Il destino del Comune appeso a un filo: a rischio stipendi, servizi e l’intera economia del territorio

Il destino del Comune appeso a un filo: a rischio stipendi, servizi e l’intera economia del territorio

Danila La Torre

Il destino del Comune appeso a un filo: a rischio stipendi, servizi e l’intera economia del territorio

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lunedì 18 Aprile 2016 - 22:51

Una situazione drammatica della quale si sta facendo totalmente carico il neo assessore al bilancio Luca Eller Vainicher, chiamato a metterci la faccia e a rispondere di colpe non certo sue. Sui tempi previsti per mettere un punto sul previsionale 2015 vige assoluta incertezza

Per il Comune di Messina è uno dei momenti più difficili della sua storia. L’attesa del responso da parte della Corte dei conti, che potrebbe emettere una condanna definitiva al dissesto, ed i continui intoppi che si registrano nell’iter amministrativo relativo al bilancio di previsione 2015 – di cui ancora, alle soglie di maggio 2016, Palazzo Zanca è sprovvisto – hanno creato un clima di grande preoccupazione dentro e fuori la casa comunale.

A rischio ci sono stipendi e servizi essenziali, il pagamento dei fornitori, c’è l’intera economia di un territorio già in affanno. Le casse sono vuote, e non è solo un modo di dire. A causa della mancanza di risorse sono già saltate le mense (che ripartiranno solo per pochi giorni), con una danno enorme per i lavoratori rimasti senza occupazione e senza retribuzione e per le tante famiglie disagiate che il solo pasto caldo che potevano garantire ai propri figli era proprio quello servito a scuola.

Una situazione drammatica della quale si sta facendo totalmente carico il neo assessore al bilancio Luca Eller Vainicher, chiamato a metterci la faccia e a rispondere di colpe non certo sue. Nella sola giornata di ieri ha incontrato i lavoratori delle mense, i rappresentanti sindacali aziendali di Palazzo Zanca, i dirigenti per parlare di Cosap, i vertici di Messinambiente per sanare le discrasie contabili che non consentono di chiudere il bilancio di previsione 2015 (vedi articolo a parte),i consiglieri comunali in commissione bilancio e i rappresentanti della IV circoscrzione.

Un tour de force, una sequenza di riunioni operative, una quantità enorme di problemi e criticità che è finita tutta sulle spalle dell’ex esperto/badante. L’assessore originario di Sesto Fiorentino – pur non nascondendo la drammaticità del momento, tanto da dichiarare che il rischio dissesto è al 50% (vedi qui) – ha provato però ad infondere anche un po’ di fiducia, prima ai lavoratori delle mense e poi anche ai rappresentanti sindacali di Palazzo Zanca: «Finanziariamente il Comune è messo male, però ce la può fare. Non c’è un problema di insolvenza ma di liquidità » ha spiegato ai suoi interlocutori.

Il problema di liquidità di cui parla Eller potrà essere risolto solo con l’approvazione del bilancio di previsione 2015, che consentirà di sbloccare i circa 70 milioni di euro dei trasferimenti statali, attualmente fermi al Ministero dell’Interno a causa dell’inadempienza del Comune di Messina.

Senza quei fondi, la paralisi totale è vicina. E’ ormai certo che gli stipendi dei comunali saranno pagati in ritardo e si sta prendendo in considerazione l’ipotesi di tamponare l’emergenza con l’erogazione di un acconto, in attesa della retribuzione integrale. Una soluzione tampone che tuttavia non placa il malcontento dei dipendenti di Palazzo Zanca, già sul piede di guerra.

Sui tempi previsti per mettere un punto sul bilancio di previsione 2015, che – prima di arrivare in Consiglio Comunale – dovrà essere rimodulato dalla giunta Accorinti tramite emendamento, vige un’assoluta incertezza. Amministrazione e Collegio dei revisori dei conti stanno facendo una vera e propria corsa contro il tempo per far quadrare in conti e sanare le criticità riscontrate da Zaccone e colleghi nei giorni scorsi (vedi qui). Ma il tempo a disposizione è pochissimo. Ogni giorno che passa la crisi si aggrava ed il termine irreversibile utilizzato dalla Corte dei conti (vedi qui) diventa sempre più calzante.

A proposito di quanto rilevato dalla magistratura contabile e dell’adunanza del 13 aprile scorso, secondo indiscrezioni, la Sezione di controllo avrebbe assunto una posizione piuttosto rigida in merito ai troppi debiti fuori bilancio. La quantità enorme di passività in capo al Comune di Messina farebbe propendere la Corte dei conti verso la conferma della tesi della irreversibilità della crisi. Il quadro potrà essere, però, chiaro e definitivo solo quando verrà resa nota la decisione presa dalla Sezione di controllo con apposita deliberazione.

