Tecnologie e beni culturali, a Messina sbarcano i nanomateriali VIDEO

Tecnologie e beni culturali, a Messina sbarcano i nanomateriali VIDEO

Giuseppe Fontana

Tecnologie e beni culturali, a Messina sbarcano i nanomateriali VIDEO

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giovedì 23 Settembre 2021 - 13:34

Il Comune e il laboratorio internazionale 4award360 hanno presentato un progetto per i fondi Pnnr da usare per la salvaguardia del patrimonio

di Giuseppe Fontana (riprese e montaggio Silvia De Domenico)

MESSINA – I beni culturali di Messina saranno preservati anche grazie all’utilizzo di nanomateriali e della deumidificazione elettrofisica. È stato questo l’argomento centrale della conferenza “Salvaguardia dei beni culturali con le nuove tecnologie”, a cui ha partecipato Sabrina Zuccalà, presidente del laboratorio internazionale 4award360, insieme al vicesindaco Carlotta Previti, all’assessore comunale alla Cultura Enzo Caruso e ad Antonio Sabbatella presidente dell’Istituto studi europei Alcide De Gasperi.

Carlotta Previti, introdotta da Sabbatella, ha voluto ringraziare Sabrina Zuccalà per l’impegno quasi visionario preso con le sue tecnologie: “Ben vengano i progetti di innovazione, soprattutto quando si affiancano alla mission delle istituzioni. In questo caso parliamo di un obiettivo importante e fondamentale, quello di salvaguardare i beni culturali e un patrimonio da valorizzare come il nostro. Stiamo predisponendo un piano per scegliere quali beni culturali siano adatti a questo progetto”.

Sabrina Zuccalà, presidente di 4award360: “Tecnologie non invasive”

Proprio Sabrina Zuccalà, con entusiasmo, ha spiegato come le nanotecnologie potrebbero essere utilizzate per “preservare dall’ammaloramento i più importanti Beni Culturali della città dello Stretto, con dei trattamenti che ne possano conservare la memoria storica, non siano invasivi e rispettino la loro integrità e siano ecocompatibili”. Il presidente di 4award360 ha continuato: “In una città di mare come questa, l’umidità da risalita capillare è un problema esistente in tutti gli edifici storici e non risolvibile con i metodi tradizionali. Oggi grazie alla deumidificazione elettrofisica possiamo risolvere il problema in modo definitivo. Questa tecnologia genera un campo elettromagnetico all’interno delle murature che interagisce con le molecole dell’acqua e ne impedisce la risalita, mentre le nanotecnologie proteggono i muri dal degrado dell’acqua dovuto agli eventi atmosferici e ne conservano la traspirabilità”.

Dal censimento del Comune alle possibilità occupazionali

“Si potrebbe partire dalle nostre fontane rinascimentali”, ha affermato l’assessore Caruso, sottolineando che “la cultura è conoscenza e aprirsi alla tecnologia non può che essere un valore aggiunto”. Ma si è parlato anche di posti di lavoro, con questi nanomateriali a poter creare “centinaia di posti di lavoro in Sicilia”, come afferma in conclusione Zuccalà. “Potrebbero essere tanti gli occupati nel settore del restauro. Abbiamo bisogno di giovani specializzati”. Fontane, palazzi Liberty e tutto il patrimonio artistico-culturale della città, potrebbero quindi risplendere sotto una nuova luce grazie ai fondi Pnnr e a un progetto che sarà presentato nelle prossime settimane. L’amministrazione, come ha spiegato Carlotta Previti, si sta già muovendo anche predisponendo un censimento di tutti i palazzi e i monumenti storici della città, così da arrivare pronti al momento della gara e poter restituire alla città “un patrimonio storico ricco, da cui ripartire”.

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