Niente più discarica a Pace e cifre più realistiche: ecco quanto costeranno i rifiuti nei prossimi 9 anni

Niente più discarica a Pace e cifre più realistiche: ecco quanto costeranno i rifiuti nei prossimi 9 anni

Francesca Stornante

Niente più discarica a Pace e cifre più realistiche: ecco quanto costeranno i rifiuti nei prossimi 9 anni

Tag:

lunedì 04 Gennaio 2016 - 11:58

Dopo il parere negativo dei Revisori dei conti, la giunta Accorinti si è trovata costretta a varare un Piano Aro 2.0. Si tratta del corposo provvedimento che detta le regole della gestione rifiuti in città. Tra le novità il fatto che sono state riviste le previsioni di spesa, forse precedentemente troppo ottimistiche, ma soprattutto l'addio al progetto di discarica a Pace.

Programmazione per i prossimi 9 anni e non più per soli 4 anni. Cifre e costi completamente rivisti. Niente più contratto di servizio che dovrà essere discusso e approvato con un provvedimento a parte. Conferma della gestione in house, ma anche in questo caso con nuovi e probabilmente più realistici conteggi. E soprattutto: niente più discarica a Pace. Sono gli ingredienti fondamentali della versione bis del Piano Aro che l’amministrazione Accorinti ha dovuto varare per evitare che il super lavoro fatto in questo anno e mezzo per ridisegnare il modello di gestione dei rifiuti messinesi potesse arenarsi di fronte al parere negativo dei Revisori dei Conti. L’organo contabile presieduto da Dario Zaccone si era infatti espresso nello scorso mese di novembre, evidenziando una serie di criticità legate soprattutto al piano finanziario su cui si poggiava tutta l’operazione rifiuti e apponendo un parere non favorevole sul corposo documento che in queste condizioni, ovviamente, non avrebbe trovato vita facile in consiglio comunale. Così l’assessore Daniele Ialacqua e il Dipartimento Ambiente e Sanità si sono rimessi a lavoro, dando vita al Piano Aro 2.0, seconda versione del provvedimento che aveva visto la luce per la prima volta nel novembre 2014 e che poi nel maggio successivo aveva anche incassato il via libera dalla Regione. Quel passaggio aveva fatto esultare la giunta Accorinti che si è ritrovata poi appena qualche mese dopo a dover fare i conti, proprio in senso letterale, con i revisori. Come si legge nel nuovo provvedimento «i revisori avevano espresso parere non favorevole invitando il Comune a voler valutare con attenzione le previsioni di spesa indicate nel Piano e a trattare gli argomenti concernenti l’affidamento del servizio, l’approvazione del contratto di servizio, l’individuazione della società affidataria, l’eventuale ratifica da parte del Consiglio delle attività della giunta in apposite proposte opportunamente integrate con adeguata documentazione, da cui si possa evincere la sostenibilità economico finanziaria dell’operazione da parte della società che gestirà il servizio». L’amministrazione ha deciso di seguire le indicazioni dei revisori e dunque ecco il nuovo Piano Aro, strumento che detta le regole della gestione rifiuti in città. La prima novità è che la programmazione è stata spalmata su 9 anni, a differenza del primo piano che era stato redatto per il quadriennio 2015/2018. A determinare questa scelta, che coincide con la durata del piano di riequilibrio, «le mutate condizioni di smaltimento dei rifiuti rispetto alla programmazione originaria del servizio, conseguenti alla non esecuzione dell’impianto della piattaforma logistica di Pace, agli incrementi contrattuali intervenuti nelle retribuzioni del personale e alla durata del contratto di servizio». In poche righe l’amministrazione Accorinti si rassegna così a rinunciare alla discarica di Pace. Un punto che la giunta avrebbe potuto evitare di inserire già nella prima versione del documento, considerato il parere che parecchi mesi fa il Ministero all’Ambiente aveva espresso sull’impianto di Pace, stoppando il progetto dell’amministrazione. Nel primo piano Aro, infatti, dalla discarica di Pace sarebbe dipeso l’abbassamento dei costi dei rifiuti messinesi, questo aveva stabilito la giunta Accorinti senza considerare che quel pilastro su cui si poggiava l’imponente operazione si era di fatto già sbriciolato. E infatti in questa versione 2.0 la discarica di Pace sparisce e quindi le previsioni di spesa nei 9 anni salgono.

Ecco quanto costeranno i rifiuti messinesi nei prossimi anni: si parte dal 2016, per il quale si prevedono 41.828.919 euro, che scenderanno di pochissimo nel 2017. La prima significativa riduzione si dovrebbe registrare nel 2018, per l’avvio dell’impianto di Mili, con un costo previsto di 39.708.008 euro, mentre un leggero aumento viene ipotizzato nel triennio 2022-2024, dove il costo dei rifiuti dovrebbe tornare a toccare quota 40 milioni. Cifre decisamente lontane da quelle che l’amministrazione Accorinti aveva inserito nel primo Piano Aro varato oltre un anno fa. E qui balza all’occhio l’eccessiva fiducia che evidentemente l’amministrazione Accorinti aveva nutrito per questo progetto. Basti pensare che per il 2015, anno in cui si doveva già partire con il nuovo assetto, si ipotizzava un costo dei rifiuti di 41.622.863,66 euro, mentre tutti ben sappiamo che nell’anno che si è concluso il costo della spazzatura è schizzato oltre i 45 milioni di euro, battendo tutti i record negativi degli ultimi anni. Per gli anni successivi invece si puntava a ridurre a 39 milioni per l'anno 2016, 35,3 milioni per il 2017, 36,2 milioni per il 2018 e 37 milioni per l'anno 2019. Numeri che non avevano convinto i revisori dei conti e che infatti alla fine l’amministrazione ha deciso di rivedere totalmente cambiando in modo sostanzioso la parte che riguarda costi e cifre dei rifiuti messinesi.