Per il momento, il destino del Comune resta appeso a un filo sottilissimo.

Danila La Torre

18 commenti

  1. UN ANONIMO SOPRAVISSUTO MESSINESE, VERO MESSINESE, HA SCRITTO SOPRA UN MUCCHIO DI PIETRE DI ROVINE DEL TERREMOTO, QUESE PAROLE: “POVERA MESSINA IL TERREMOTO TI HA DISTRUTTO, MA PEGGIO HANNO FATTO COLORO CHE SONO VENUTI A MESSINA E TI HANNO SPOLPATO”. O SPRUPPATO. PAROLE DI UN VERO MESSINESE SOPRAVISSUTO. QUALCUNO HA QUACOSA DA ACCUSARMI? FIO A QUANDO ERA A MESSINA HO FATTO IL MIO DOVERE, PIIU’ CHE DOVERE, ORA CHE SONO LONTANO ANCORA MI INTERESSO DI QUESTO CITTA’. QUALCUNO POTREBBE DIRE MA PERCHE’ NON LA MANDI A STRABENEDIRE. NO LA CI SONO LE MIE VERE RADICI, LE VERE RADICI CHE SONO SOTTO LE MACERIE NON TROVATE MAI PIU’, LE RADICI CHE DISCENDONO DALL’ANTICA GRECIA, DELLA GRANDE GRECIA ANTICA. STESSE RADICI DEL SALENTO LORO SONO GRANDI E VOI?

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  2. UN ANONIMO SOPRAVISSUTO MESSINESE, VERO MESSINESE, HA SCRITTO SOPRA UN MUCCHIO DI PIETRE DI ROVINE DEL TERREMOTO, QUESE PAROLE: “POVERA MESSINA IL TERREMOTO TI HA DISTRUTTO, MA PEGGIO HANNO FATTO COLORO CHE SONO VENUTI A MESSINA E TI HANNO SPOLPATO”. O SPRUPPATO. PAROLE DI UN VERO MESSINESE SOPRAVISSUTO. QUALCUNO HA QUACOSA DA ACCUSARMI? FIO A QUANDO ERA A MESSINA HO FATTO IL MIO DOVERE, PIIU’ CHE DOVERE, ORA CHE SONO LONTANO ANCORA MI INTERESSO DI QUESTO CITTA’. QUALCUNO POTREBBE DIRE MA PERCHE’ NON LA MANDI A STRABENEDIRE. NO LA CI SONO LE MIE VERE RADICI, LE VERE RADICI CHE SONO SOTTO LE MACERIE NON TROVATE MAI PIU’, LE RADICI CHE DISCENDONO DALL’ANTICA GRECIA, DELLA GRANDE GRECIA ANTICA. STESSE RADICI DEL SALENTO LORO SONO GRANDI E VOI?

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  3. la colpa pincipale è di quel manipolo di morti di fame dei politicanti messinesi che per quattro soldi di gettoni hanno tenuto in vita un ignorante al comando della città

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  4. la colpa pincipale è di quel manipolo di morti di fame dei politicanti messinesi che per quattro soldi di gettoni hanno tenuto in vita un ignorante al comando della città

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  5. Il Comune di Messina è irrimediabilmente fallito. Diciamo che già nel 2012 si iniziava a non censire tra i debiti fuori bilancio sentenze per decreto ingiuntivo esecutive che condannavano il Comune al pagamento di molti fornitori. Se questa condotta, non fosse stata giustificata da ragioni diverse dalla necessità di mettere la polvere sotto i tappeti di casa, si potrebbe pensare che dirigenti, Ragioniere Generale, Revisori, Consiglio Comunale e Giunta fossero stati presi in prestito dalla comunità di Paperopoli… Molti fornitori attendono da anni il pagamento di crediti certi, liquidi ed esigibili…. che probabilmente non vedranno mai più … ma quel che è peggio, non vedranno mai più un futuro professionale in questa città..

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  6. Il Comune di Messina è irrimediabilmente fallito. Diciamo che già nel 2012 si iniziava a non censire tra i debiti fuori bilancio sentenze per decreto ingiuntivo esecutive che condannavano il Comune al pagamento di molti fornitori. Se questa condotta, non fosse stata giustificata da ragioni diverse dalla necessità di mettere la polvere sotto i tappeti di casa, si potrebbe pensare che dirigenti, Ragioniere Generale, Revisori, Consiglio Comunale e Giunta fossero stati presi in prestito dalla comunità di Paperopoli… Molti fornitori attendono da anni il pagamento di crediti certi, liquidi ed esigibili…. che probabilmente non vedranno mai più … ma quel che è peggio, non vedranno mai più un futuro professionale in questa città..

