La sessantaduenne morì ad agosto 2023 nel corso dell'esame. Inizialmente indagati noti gastroenterologo e anestesista
Messina – Non ci sono responsabilità dei medici nel caso della sessantaduenne messinese deceduta in una clinica privata mentre effettuava una gastroscopia, il 24 agosto 2023. Il giudice per le indagini preliminari Salvatore Pugliese ha archiviato le ipotesi di reato nei confronti del gastroenterologo e dell’anestesista, due professionisti molto noti in città, inizialmente indagati per la vicenda. Lo stesso pubblico ministero Marco Accolla, alla fine degli accertamenti, ha chiesto l’archiviazione per entrambi, difesi dagli avvocati Enrico Ricevuto e Bonaventura Candido.
Indagati i due medici
Era stata la famiglia della donna, assistita dall’avvocato Pietro Venuti, a chiedere l’accertamento sul caso. L’indagine era partita dall’autopsia e l’esame istologico effettuato dai consulenti sul corpo della sessantaduenne, effettuati dai dottori Giovanni Andò e Simona Pellicane. Accertamenti che hanno stabilito che la morte della paziente, avvenuta proprio durante la gastroscopia, è avvenuta probabilmente per le complicanze di una melas, una malattia mitocondriale precedente. La donna è spirata 20 minuti dopo essere stata sedata.
Corretto l’operato dei camici bianchi
In sostanza secondo l’indagine i medici hanno fatto tutto quello che dovevano ed effettuato correttamente l’esame, nonché le procedure per tentare di salvare la paziente. Anche il dosaggio anestetico era appropriato, è stato stabilito. La donna aveva però probabilmente taciuto la patologia ai medici, che in ogni caso non avrebbero dovuto effettuare diversi trattamenti, anche l’avessero saputo. Esclusa quindi la responsabilità dei due camici bianchi inizialmente indagati.

DURA LEX SED LEX.
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