini e prevenzione. L’iniziativa si chiama “La città dei vaccini” e prevede che in otto centri vaccinali della provincia vengano effettuate anche altre vaccinazioni: Difterite, tetano, polio, pertosse, morbillo, rosolia, parotite, varicella, meningococco B, meningococco tetravalente e HPV.

8 centri vaccinali coinvolti

La struttura commissariale dell’Ufficio emergenza Covid, presieduta dal commissario Alberto Firenze, l’Asp di Messina con a capo Bernardo Alagna e Salvatore Sidoti, direttore dell’Uoc Spem Servizio Prevenzione Epidemiologica Medicina preventiva, hanno presentato stamattina il progetto. I centri vaccinali protagonisti dell’iniziativa sono 8: l’Hub Fiera a Messina, l’Hub Parco Corolla a Milazzo, e i centri di Letojanni, Barcellona P.G., Patti, Sant’Agata di Militello, Mistretta e Lipari-Isole Eolie. L’obiettivo è quello di garantire alla cittadinanza luoghi pratici e sicuri in cui provvedere anche a vaccinazioni che già in passato venivano consigliato e incentivate, diffondendo una cultura della prevenzione che va vista sotto una nuova luce.

La chiamata attiva

E un’altra iniziativa legata a doppio filo alla “Città dei vaccini” riguarda la chiamata attiva dei pazienti. Un gruppo di operatori sarà impegnato nel mettersi in contatto con i pazienti che hanno bisogno o possono ricevere il vaccino in questione. Un approccio diverso, rispetto a prima, che favorisce il contatto tra struttura e cittadini. “Questi 8 centri vaccinali – ci spiega Firenze – possono diventare luoghi in cui si viene a vaccinarsi non soltanto per il Covid ma anche per papilloma, pneumococco, o altre vaccinazioni che possono essere rese dai 5 anni in su”.

L’obiettivo di Asp e commissario è di tenere alta la guardia

“Vogliamo continuare a sfruttare quest’onda lunga che si è creata con le vaccinazioni anti Covid – dichiara invece Alagna – quest’effetto psicologico che ha cambiato l’approccio dei cittadini. Questa struttura offrirà questa possibilità, anche per quanto sperimentato a livello di metodologia con prenotazioni e chiamate attive dell’utente”. Firenze, su quest’aspetto, sottolinea l’importanza del chiamare il singolo individuo: “Si ricorda loro l’importanza, sia dei vaccini Lea sia di quelli Covid per chi ne ha diritto”. Per l’Asp e la struttura commissariale non è il momento di fermarsi, nonostante la guardia sia calata proprio a causa della diminuzione delle restrizioni.

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