Oggi si preannuncia un'assemblea infuocata a Messina, a Palazzo Zanca. Scontro su progressioni economiche e sulla "richiesta a non ricorrere in sede giudiziaria"
MESSINA – “A tutti i lavoratori del Comune di Messina”. Le organizzazioni sindacali Cgil, Fp Cisl, Funzione pubblica Uil, Csa e Silpol, con i segretari territoriali, annunciano la rottura con l’amministrazione comunale: “Abbiamo visto rigettata la proposta unitaria delle parti sindacali che peraltro riprendeva quella presentata dalla stessa amministrazione nell’incontro del 25 settembre in relazione all’ex Pe (Progressioni economiche) 2023. Questo è avvenuto con una palese violazione del diritto di rappresentanza e sottoscrizione di accordi da parte delle componenti sindacali che hanno abbandonato il tavolo configurandosi tale atto lesivo degli interessi di tutti i lavoratori. Dopo 36 mesi di ritardo appare assolutamente pretestuoso trovare ragioni che ancora allontanano dalla corresponsione di quanto dovuto ai lavoratori e ciò appare assolutamente inaccettabile”.
E ancora: “L’assemblea di tutto il personale dipendente, oggi dalle 10 alle 14, costituisce momento essenziale di confronto e per il quale richiediamo una sentita e forte partecipazione per spiegare la situazione e condividere le iniziative da porre in essere per la tutela dei diritti dei lavoratori del Comune”.
“La richiesta assurda d’impegnarsi a non ricorrere in sede giudiziaria”
C’è un particolare ad aver suscitato l’ira dei sindacati, che spiegano: “Oggi (ieri, n.d.r.) c’è stata la rottura organizzazioni sindacali, Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) del Comune di Messina e la delegazione trattante di parte pubblica. La proposta definitiva presentata al tavolo per la ex Peo 2023 non ha trovato
l’ok da parte dei sindacati nella parte relativa alla richiesta di far sottoscrivere a tutti i dipendenti una liberatoria con la quale s’impegnano a non ricorrere in sede giudiziaria. Una assurdità tecnica/giuridica in contrasto con normative e prerogative sindacali e che di fatto rimanda l’applicazione della Peo 2023 con relativo adeguamento dello stipendio e corresponsione degli arretrati da gennaio 2023 a tutt’oggi. Rimandare questa applicazione contrattuale della Peo 2023 comporterà notevoli danni economici e giuridici per i prossimi anni. Soluzioni sempre penalizzanti per i dipendenti comunali. Rammentiamo anche le annose problematiche ancora aperte e chiuse nel cassetto del direttore generale come il Regolamento lavoro agile, il Regolamento progressioni verticali, i buoni pasto e la mancata istituzione delle ex P.O. (Posizione orgnizzativa) e la costituzione Fondo 2025″.
