Giambra: -Servono nuove denunce per sconfiggere il racket delle estorsioni-

Giambra: -Servono nuove denunce per sconfiggere il racket delle estorsioni-

Giambra: -Servono nuove denunce per sconfiggere il racket delle estorsioni-

giovedì 22 Novembre 2007 - 17:52

-Per sconfiggere i clan mafiosi non resta che l’arma della denuncia. fatelo oggi perchè il momento è favorevole ed aiutateci a blindare le nostre inchieste-. A parlare così è il capo della Squadra Mobile di Messina, Marco Giambra all’indomani dell’operazione Ghost 2 che ha portato all’arresto della convivente del boss Giuseppe Mulè, Floriana Ro e di tre uomini di fiducia del padrino. Arresti che seguono quelli di poche settimane fa del cognato di Mulè e di altri due affiliati al clan. Un’offensiva in piena regola per spezzare le gambe al gruppo criminale di Giostra e per tentare di stanare Mulè, l’ergastolano latitante dal tre settembre scorso. Il suo gruppo ha realizzato estorsioni a tappeto nei confronti di commercianti ed imprenditori della zona nord ma le denunce si contano sulle dita di una mano. Finora gli investigatori hanno fatto leva soprattutto sulle proprie capacità professionali e le vittime hanno collaborato quando non ne potevano fare a meno, per evitare una denuncia per favoreggiamento. Da qui la richiesta di Giambra verso una più proficua sinergia fra vittime e Stato: -Mulè è latitante, i suoi più stretti collaboratori sono tutti in carcere, il clan di Giostra ha perso gran parte del suo potere criminale ma non è stato ancora del tutto abbattuto. Solo con nuove denunce da parte di commercianti ed imprenditori -ha detto il capo della Squadra Mobile- potremo mettere in ginocchio il clan di Mulè-. Le operazioni Ghost 1 e 2 hanno evidenziato la feroce determinazione degli affiliati al clan ed il terrore e la disperazione delle vittime del pizzo costrette a versare alle organizzazioni criminali cifre esorbitanti per garantirsi l’incolumità. Un meccanismo perverso che spesso riduce sul lastrico gli operatori commerciali che continuano a pagare senza colpo ferire:-Una situazione senza uscita -sottolinea Giambra- a meno che non ci si rivolga alle forze dell’ordine per denunciare gli estortori. Chi collabora diventa pericoloso per la malavita e viene lasciato in pace perchè viene considerato rischioso rivolgersi ad uno che denuncia-. Insomma per imprimere la spallata finale al clan della zona nord servono ulteriori spinte da parte dei cittadini. Solo con una presa di coscienza da parte delle vittime si potrà sconfiggere la piaga del racket.

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