"FestinaLente 2014", tra tradizione, musica e gioia di vivere

“FestinaLente 2014”, tra tradizione, musica e gioia di vivere

“FestinaLente 2014”, tra tradizione, musica e gioia di vivere

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giovedì 24 Luglio 2014 - 16:35

La manifestazione si è svolta dal 9 al 13 luglio a Marina di Cottone grazie alla magistrale conduzione degli animatori, Margherita Badalà e Francesco Salvadore, che con pochi altri collaboratori hanno saputo predisporre un percorso entusiasmante per i partecipanti

Tra gli eventi estivi che si sono susseguiti finora lungo i paesi della riviera jonica merita un’attenzione particolare “FestinaLente 2014” che si è svolto a Marina di Cottone in provincia di Fiumefreddo di Sicilia dal 9 al 13 Luglio. L’evento, giunto alla quarta edizione e organizzato dall’Associazione Culturale ” DANZA E-Mozione” & Unavantaluna Musica Siciliana, si è snodato attraverso quattro laboratori: “Dance E- Motion” con Margherita Badalà (danzaterapeuta), “U ballettu” con Margherita Badalà ed Antonio Bellingheri, “Tamburello e canto” con Francesco Salvadore e “Contradanza” con Enrico Briguglio.

A impreziosire le lezioni delle diverse danze sono stati proprio i danzatori e i suonatori, reali e viventi testimoni della tradizione e della memoria della musica popolare dell’area dei peloritani, che nei gesti e nel modo di suonare hanno riportato alla luce il collegamento tra il passato e il presente, alla scoperta di radici che sostengono la bellezza e la bontà del nostro patrimonio culturale.

I partecipanti ai diversi laboratori hanno vissuto con entusiasmo momenti di incontro gioioso dentro un percorso di formazione che ha privilegiato il piacere di stare insieme e l’espressione di se stessi con naturalezza attraverso la musica piuttosto che l’apprendimento di tecniche e competenze. L’atmosfera che si è venuta a creare nelle varie attività ha suscitato l’occasione di mettersi in relazione con l’altro, senza pregiudizi, con spontaneità e sincerità, mantenendo un chiaro senso del rispetto per la diversità (età, sesso, personalità, capacità, provenienza) e manifestando accoglienza e disponibilità.

L’atteggiamento di apertura è scaturito prevalentemente dall’armonia della musica dal vivo con zampogna, tamburello, organettu e friscalettu che, con il suo linguaggio universale e sublime, ha liberato gli animi dalla fatica e dall’oppressione quotidiana, dai legami e dai condizionamenti abitudinari, introducendo in uno spazio delizioso ed appassionante, dove l’abilità dei conduttori di volta in volta ha favorito una serie di esperienze sorprendenti ed edificanti, gradevoli e riconcilianti.

La manifestazione si è caratterizzata per la molteplicità e la varietà delle proposte, che hanno fatto provare: l’emozione delle danze di luna e di sole, il battito ed il respiro legati alla Madre Terra, il dialogo visibile nelle movenze invitanti, seducenti ed allettanti del ballettu, il suono armonioso e dilettevole degli strumenti tipici dell’ambiente agro-pastorale, la destrezza e la passione dei suonatori e dei ballerini, la bellezza della natura tra il verde della campagna e l’azzurro del mare, il sapore della cucina nostrana, l’ospitalità, la cordialità e la generosità di una famiglia di pastore siciliano, l’allegria genuina e felice della fest’i ballu. Tutte esperienze queste sottoposte a dei momenti di condivisione in cui ognuno ha potuto dare il proprio contributo ed esprimere il proprio punto di vista, mettendo a fuoco impressioni, sensazioni, riflessioni in modo da divenire comunità autentica.

E’ emerso di conseguenza che “Festina Lente” rappresenta un luogo incantevole dove è possibile uno scambio generazionale che fa divertire e crescere nello stesso tempo senza barriere, antagonismi o gelosie ma con giocosità e la propensione all’accompagnamento, alla libertà di donare senza pretendere, rispettando il ritmo e le modalità dell’altro con gentilezza e signorilità. Questa opportunità è stata offerta sicuramente dalla magistrale conduzione degli animatori, Margherita Badalà e Francesco Salvadore, che con pochi altri collaboratori hanno saputo predisporre un percorso entusiasmante, in grado di rigenerare e ricostituire l’energia necessaria per affrontare il disagio ed il peso della quotidianità, recuperando il valore della tradizione, l’efficacia del linguaggio musicale e corporale, la genuinità dei gesti e dei rapporti semplici, la gioia di vivere, il senso della relazione ed il calore umano nell’ordine della festa che genera contagio benefico.

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