Appalti sospetti all'Asm di Taormina, sospesi funzionario e 4 imprenditori. VIDEO

Appalti sospetti all’Asm di Taormina, sospesi funzionario e 4 imprenditori. VIDEO

Alessandra Serio

Appalti sospetti all’Asm di Taormina, sospesi funzionario e 4 imprenditori. VIDEO

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mercoledì 03 Novembre 2021 - 09:36

Appalti e lavori all'Asm venivano assegnati in cambio di favori al dirigente comunale sospeso da GdF e Questura di Messina

E’ stato sospeso dagli uffici per un anno il funzionario Asm di Taormina Santo D’Agostino, dove la gestione della partecipata era stata al centro di un caso politico culminata nella nomina dell‘avvocato Fiumefreddo, chiamato a rimettere ordine all’ASM.

Oltre al funzionario cinquantenne della municipalizzata, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno sospeso anche 4 imprenditori, due della zona e due di altre province siciliane, per periodi variabili da 6 a 10 mesi: non potranno contrattare con la pubblica amministrazione per tutto il periodo. Sono tutti accusati, a vario titolo, di peculato, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e violazioni alla normativa in materia di subappalto.

Secondo la Procura di Messina, la gestione dell’ufficio Acquedotto era in mano al dirigente che ne disponeva “personalmente”, nel senso che gestiva le gare e gli affidamenti dei lavori per ricavarne vantaggi, concedendo favori a ditte che in cambio ne elargivano a lui.

L’inchiesta è stata condotta dalla Compagnia di Taormina e dal GiCo della Finanza, ai comandi del tenente colonnello Emanuele Camerota, insieme al Commissariato di Polizia di Taormina, guidata dal commissario Fabio Ettaro, e dalla Squadra Mobile ai comandi di Gianfranco Minissale. Gli investigatori hanno “ascoltato” le conversazioni che avvenivano nell’ufficio attraverso cimici ben piazzate, e ricostruito, attraverso la documentazione sequestrata, i retroscena di gare e lavori affidati tra il 2020 e gli anni precedenti.

A scatenare il sospetto prima e il caso politico poi erano stati l’eccessiva frammentazione dei lavori ed il frequente ricorso alla trattativa privata e all’affidamento diretto a favore di un limitatissimo numero di ditte da parte dell’Asm, in palese violazione degli obblighi di evidenza pubblica e del principio di rotazione previsto per gli appalti c.d. sottosoglia che utilizzano la procedura negoziata.

In svariate circostanze il funzionario al centro dell’indagine, essendo necessario eseguire lavori di scavo per perdite della rete idrica comunale e ripristinare la sede stradale, provvedeva con affidamento diretto ad incaricare ditte, i cui titolari erano ovviamente compiacenti, senza la previa consultazione di altre imprese e, quindi, in violazione alla normativa in materia di appalti pubblici.

Lo stesso funzioario si sarebbe appropriato, avendone la disponibilità, di materiale idraulico di proprietà dell’A.S.M. del valore di circa milla euro e di alcuni contatori in ottone dismessi, vendendoli a terzi per oltre 2 mila acquistando, con il ricavato, una caldaia e dei radiatori da installare nella propria abitazione.

Un altro episodio contestato dalla Procura di Messina è l’assunzione del figlio presso una ditta in cambio di informazioni sulle offerte presentate da altre ditte concorrenti nelle gare per l’aggiudicazione dei lavori ed annullando procedure già concluse, al solo fine di favorirlo.

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