Sulla media nazionale e regionale del costo dei rifiuti per singolo abitante, emerge che solo negli anni 2016 e 2017 si dovrebbe superare di circa 7 euro annuo pro capite il corrispondente costo medio nazionale e che nei successivi anni, fino al 2024, il costo si allineerà sostanzialmente sulla media nazionale, non scendendo mai però al di sotto di quella soglia. Giusto per fare un esempio con i numeri a portata di mano si può vedere che nel 2016 si prevede che ogni cittadino abbia un costo medio annuo di 172,49 euro che scendono a 167,41 nel 2024 contro i 165,09 rilevati su scala nazionale. La motivazione per cui negli 2016 e 2017 il costo sarà molto più alto, spiega il piano Aro, deriva dal fatto che solo nel 2018 è prevista l’attivazione dell’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti, impianto che farà dunque abbassare i costi di smaltimento.

Altro confronto con numeri alla mano viene inserito per motivare la scelta dell’affidamento del servizio con la formula “in house” rispetto all’esperimento di gara ad evidenza pubblica. In questo caso l’analisi non differisce troppo da quanto era stato inserito nella prima versione del Piano Aro, cambiano però sostanzialmente le cifre previste, probabilmente troppo ottimistiche e dunque rivisitata dal Dipartimento Ambiente. Se infatti nel primo piano si prevedeva di arrivare addirittura ad una spesa di gestione in house che nel 2018 sarebbe calata fino a 32 milioni, vediamo che adesso la previsione di spesa si aggira tra i 33 e i 34 milioni nei 9 anni, contro i 36 – 37 milioni ipotizzati per l’affidamento in appalto. Si precisa però che il ricorso all’affidamento in house comporta comunque la necessità della fornitura di ulteriori mezzi necessari al servizio oltre quelli già in dotazione a Messinambiente e Ato3 o previsti dal progetto porta a porta. Serviranno nuovi acquisti, dunque nuovi investimenti che ad oggi sembrano praticamente impossibili ma che si potrebbero concretizzare se la gestione rifiuti passasse nelle mani di una società sana e che non si porta sulle spalle i fardelli della liquidazione e dei debiti che ha Messinambiente. Secondo i calcoli inseriti nel Piano, l’affidamento in house, rispetto all’appalto, consente per i 9 anni, una economia complessiva per Comune che si può stimare in oltre 21,5 milioni di euro. Una volontà e in indirizzo già espressi dall’assessore Ialacqua e dalla giunta Accorinti, soprattutto al luce del progetto Multiservizi, o mini multiservizi, vedendo l’Amam come terra promessa per una gestione sana e unica dei servizi idrico e ambientale. Nell’atto però non si cita mai l’Amam.

Il nuovo Piano prevede l’affidamento sotto la formula “in house providing” non solo dei servizi di igiene ambientale, ma anche quelli di gestione degli impianti di separazione della frazione secca realizzato dall’Ato3 a Pace, di trattamento della frazione umida da realizzare presso l’impianto di depurazione di Mili, nonché della gestione post-operativa delle discariche dismesse di Portella Arena, contrada Vallone, contrata Piani e Formaggiara (Tripi) e contrada Cianina (Valdina).

Il corposo documento di oltre 120 pagine adesso tornerà sotto la lente de revisori e poi in Consiglio comunale. Nel frattempo però è iniziato il nuovo conto alla rovescia per i lavoratori Ato3 che il 14 gennaio rischiano, per l’ennesima volta, di rimanere disoccupati perché è in scadenza l’ordinanza regionale. Conoscendo i tempi palermitani una nuova ordinanza potrebbe arrivare alla mezzanotte del giorno prima, l’amministrazione Accorinti però sarà comunque costretta a studiare soluzioni a brevissimo termine.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Francesca STORNANTE,cronista puntuale con incredibile capacità di sintesi,illustra da par suo una delibera corposa ed estremamente importante per i messinesi,ad averla una donna così in Consiglio Comunale. Voglio fornirvi la delibera perché in essa ci sono tutti i dati della nostra partecipata,quelli relativi al personale,il parco mezzi e attrezzature,il codice etico dei contratti,la descrizione del piano d’intervento. Consiglio di salvarla a chi si occupa delle cose di Palazzo Zanca, soprattutto ai giovani che in futuro vogliono occuparsi di politica cittadina, sui rifiuti si gioca una partita importante della nostra qualità della vita e per le tasche. http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2015/Docs41136/769.pdf.

    0
    0
  2. Francesca STORNANTE,cronista puntuale con incredibile capacità di sintesi,illustra da par suo una delibera corposa ed estremamente importante per i messinesi,ad averla una donna così in Consiglio Comunale. Voglio fornirvi la delibera perché in essa ci sono tutti i dati della nostra partecipata,quelli relativi al personale,il parco mezzi e attrezzature,il codice etico dei contratti,la descrizione del piano d’intervento. Consiglio di salvarla a chi si occupa delle cose di Palazzo Zanca, soprattutto ai giovani che in futuro vogliono occuparsi di politica cittadina, sui rifiuti si gioca una partita importante della nostra qualità della vita e per le tasche. http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2015/Docs41136/769.pdf.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007