Cisl e Uil chiedono provvedimenti urgenti, il Pd richiama la Regione
Messina – Una interminabile conta di vittime che sembra inarrestabile. Il mondo del lavoro reagisce chiedendo misure urgenti dopo l’ennesima morte bianca, quella di Raimondo Mamone, travolto da un muletto in un cantiere di Larderia ieri pomeriggio.
Cisl: sicurezza è priorità
“Come organizzazione sindacale quando si verificano eventi del genere riteniamo che sia una sconfitta per tutto il sistema del mondo del lavoro. La sicurezza, lo ribadiamo, deve essere la priorità di chi fa impresa, di chi lavora, di chi ha un ruolo nel controllo”, commenta Antonino Alibrandi, segretario generale di Cisl Messina.
Uil: obiettivo zero morti sul lavoro
Il cordoglio non basta, secondo la Uil. “Morire sul lavoro è inaccettabile e, come chiediamo da lungo tempo, sono indispensabili concreti interventi legislativi che mettano fine ad una mattanza quotidiana che dovrebbe fare rivoltare le coscienze. L’obiettivo è soltanto uno: Zero Morti sul Lavoro. Esprimiamo, pertanto, la nostra profonda vicinanza e sentita solidarietà alla famiglia di Raimondo Mamone, distrutta da un dolore incommensurabile”, dichiarano Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica.
Pd: controlli inesistenti
Per il Pd i controlli sui luoghi di lavoro sono inesistenti e le istituzioni tardano negli interventi. “Non è più tollerabile. Non è più accettabile. Basta vittime sul lavoro. La morte di Raimondo Mamone a Larderia è l’ennesimo segnale di un sistema che ha fallito: con 400 mila aziende e appena una settantina di ispettori del lavoro in Sicilia, i controlli sono di fatto inesistenti e le promesse della Regione restano teoria. La sicurezza nei luoghi di lavoro deve diventare un impegno primario reale e immediato”, dice Roberto Saia, responsabile lavoro della segreteria provinciale messinese del Partito Democratico in commento all’ultimo drammatico episodio occorso sul lavoro.
Hyerace: norme solo sulla carta
“Un’ennesima tragedia che è il segno di una cultura della sicurezza che in Sicilia non è mai entrata nell’agenda delle priorità. Dietro i numeri – 36 morti in sette mesi, cinque al mese – ci sono persone che non tornano a casa e famiglie lasciate sole. Non bastano più annunci o norme sulla carta: serve una svolta immediata nella prevenzione, nella formazione e nel sostegno concreto alle imprese e ai lavoratori perché la sicurezza diventi un valore quotidiano. Solo così potremo fermare queste tragedie”, conclude Armando Hyerace, segretario cittadino del Pd.

…dovete usare gli aggettivi con il contagocce e pure con prudenza … il Presidente Mattarella li ha consumati tutti … insomma smettetela con queste rituali lagnanze … non siete neanche originali !!!