Cgil, Cisl e Uil chiedono un tavolo di confronto in Prefettura per fare chiarezza sulla vicenda. Si teme ancora la messa in vendita dell’azienda in un periodo in cui, invece, si dovrebbe pensare a potenziare in vista dell’istituzione dell’area metropolitana dello Stretto

“E’ una vertenza che si trascina dall’anno scorso, iniziata con decurtazioni arbitrarie sugli stipendi, violazioni delle normative in materia di orario di lavoro e non ultime le dichiarazioni di stampa sui futuri assetti societari. Nei fatti si conferma come il Gruppo Ferrovie dello Stato stia cercando di prendere tempo, in quanto impegnato a concludere un contratto di vendita con gruppi armatoriali più o meno occulti”. La dichiarazione è di Enzo Testa, segretario della Fit Cisl, che lamenta anche il disinteresse da parte di Bluferries ad instaurare una trattativa sindacale.

Insieme alla Cisl, anche Giovanna Caridi per la Filt Cgil e Silvio Lasagni per Uil trasporti “non intendono più aspettare l’ apertura di un confronto che invece Bluferries non vuole riaprire in alcun modo rifiutando il confronto con le parti sociali”.

“Ci preoccupa molto – scrivono in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil – il fatto che tutto ciò accade in un segmento strategico per lo sviluppo del nostro territorio, considerato che investe il sistema di attraversamento dello Stretto che coincide con l’avvio dell’ iter per la creazione dell’Area Metropolitana integrata di Messina e Reggio, dove il vettore pubblico anziché vendere a privati, dovrebbe invece garantire la continuità territoriale a tariffe calmierate. In tal senso vogliamo ricordare che la creazione di Bluferries aveva lo scopo di rompere un sistema monopolistico di attraversamento preesistente e che quindi risultano incomprensibili le dichiarazioni aziendali di queste ultime ore”.

I sindacati tornano a chiedere un immediato tavolo di confronto con l’azienda e le istituzioni, sotto l’egida della Prefettura, per fare chiarezza su tutta la vicenda.