A S.......proposito di Zps - Capitolo Terzo

A S…….proposito di Zps – Capitolo Terzo

A S…….proposito di Zps – Capitolo Terzo

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venerdì 10 Luglio 2009 - 17:20

Non tutti coloro i quali si impegnano nella difesa dell’ambiente ricorrono immediatamente alla denuncia.

Basta leggere i giornali locali per prendere atto di come i Verdi, i Circoli di Legambiente od altre associazioni, dimostrando di avere argomenti, prendono posizione mediante comunicati ed iniziative politiche relegando la denuncia quale estrema ratio.

Anche allargando la ricerca nella rete si scopre come la sezione del WWF di Catania si muove in piena difformità rispetto gli omologhi locali dimostrando ben altra valenza.

Infatti, per contrastare la realizzazione di un campo da golf viene dato mandato a tre professionisti i quali valutano il progetto stendendo una relazione di notevole spessore tecnico corredata da autorevoli citazioni bibliografiche. L’elaborato viene inoltrato al competente ufficio dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente seguendo la via del ricorso.

In maniera analoga il Presidente di Legambiente di Trecastagni, per contestare delle scelte urbanistiche non condivise, presenta osservazioni al PRG nei termini di legge ed allega relazione tecnica.

Invece, i locali Ambientalisti alla Riscossa non hanno mezzi termini, rifuggono dal dialogo sul piano personale, professionale e politico o dal percorrere le esistenti prassi amministrative quali presentazione di ricorsi, obiezioni, osservazioni.

Loro tirano dritto, denunciano tutto e tutti, soprattutto quelli che non la pensano come loro e si occupano di ambiente senza bardarsi della divisa d’ordinanza: scarponcini da trekking, colorate felpe in pile e gilet con tanti taschini.

Sotto gli strali di questi ambientalisti sono caduti diversi interventi; di alcuni si è già trattato, gli altri verranno descritti di seguito.

Peculiarità che sovrasta tutte le denunce si appalesa nel non chiedere mai in base a quale calcolo di incremento demografico sia stato possibile attribuire indici edificatori elevati a terreni nella zona di Sperone, Faro Superiore o San Licandro mentre si denunciano i professionisti che presentano progetti conformi al PRG, al Regolamento Edilizio ed alle Norme Tecniche di Attuazione. Forse si rischia di disturbare interessi troppo forti ed è meglio attaccare i più deboli.

Due interventi di sistemazione agraria (uno a Gesso e l’altro a Larderia) vengono presi di mira senza preoccuparsi di come siano finalizzati a sanare pregresse ed ampiamente dichiarate alterazioni del territorio mediante la collocazione a dimora di un considerevole numero di piante ad alto fusto.

Un piccolo fabbricato rurale, sempre a Gesso, viene denunciato in quanto rilevano difformità tra la planimetria nella quale non è rappresentato il mare e la documentazione fotografica allegata nella quale risulta evidente la presenza delle azzurre onde del Mare.

Ovviamente non ci si preoccupa di verificare la vicinanza tra il sito ed il limite del del foglio di mappa, che il foglio di mappa limitrofo rappresenta una piccola fetta di terreno e poi il Mar Tirreno e, soprattutto, non si considera come a tutt’oggi non esista una macchina fotografica capace di rilevare e riportare soltanto l’area ricompresa all’interno di un singolo foglio mappale.

Altra denuncia è relativa alla mancata evidenziazione di sbancamenti da parte di un professionista poco “digeribile” (vedi Capitolo secondo), mentre si trascura di denunciare un tecnico che esprime lo stesso concetto relativamente a 9.000 mc. di sbancamento (prot. 2/7051 del 29.10.2007) costringendo i progettisti di un intervento di notevole qualità ad ulteriori integrazioni che allungano l’iter dell’approvazione.

Ma in quest’ultimo caso si potrebbe dire che in nome del padre si prendono incarichi e si evitano le denunce.

La tanto contestata ubicazione del grande distributore nella zona di San Licandro è prevista all’interno del Piano Regionale vigente, ma anche questo piccolo, insignificante particolare non viene considerato rilevante ai fini della furiosa riscossa ambientalistica.

Infine, si scambia una Cooperativa edilizia quale lottizzazione e si denunzia un altro professionista poco gradito per aver presentato una Valutazione di Incidenza a novembre del 2006 quando è noto che il Comune di Messina richiede tali elaborati dal maggio 2007 (otto mesi dopo) e che, infine, la relativa Commissione è stata nominata ad agosto 2007.

Nessuna rilevanza ai fini dell’azione intrapresa dai nostri eroi ricoprono le date ed i protocolli.

In particolare, non essendo utile allo scopo, non si dà atto di come il Dipartimento Comunale abbia provveduto a richiedere le integrazioni relative alla complementarietà procedendo alla successiva valutazione degli interventi.

Perché questa differenza di comportamento tra chi ha a cuore lo stesso fine, quello della salvaguardia ambientale?

Probabilmente ognuno fa quel che può.

Chi si avvale di professionisti per tutelare i diritti di tutti e chi, nella presunzione di sapere tutto, inforca Ronzinante e grazie all’aiuto del fido Sancho Panza carica i mulini a vento (non quelli delle Saline di Trapani) rendendo ridicolo un argomento tanto importante.

Nel quarto capitolo si parlerà dell’edificazione realizzata al di fuori dal perimetro Zps dove gli uccellini non godono più dei benefici della legge 104 e di qualche intervento di particolare impatto da realizzarsi all’interno della Zps relativamente al quale i nostri eroi non hanno detto ancora nulla mentre altri e ben più coerenti ambientalisti messinesi hanno preso posizione da tempo.

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