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  7. Emanuele Ferrara 19 Aprile 2016 13:37

    Se Accorinti come aveva promesso in campagna elettorale e nel programma depositato, avesse chiesto il fallimento del Comune di Messina nei primi 3 mesi dal suo mandato, avremmo messo “fuori gioco” gli amministratori degli ultimi 5 anni e con l’intervento della Corte dei Conti il debito sarebbe stato gestito da un Commissario e restituito in 30 anni. Così lui avrebbe governato il comune da buon padre di famiglia con un bilancio ordinario senza pesi del passato.Ha invece voluto fare il gioco della vecchia politica mettendo nei guai la città, senza avere la capacità di gestire la macchina amministrativa. Alla fine sarà umiliato e abbandonato da tutti.Purtroppo si è fatto ubriacare dal potere!

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  8. Emanuele Ferrara 19 Aprile 2016 13:37

    Se Accorinti come aveva promesso in campagna elettorale e nel programma depositato, avesse chiesto il fallimento del Comune di Messina nei primi 3 mesi dal suo mandato, avremmo messo “fuori gioco” gli amministratori degli ultimi 5 anni e con l’intervento della Corte dei Conti il debito sarebbe stato gestito da un Commissario e restituito in 30 anni. Così lui avrebbe governato il comune da buon padre di famiglia con un bilancio ordinario senza pesi del passato.Ha invece voluto fare il gioco della vecchia politica mettendo nei guai la città, senza avere la capacità di gestire la macchina amministrativa. Alla fine sarà umiliato e abbandonato da tutti.Purtroppo si è fatto ubriacare dal potere!

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  9. Perfettamente d’accordo. Solo mariedit non lo capisce, ci sarà qualche motivo? Io, penso proprio di si.

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  10. Perfettamente d’accordo. Solo mariedit non lo capisce, ci sarà qualche motivo? Io, penso proprio di si.

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  11. qualche commentatore pensa che liquidando col termine “bastasu”qualche altro commentatore risolva l’incapacità di governare ed invece la colpa è degli indegni che per tornaconto mistificano la realtà ad un incapace.

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  12. qualche commentatore pensa che liquidando col termine “bastasu”qualche altro commentatore risolva l’incapacità di governare ed invece la colpa è degli indegni che per tornaconto mistificano la realtà ad un incapace.

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  13. La colpa non è del ex badante , è degli imbecilli come me e Mariedit che hanno votato Accorinti ed è di Accorinti che da vero ignorante di amministrazione ha raggruppato un manipolo di ignoranti allo sbaraglio come assessori ecc. ecc. ed ecco i risultati.Dovrebbe per onestà intellettuale rinunciare allo stipendio di sindaco e restituire subito quanto ha preso finora xxxxxxxxxx i messinesi e tradendoli.

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  14. La colpa non è del ex badante , è degli imbecilli come me e Mariedit che hanno votato Accorinti ed è di Accorinti che da vero ignorante di amministrazione ha raggruppato un manipolo di ignoranti allo sbaraglio come assessori ecc. ecc. ed ecco i risultati.Dovrebbe per onestà intellettuale rinunciare allo stipendio di sindaco e restituire subito quanto ha preso finora xxxxxxxxxx i messinesi e tradendoli.

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  15. Scusami fiorenzo, ma vorrei correggere in parte un tuo concetto: gli imbecilli che hanno votato lo scalzo, siamo, certamente, io e te a tanti altri messinesi turlupinati e raggirati. Non includerei nell’elenco degli imbecilli mariedit in quanto, il lacchè, sta godendo di benefici economici che lo inseriscono prepotentemente nell’elenco degli scaltri. Il tutto, sulle spalle degli imbecilli come noi e con la complicità di un consiglio comunale di “scaltri” dove esiste una sola priorità: il gettone di presenza!

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  16. Scusami fiorenzo, ma vorrei correggere in parte un tuo concetto: gli imbecilli che hanno votato lo scalzo, siamo, certamente, io e te a tanti altri messinesi turlupinati e raggirati. Non includerei nell’elenco degli imbecilli mariedit in quanto, il lacchè, sta godendo di benefici economici che lo inseriscono prepotentemente nell’elenco degli scaltri. Il tutto, sulle spalle degli imbecilli come noi e con la complicità di un consiglio comunale di “scaltri” dove esiste una sola priorità: il gettone di presenza!

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  17. Hai ragione Franco, correzione perfetta ed accettata.

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  18. Hai ragione Franco, correzione perfetta ed accettata.

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