Processo a due cardiologi del Policlinico per il decesso di Antonino Intelisano, spirato dopo un intervento nel 2022
Sarà il processo a stabilire se la morte di Antonino Intelisano era inevitabile o se il 76enne poteva essere salvato e, infine, se un ruolo lo hanno avuto i medici che lo hanno trattato. C’è un altro indagato, la sua posizione è stata stralciata e sarà vagliata dal Gup il prossimo 6 novembre.
Processo a due cardiologi
Ha deciso così la giudice Monia De Francesco che, alla fine del vaglio preliminare, ha rinviato a giudizio i medici Antonio Micari direttore di Cardiologia al Policlinico Martino, e il cardiologo Giampiero Vizzari. Il processo inizierà il prossimo 12 dicembre ed è davanti al giudice di primo grado che i due si difenderanno dall’ipotesi di reato di omicidio colposo, difesi dagli avvocati Antonio Amata e Francesco Ruvolo.
Omicidio colposo
La vicenda è quella di Antonino Intelisano, deceduto a 76 anni nel giugno nel giugno 2022 dopo un intervento di chiusura percutanea dell’auricola sinistra. I familiari, assistiti dall’avvocato Ernesto Marcianò, Giuseppe Irrera e Alessandro Trovato, dopo aver perso il loro caro hanno chiesto alla magistratura di approfondire cosa era accaduto e il sostituto procuratore Roberto Conte ha ordinato le indagini. In particolare la consulenza medico legale che ha stabilito che durante la procedura si sarebbe verificata una massiccia microembolia gassosa, causata da aria entrata nel circolo sanguigno, che avrebbe determinato un gravissimo danno cerebrale.
Operato senza anestesista
La consulenza parla di condotte non conformi alle linee guida SICI-GISE: l’intervento sarebbe stato eseguito in assenza dell’anestesista, con il paziente sottoposto a semplice sedazione e senza monitoraggio ecografico costante, elementi che – secondo gli esperti – potevano e dovevano essere evitati.
Non c’è posto in Rianimazione
Dopo l’arresto cardiaco, Intelisano veniva trasferito all’ospedale San Vincenzo di Taormina dove, dopo un breve miglioramento, si aggraverà fino alla morte. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico è stata citata come responsabile civile e sarà chiamata a rispondere dei danni patrimoniali e morali subiti dai familiari della vittima, stimati complessivamente in diverse centinaia di migliaia di euro.
