Biblioteca regionale, dialogo in corso con la Curia in vista del nuovo contratto

Biblioteca regionale, dialogo in corso con la Curia in vista del nuovo contratto

Marco Olivieri

Biblioteca regionale, dialogo in corso con la Curia in vista del nuovo contratto

venerdì 30 Maggio 2025 - 08:56

Messina. In una risposta al presidente Pergolizzi, il dipartimento dei Beni culturali conferma l'intenzione. Polemica tra il dirigente e la direttrice

MESSINA – La Regione siciliana conferma l’impegno a rinnovare il contratto d’affitto per la Biblioteca regionale di Messina. Come già preannunciato dal deputato regionale Alessandro De Leo, l’intenzione trova riscontro pure nella risposta ufficiale a una lettera inviata dal presidente del Consiglio comunale Nello Pergolizzi. Così il dipartimento dei Beni culturali, con il dirigente generale Mario La Rocca: “Si conferma la volontà dell’amministrazione regionale e del dipartimento di rinnovare il contratto di locazione. Sono state riavviate le interlocuzioni con il sacerdote Lino Grillo, legale rappresentante del Seminario arcivescovile, proprietario dell’immobile, al fine della sottoscrizione del nuovo contratto. Si è così superato un’impasse causato dalle improvvide condotte della direttrice della Biblioteca regionale che in altra sede sarà chiamata a risponderne”.

La polemica è con la direttrice Tosi Siragusa che ha sollevato il caso della Biblioteca regionale sotto sfratto, al pari dell’emeroteca a Sant’Agata. Un’altra sede distaccata, con i magazzini, è in via La Farina. Per l’avvocata Siragusa, le parole del dirigente sono “incaute poiché diffamatorie, risultando prive di argomentazioni, immotivate e dunque prive di fondamento. Ogni mio atto d’ufficio conferma l’impegno fin qui profuso e ingenerosamente messo in discussione. Mi sono sempre adoperata per trovare soluzioni giuridiche utili a scongiurare gli sfratti, non solo della sede centrale della Biblioteca regionale ma anche della sede adibita a emeroteca, i cui locali in via Consolare Pompea sono di proprietà privata. E sui quali grava uno sfratto già da tempo esecutivo per finita locazione. E sono riuscita a guadagnare tempo, con un’udienza per il contraddittorio fra le parti nel mese di luglio. Se le trattative con la Curia, invece, sono state riavviate, come ha scritto il dirigente, si deve al mio interessamento”.

“Il padiglione dell’ex Margherita non basta alla Biblioteca regionale”

Come ha più volte evidenziato la direttrice, la Biblioteca regionale “Giacomo Longo” di Messina possiede 600mila volumi e oggetti culturali, tra libri, cd e documentazioni varie, ma non ha ancora una “casa” sicura. E vive perennemente con la spada di Damocle dello sfratto. Né, per Tosi Siragusa, la soluzione della Cittadella della cultura all’ex “Margherita” è praticabile: “Alla Biblioteca regionale servirebbero 10mila metri quadri, mentre al padiglione 10 dell’ex “Margherita” sono disponibili circa duemila e trecento metri quadri. E quindi servirebbero anche altri padiglioni. A Palermo hanno ristrutturato la sede storica. A Catania è stato acquistato lo spazio, per la Biblioteca regionale, del monastero dei benedettini. Anche a Messina quest’istituzione dovrebbe avere un ruolo centrale, senza rimanere in una situazione precaria”.

Una soluzione potrebbe essere quella di dedicare altri spazi, sempre della Cittadella, alla Biblioteca regionale, evitando di destinarli agli uffici amministrativi. In generale, risulta fondamentale che le incertezze, che avvolgono questa realtà culturale, finalmente finiscano.

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Un commento

  1. quale è il problema, basta aumentare il canone di locazione e la curia sarà ben lieta di revocare lo sfratto, peraltro non è che abbiano tutti i torti i preti, con decisione unilaterale qualche anno addietro, la Regione Sicilia tagliò il fitto del 30% in nome della crisi. Mo che grazie alla sora Giorgia Meloni la crisi è passata, la borsa vola, la crescita del PIL è inarrestabile, lo spread è sotto zero e i nostri titoli di stato, checché ne dica Giorgetti, valgono e sono più affidabili di quelli tedeschi, giustamente la curia vuol aumentato il canone, che in fondo non è neanche tanto alto a quello che si sa.

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