Zingari. Un volume imperdibile nella storia della fotografia mondiale

Zingari. Un volume imperdibile nella storia della fotografia mondiale

Zingari. Un volume imperdibile nella storia della fotografia mondiale

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mercoledì 03 Agosto 2011 - 21:23

Un volume atteso da più di 40 anni. Per la prima volta in libreria un’opera unica e imperdibile che raccoglie il capolavoro visivo del più grande fotografo vivente.

ZINGARI (Contrasto editore; 192 pagine; 24,1 x 32 cm; 109 fotografie in b/n; cartonato con sovraccoperta; €69) è la versione aggiornata e ampliata del menabò definitivo originale di Cikáni (zingari in ceco) che Josef Koudelka realizzò insieme al grafico Milan Kopřiva nel 1968 e che doveva essere pubblicato a Praga nel 1970. Koudelka lasciò la Cecoslovacchia nel 1970 e il libro non andò mai in stampa.

A Parigi Koudelka cominciò a lavorare con l’editore francese Robert Delpire a un altro libro di fotografie di zingari, che conteneva sessanta immagini scattate perlopiù nei campi rom della Slovacchia orientale fra il 1962 e il 1968. Il volume uscì nel 1975 in Francia con il titolo Gitans, la fin du voyage edito da Delpire Editeur e negli USA Aperture lo pubblicò con il titolo Gypsies (di cui fu realizzata un’edizione speciale per il Museum of Modern Art). Il libro resta ancora oggi un testo di riferimento del Ventesimo secolo.

Questa edizione accresciuta, pur facendo fede all’idea originale del 1968 fin’ora inedita, contiene 109 fotografie scattate nella ex-Cecoslovacchia (Boemia, Moravia e Slovacchia), in Romania, Ungheria, Francia e Spagna fra il 1962 e il 1971. Il titolo è Zingari (come venivano comunemente chiamati quando furono scattate le fotografie, prima dell’entrata in uso del termine “rom”). Il sociologo Will Guy contribuisce con un saggio che ripercorre le migrazioni dei rom dalla loro patria d’origine nel nord dell’India fino al loro stato odierno, costantemente al centro di polemiche a livello internazionale.

Zingari è un volume mitico nella storia della fotografia mondiale.

Josef Koudelka nasce in Moravia nel 1938. Inizia la sua carriera come ingegnere aeronautico e diventa fotografo professionista verso la fine degli anni Sessanta. Nel 1968 fotografa l’invasione sovietica di Praga, pubblicando le sue fotografie con le iniziali P. P. (Prague Photographer, fotografo di Praga). Per queste fotografie, nel 1969 riceve da anonimo il premio Robert Capa dell’Overseas Press Club. Nel 1970 lascia la Cecoslovacchia per cercare asilo politico e, poco dopo, entra a Magnum Photos. Nel 1975, viene pubblicata la prima edizione di Gypsies, il primo di una lunga serie di libri di questo fotografo, incluso Exiles (1988), Chaos (1999), Koudelka (2006) e Invasione Praga 68 (2008). Nel corso della sua carriera Koudelka ha vinto svariati premi come il Prix Nadar (1978), il Grand Prix National de la Photographie (1989), il Grand Prix Cartier-Bresson (1991), e l’Hasselblad Foundation International Award in Photography (1992). Le sue fotografie sono state esposte al Museum of Modern Art e all’International Center of Photography di New York, all’Hayward Gallery di Londra, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Palais de Tokyo di Parigi, alla Fondazione Forma di Milano e al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1992 ha ricevuto la nomina di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese. Oggi vive fra Parigi e Praga.



Will Guy è Research Fellow alla University of Bristol, Inghilterra. Nel 1975 ha collaborato al testo dell’edizione originale di Gypsies mentre stava completando un dottorato sulla politica nei confronti degli zingari nella Cecoslovacchia comunista. Le recenti ricerche da lui condotte per la Commissione Europea e per diverse ONG internazionali ruotano attorno alla valutazione di iniziative che promuovono l’integrazione sociale dei rom. Molte sono le sue pubblicazioni sull’argomento. Guy è stato inoltre curatore dei libri Between Past and Future: The Roma of Central and Eastern Europe (2001) e Roma Migration in Europe: Case Studies (2004).

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