Quella mancata visita alla Facoltà di Magistero di Papa Giovanni Paolo II...

Quella mancata visita alla Facoltà di Magistero di Papa Giovanni Paolo II…

Quella mancata visita alla Facoltà di Magistero di Papa Giovanni Paolo II…

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giovedì 13 Giugno 2013 - 09:01

Antonio Ligato, collaboratore del preside di facoltà di allora, Antonio Mazzarino, racconta un curioso aneddoto in merito alla visita in città di Giovanni Paolo II, 25 anni fa. La visita prevista saltò e l'incontro tra il preside e il Papa avvenne pochi giorni dopo a Roma. Riceviamo e pubblichiamo

Quando l’11 giugno di 25 anni fa, Giovanni Paolo II sbarcò sul molo Masotto, doveva proseguire a piedi verso la via San Giovanni di Malta, girare l’angolo ed entrare nel portone della Facoltà di Magistero. Era atteso per scoprire e benedire una lapide a ricordo della sua sosta. Tuttavia, la visita del Pontefice andò a monte. E però, vale forse la pena di rievocarlo, quel mancato evento, per chi non sa o ha dimenticato. Sì è che Papa Karol Wojtyla, dovendo venire in visita pastorale a Messina (era l’11 giugno 1988) aveva promesso al preside Antonio Mazzarino che si sarebbe fermato brevemente nella Facoltà di Magistero, per impartire la sua benedizione alla Facoltà e, per estensione, all’intera Università di Messina, egregiamente rappresentata da quella Facoltà, vero, fulgido cenacolo di scienze linguistiche, umanistiche, filosofiche e pedagogiche.

Quella «fermata» era stata preparata nei minimi particolari e con grande entusiasmo dal grande latinista e dai suoi più stretti collaboratori, il professor Feliciano Speranza per primo, d’intesa con le autorità vaticane. Antonio Mazzarino aveva, addirittura, per l’occasione, dettato una solenne epigrafe in latino, che ci piace riportare qui, per la completezza dell’informazione, in una modesta versione italiana: «L’11 giugno del 1988, essendo Arcivescovo della Diocesi messinese Ignazio Cannavò, Giovanni Paolo II, quel Sommo Pontefice che, per le Sue numerose belle iniziative, per la Sua molteplice dottrina, per la Sua soave humanitas verrà dalla gloria della fama celebrato finché uomo sarà sulla terra, degnò, nel decimo anno del Suo gloriosissimo Pontificato, di visitare questa Sede universitaria, nella quale si trasmette la scienza delle arti liberali, e, con la Sua Maestà altissima e con la Sua santissima Autorità, di perenne e fulgido splendore la illustrò, l’abbellì, la decorò».

Bisogna peraltro ricordare che un forte legame univa la Facoltà, e soprattutto il suo preside, al Papa polacco. Infatti, il Mazzarino, non solo aveva ospitato nella prestigiosa rivista di studi classici «Helikon», da lui diretta, gli scritti di numerosi studiosi polacchi, ma esponeva anche, nella stanza della presidenza, un quadro di Dzigurki, uno dei maestri della pittura polacca, nonché una collezione di opere di Janusz Korczac, il grande pediatra e pedagogo polacco trucidato dai nazisti nel 1942.

Dunque, tutto era pronto ad accogliere il Pontefice, la cui visita era stata confermata, qualche settimana prima, dal segretario particolare Stanislaw Dziwisz. Invece, pochi giorni prima della fatidica data, con grande delusione di docenti, allievi e preside della Facoltà di Magistero, dai cui balconi sventolava, accanto al tricolore, anche l’insegna della Santa Sede, la sosta del Papa in Via Concezione, per motivi che non furono mai chiariti, fu cancellata.

Tuttavia, Giovanni Paolo II, quasi per dissipare ogni dubbio sulle sue reali intenzioni, ricevette in udienza privata, nei primi di luglio dello stesso anno, il prof. Mazzarino, manifestando a lui e a tutti i componenti della Facoltà il suo caldo e affettuoso ringraziamento, testimoniato à jamais dalla sua firma apposta su una riproduzione in carta pergamenata dell’epigrafe che avrebbe dovuto ricordare lo storico evento mancato. «A che si deve, Santità, chiedeva Mazzarino nel congedarsi, la mancata Sua visita alla Facoltà di Magistero?». «Cose umane» rispose Giovanni Paolo II.

(Antonio Ligato)

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