Colpita col biberon e percossa, condannato il compagno violento

Colpita col biberon e percossa, condannato il compagno violento

Alessandra Serio

Colpita col biberon e percossa, condannato il compagno violento

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mercoledì 09 Luglio 2025 - 08:30

Per il 32enne della zona nebroidea ci sarà il processo bis per decidere se può evitare il carcere

Messina – Diventa definitiva la condanna a 3 anni e 4 mesi per maltrattamenti per un 32enne della zona di Sant’Agata di Militello, sotto processo dopo la denuncia della compagna per maltrattamenti. La Corte di Cassazione ha confermato il verdetto ma annullato la sentenza della Corte d’appello di Messina che, nel maggio 2024, confermando la sentenza di primo grado aveva negato all’uomo la possibilità di ottenere la pena alternativa agli arresti. Adesso la Suprema Corte, accogliendo il ricorso degli avvocati difensori Nino Cacia e Gabriele Lombardo, ha rimandato gli atti alla Corte d’appello per valutare se il 32enne può scontare la pena alternativa dei lavori socialmente utili, per esempio.

Una relazione da incubo

A denunciare l’uomo era stata la compagna, che ha raccontato come la loro relazione, iniziata nel 2018, si era deteriorata nel tempo fino a quando lui, malgrado la donna avesse partorito da poco la prima figlia, aveva cominciato a minacciarla, insultarla pesantemente, picchiarla. Una volta, nel 2020, le avrebbe lanciato contro il biberon della figlia, per poi sbatterla letteralmente al muro e schiaffeggiarla. In quell’episodio erano intervenute le forze dell’ordine in casa della coppia e i due si erano allontanati. Dopo però la donna si è convinta a tornare con il compagno, era nata un’altra bimba ma l’incubo è ricominciato, da qui la denuncia e il processo.

Processo bis in vista

In primo grado l’uomo era stato condannato a 3 anni e 4 mesi ma in secondo grado l’Accusa aveva chiesto l’assoluzione del 32enne, non ritenendo credibile la parte offesa, che non si era costituita in giudizio. Ma per i giudici della Corte d’Appello le tante testimonianze facevano capire che i maltrattamenti c’erano stati e la condanna è stata confermata. Ora si apre per l’uomo uno spiraglio sulla pena alternativa.

2 commenti

  1. Marcella Millimaggi 10 Luglio 2025 07:56

    non comprendo le donne che danno sempre un’altra possibilità e che addirittura generano altri figli che vivranno sulla propria pelle il clima nefasto della violenza di genere. Evidentemente non si guardano intorno, non leggono i giornali e non guardano la televisione e i telegiornali e soprattutto dimenticano il vecchio adagio siciliano: ” cu nasci tunnu non po’ moriri quadru” ( Chi nasce rotondo non può morire quadrato e viceversa) e sono convinte di potere cambiare il compagno e renderlo persona civile e rispettosa non solo del genere femminile ma della persona altrui in generale. l’augurio di un cambiamento nella propria persona alla donna che ne ha generate altre due!

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  2. Mi associo al commento della signora Marcella , non avrei saputo dirlo meglio,
    ma la cosa che aggiungo è : non è necessario vivere una vita di coppia, se non siete certi di chi sia l’altro, l’importante è avere un lavoro dignitoso che vi renda autonomi:
    La vita è una , apprezzatela !!

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