Milazzo, è caos in Consiglio sulla delibera contro il CSS: seduta rinviata

Milazzo, è caos in Consiglio sulla delibera contro il CSS: seduta rinviata

Giovanni Passalacqua

Milazzo, è caos in Consiglio sulla delibera contro il CSS: seduta rinviata

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mercoledì 07 Ottobre 2015 - 10:20

Nonostante tre mesi di lavoro, i consiglieri sono arrivati impreparati e disuniti alla seduta. Il risultato è stata una battaglia a colpi di cavilli procedurali, conclusasi con il ritiro di tutti gli emendamenti, che saranno presentati in un documento unico giovedì sera

Torna in Consiglio comunale a Milazzo la vertenza della riconversione Edipower. Nella giornata di ieri l’organo si è riunito per discutere la proposta di deliberazione contro l’utilizzo del CSS. La mozione, redatta dal consigliere Simone Magistri, sarà però votata giovedì, dopo che ieri il Consiglio è stato rinviato per trovare un accordo tra i numerosi autori degli emendamenti, al termine di uno spettacolo poco edificante.

Il tema del CSS era già stato ampiamente affrontato a Milazzo: è di pochi giorni fa il Consiglio comunale aperto nel quale i rappresentanti di A2A si sono confrontati con le associazioni ambientaliste, i sindacati e gli ordini professionali; la II commissione, presieduta da Pietro Formica, ha svolto nei tre mesi scorsi le audizioni degli stessi soggetti sopracitati. Eppure, già all’apertura dei lavori sono emerse le prime carenze: mancavano, infatti, i verbali delle sedute di commissione, richiesti da alcuni consiglieri. “I verbali sono stati redatti, ma non sono in aula” – ha spiegato Formica.

La disorganizzazione ha caratterizzato tutta la seduta: nei fatti, gli interventi – e le polemiche – si sono concentrati sulle procedure burocratiche da utilizzare per mandare avanti i lavori. La semplice approvazione di una delibera, su un tema peraltro ampiamente trattato, si è trasformata così in una battaglia a colpi di cavilli; una battaglia aggravata dal comportamento del presidente del Consiglio Franco Nastasi, incapace di dettare l’andamento dei lavori e in balìa dei consiglieri più vivaci, quando non direttamente impegnato nelle polemiche con gli stessi.

Il consigliere Pippo Midili, denunciando la politicizzazione di una riforma “che non dovrebbe avere nè padre nè madre”, ha poi fatto notare come le tensioni fossero principalmente tra i componenti della maggioranza. E proprio la maggioranza ha mostrato scarsa coesione, andando in ordine sparso sugli emendamenti, e senza trovare un accordo nemmeno tra i suoi capigruppo. Così, dopo aver deciso di iniziare i lavori dalla coda, dibattendo prima gli emendamenti e solo giovedì i verbali della II commissione, il Consiglio si è diviso anche su come votare gli emendamenti. A nulla sono serviti gli appelli dell’assessore all’Ambiente Damiano Maisano – unico componente dell’amministrazione presente – affinchè si votasse entro la serata; dopo ben due sospensioni, si è infine deciso di ritirare tutti gli emendamenti per sintetizzarli in un documento unico, che verrà presentato giovedì sera.

La vicenda ha già scatenato le prime reazioni. “Nonostante la seduta di ieri sia arrivata dopo quattro audizioni e un consiglio comunale” – scrive il comitato “No inceneritore del Mela” – “i consiglieri non si sono sentiti pronti ad esprimersi. Hanno rimandato ancora, nonostante l’importanza e l’urgenza della questione. E intanto un altro gettone di presenza è stato versato…”. Il comitato continua parlando di delegittimazione della commissione consiliare e di pratiche dilatorie messe in atto per perdere tempo. “La delibera” conclude il gruppo – “giace nel cassetto da tre mesi. Sarà abbastanza per studiare la questione e fare le proprie osservazioni?”

Giovanni Passalacqua

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