Via Catanzaro, viaggio nel "terzo mondo": dove un sacchetto dell’immondizia diventa il paese dei balocchi

Via Catanzaro, viaggio nel “terzo mondo”: dove un sacchetto dell’immondizia diventa il paese dei balocchi

Via Catanzaro, viaggio nel “terzo mondo”: dove un sacchetto dell’immondizia diventa il paese dei balocchi

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martedì 30 Agosto 2011 - 21:29

Rione Magregrosso rientra tra le zone in cui a breve partiranno gli interventi di demolizione della baracche esistenti, che nel frattempo sono però diventate punto di ritrovo per extracomunitari e ricettacolo di ogni genere di rifiuto. Tutto ciò a pochi metri da alcune famiglie ancora in attesa di sistemazione. Su photogallery tutti gli scatti della vergogna

Se ci venisse chiesto di spiegare attraverso un’immagine il significato della parola vergogna, non avremmo alcuna difficoltà nel dare una risposta. Perché la risposta ce la ritroviamo davanti agli occhi: Messina, 30 agosto (ieri ndr), h 12.00: una bimba di sei anni, si china verso una sacchetto dell’immondizia nella speranza di trovare qualche giocattolo che le permetta di trascorrere il resto della giornata in allegria. Una bambolina, un pupazzo, una macchina: qualsiasi cosa riuscirà a stringere nelle mani, per la bimba rappresenterà probabilmente il più bel regalo che possa desiderare.

Ecco perché vergogna è la parola più adatta da utilizzare. Sentimento che si amplifica, sfogliando, uno dopo l’altro (cliccando su photogallery tutto il servizio di Dino Sturiale), gli scatti che immortalano l’aberrante degrado di via Catanzaro e dintorni, dove quella bimba, e come lei tanti altri, trascorrono le loro giornate d’estate e d’inverno, con il sole e con la pioggia. Un intricato labirinto di stradine, quasi fossero una dimensione parallela, che tutte insieme costituiscono i pezzi di quel grande puzzle del risanamento cittadino di cui è difficile trovare l’incastro. Queste foto svelano, in modo decisamente crudo, cosa si “nasconde” dietro i tasselli mancanti che spesso si cerca di “tappare” con parole, progetti, intenzioni che lasciano però il tempo che trovano.

Il viaggio fotografico tra le vergogne di via Catanzaro, specchio di una città che a volte prova a nascondere la polvere sotto i tappeti, nasce da un’interrogazione che il gruppo Udc della III^ Circoscrizione, composto dai consiglieri Giannetto, Arlotta, Minutoli e Gioveni hanno inoltrato all’assessore al risanamento Roberto Sparso e all’arredo urbano Elvira Amata, a seguito di un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi proprio su richiesta dei nuclei familiari che ancora risiedono in quei manufatti che prima o poi andranno demoliti. L’area in questione, nota anche come fondo Saccà, rientra infatti tra le aree oggetto di risanamento. Nei mesi scorsi, prima dell’inizio della stagione estiva, la ditta incaricata di abbattere le fatiscenti strutture attualmente esistenti ha effettuato i primi interventi per rendere le stesse baracche inagibili, privandole cioè degli infissi (porte e finestre)e sperando così di scoraggiare l’ingresso di nuovi inquilini.

Che invece, per tutta risposta, non hanno tardato troppo ad arrivare e soprattutto a lasciare tracce del loro passaggio, come ampiamente documentato. Le immagini, alcune delle quali, lo anticipiamo, particolarmente forti, testimoniano come gli spazi in questione siano diventati, nel giro di qualche settimana, meta ideale per quanti decidano di dare sfogo alle proprie “esigenze”. Le stanze, se tali possono essere definite, sono infatti diventate punto di ritrovo per numerosi extra-comunitari che trascorrono lì la nottata causando non pochi problemi a coloro che ancora abitano nelle vicine case-baracca. Sporcizia, spazzatura, materiale di risulta, contribuiscono ad aggravare una situazione che dal punto di vista igienico-sanitario è ormai praticamente impossibile tenere sotto controllo, considerando poi il proliferare di scarafaggi, zanzare, topi e animali randagi che sperano di poter trovare un riparo. Senza contare le decine di siringhe abbandonate su ciò che rimane di un pavimento ricoperto di stracci e carte sporche.

Alla luce di quanto visto e documentato, le indicazioni dei consiglieri di quartiere sono ovviamente dirette ad accelerare per quanto possibile gli interventi che consentano di bonificare l’area sottoponendola a disinfezione e disinfestazione, rimuovendo le carcasse d’auto presenti, anch’esse utilizzate come giacigli di fortuna, ma soprattutto abbattendo, al più presto, i tetti degli immobili che si prevede di abolire, evitando così che diventino “appetibili” occasioni di alloggi temporanei.

Queste, dunque, le richieste ufficiali a cui qualcuno si spera presto dia risposta. A noi invece non rimane che voltare pagina, pensando a quel rione, a pochi passi dal centro città, dove un sacco dell’immondizia diventa il paese dei balocchi e una lastra di eternit adibita a porta, la barriera dietro cui nascondersi per sfuggire allo sguardo di mamma e papà dopo aver fatto una marachella. (ELENA DE PASQUALE)

(SERVIZIO FOTOGRAFICO DINO STURIALE – TUTTI GLI SCATTI SU PHOTOGALLERY)

6 commenti

  1. Vedere queste foto mi piange veramente il cuore.
    E’ impossibile che ancora oggi si debba vivere in queste situazioni.
    Dov e la regione o meglio ancora il governo?
    Messisnesi svegliamoci e arrivata l ora di far sentire la nostra voce.
    Basta nascondersi, basta che i potenti (per modo di dire) di palermo e catania possano avere ancora supremazia su la nostra gente e città.
    Sveglia gente sveglia.

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  2. Complimenti alla redazione, nel mio invito tramite la discussione dei verbali sui terreni, porta a conoscenza di chi dorme dietro le scrivanie…. grazie grazie.
    Ora aggiungo che da due anni hanno stanziato dei fondi per la demolizione e smaltimento, solo che qualcuno ancora non batte i pugni. Per demolire un magazzino di 200mq più lo smaltimento ci son voluti 3 mesi, ma a chi volete prendere in giro, svegliatevi svegliatevi politici……
    Questa città è dei vostri figli non fateli vivere dove voi non volevate vivere non dormite sempre.

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  3. I messinesi la loro voce l’hanno fatta sentire scegliendo i cialtroni a cui hanno affidato l’amministrazione della città.

    O sono stati votati dai marziani?

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  4. vincenzo galletta 31 Agosto 2011 13:52

    e si pensa al ponte sullo stretto ? ma pensiamo di risolveri i problemi dello STRETTO NECESSARIO .

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  5. vincenzo galletta 31 Agosto 2011 13:55

    hai ragione e vedere queste foto per me , che vivo a Milano, sono un pugno allo stomaco mentre penso ai sacrifici cui ci chiama questo governo di opportunisti e cattivi governanti. Cosa fa Buzzanca per questa città oltre a percepire doppi stipendi, ecc…ecc…? Si vergogni

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  6. i lettori aspettano sempre invano i commenti degli amministratori, anche su queste pagine: sarebbe un bell’esempio di trasparenza e apertura …. ah, scusate, dimenticavo … siamo a Messina …

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